BASTA CON IL FINANZIAMENTO DELLA DISINFORMAZIONE DI STATO!
L’Italia è in subbuglio, è tutto un susseguirsi di manifestazioni, ovunque c’è gente che protesta, ma se non fosse per la “rete” non si avrebbe nessuna informazione e questo la dice lunga sul servizio che almeno la televisione pubblica dovrebbe dare ed invece non dà, seppur finanziata obbligatoriamente da tutti i possessori di un apparecchio televisivo, una radio o un collegamento internet. Ci raccontano che versare il canone d’abbonamento R.A.I. è giusto quanto obbligatorio, ci dicono che l’offerta R.A.I comprende una miriade di canali radio, Tv ed è anche fruibile dal web, ma non dicono l’unica cosa vera ed essenziale, ovvero, tutti questi canali raccontano solo ed esclusivamente quello che vogliono i partiti romanocentrici, ovviamente rispettando il peso politico degli stessi. Succede così, che manifestazioni importanti, come ad esempio quella che ha interessato per oltre una settimana l’intera Penisola a partire dal nove dicembre scorso, sia liquidata come una protesta illegale organizzata da chi vuole fermare il Paese, da chi vuole impedire la ripresa economica, da gente che se la prende con chi vuole lavorare e produrre. Si verifica così l’assurdo di un popolo chiamato a finanziare un servizio pubblico del quale gli è negata la fruizione, si paga per sapere ciò che accade, per avere notizie corrette ed invece si hanno notizie distorte, contraffatte dai negazionisti della realtà. Realtà che è ben diversa da quella evidenziata a suo tempo da un Alfano smanioso di reprimere i manifestanti ricorrendo a Polizia, Carabinieri ed Esercito. Credo che tutti si ricordino le parole del Ministro avviato a seguire le orme che già furono di Gianfranco Fini, credo che tutti si ricordino di Alfano quando diceva, esprimendosi in nome e per conto del governo Letta: “La linea è quella del rispetto della legge e della democrazia, significa che noi siamo per dare supporto a chi protesta pacificamente, ma deve farlo nel rispetto della legge, non consentiremo che le città vengano messe a fuoco”. O ancora, quando annunciava che avrebbe riferito in Parlamento, da lui descritto come la casa degli italiani: “Inaccettabili minacce ai negozianti costretti a chiudere” e poi: “C’è stato un fronte violento che ha violato le leggi: comprendiamo il disagio sociale, ma al tempo stesso non abbiamo esitazione nel dire che intendiamo difendere la libertà e la sicurezza dei cittadini”. Tutto questo mentre la tv pubblica andava a cercare chirurgicamente le rarissime immagini in cui, a causa di provocazioni organizzate, i manifestanti erano costretti a difendersi, essendo armati di solo tricolore e amor patrio, con tutto ciò che trovavano. Insomma, l’informazione pubblica ci è stata negata, lasciamo perdere i giornali, ognuno dei quali tira dalla parte politica del suo padrone, ma il padrone dell’informazione pubblica è il popolo italiano che paga il canone e il popolo italiano ha diritto ad un’informazione vera e reale. In quei giorni sono stati milioni gli italiani scesi in piazza, evidentemente scontenti di vedere occupata casa loro (descrizione di Alfano del Parlamento) da inquilini descritti quali abusivi dai giudici che hanno sentenziato essere incostituzionale la legge elettorale che lì li ha catapultati. Se poi la linea del governo, a detta dell’Angelino nazionale, era quella del rispetto della legge e della democrazia, mi pare evidente che le leggi da cambiare siano molte e che la democrazia, uccisa con violenza dalla partitocrazia, in Italia non esiste più. Io non ho visto minacce a nessun negoziante da parte dei manifestanti, ma quotidianamente vedo i negozianti minacciati dalla politica fiscale di un governo che provoca ogni mese il fallimento di migliaia di attività commerciali, non ho visto città messe a fuoco e tantomeno ho visto il supporto delle istituzioni a milioni di manifestanti pacifici, in compenso ho visto arrestare dei giovani che esponevano la BANDIERA ITALIANA agli incroci, o che issavano il TRICOLORE al posto della bandiera europea che ormai tutti hanno capito rappresentare non i popoli ma gli interessi dei banchieri. Non ho visto e continuo a non vedere un governo capace di comprendere il disagio sociale che c’è in Italia e tantomeno non ho visto e continuo a non vedere un governo intento a difendere la libertà e la sicurezza dei cittadini. Ogni giorno le nostre libertà sono calpestate, derise, negate da questa classe politica, che nel cittadino vede solo il contribuente finanziatore dei suoi privilegi e dei suoi sperperi. Neanche vedo un governo a cui interessa la sicurezza degli italiani, lasciati soli, indifesi di fronte ad una criminalità dilagante, che non teme le forze dell’ordine rese inoffensive da una giustizia che scarcera ogni anno centinaia di mafiosi per decorrenza dei termini processuali e che nemmeno più prende in considerazione la carcerazione per chi commette reati di truffa, spaccio o furto.
Insomma, l’informazione è troppo importante per lasciarla gestire ai partiti, un popolo informato non accetterebbe mai una situazione come quella italiana, quindi, l’unica via è la “rete”; l’unica via e non fermarsi alle apparenze; è leggere con senso critico ogni notizia; è diffondere i messaggi di speranza, di libertà; è non accettare le ideologie preconfezionate dei talk show televisivi. Credo che tutti nelle vita abbiano uno scopo, alcuni cercano di realizzare semplicemente se stessi, altri hanno una visone del futuro e cercano di lottare anche per i propri figli, ci sono poi i politici italiani sin qui visti all’opera, che non riuscendo a realizzarsi, non avendo nessun scrupolo, né visione del futuro, cercano di distruggere tutto ciò che realizzano gli altri!
Il Presidente Federale
Carlo Verna