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Banditismo dilagante? No, “New economy renziana”!

by / sabato, 07 marzo 2015 / Published in Sicurezza e salute
Furti, rapine, truffe e delinquenza aumentano in tutta Italia e questo mentre Alfano se ne va in giro per il Paese a snocciolare statistiche secondo le quali le denunce e i reati sarebbero in diminuzione. 
La verità è un’altra e salvo che non si sia ciechi e sordi, basta accendere il televisore o comprare un giornale per trovarsi di fronte ad una vera ecatombe di cronaca nera.
In Italia, è cosa quotidiana ed accade anche più volte al giorno, si uccide e si massacra di botte per pochi euro certi dell’impunità garantita dallo Stato. Gli unici che hanno da temere, ovviamente se tentano di difendersi e soprattutto se ci riescono, sono le vittime, con loro lo Stato italiano è sempre molto duro e intransigente, guai se al bandito viene fatto del male! Si può tranquillamente finire in carcere, pagare salatissimi gli eventuali danni causati a ladri, rapinatori e stupratori e non ultimo, ovviamente a carico del negoziante, del benzinaio, del farmacista o di chi subisce la rapina fra le mura domestiche, ci saranno le spese processuali e dell’avvocato, comprese quelle che sulla carta sarebbero spettanti al bandito o ai banditi di turno.
Di questa folle situazione i più penalizzati sono gli anziani, viene quasi da credere che vengano lasciati indifesi e in balia dei delinquenti nella speranza che questi li eliminino così da determinare un risparmio per le devastate casse dell’I.N.P.S., gioiose di corrispondere pensioni milionarie a ex onorevoli e boiardi di Stato, ma sempre pronte a lamentarsi delle pensioni da poche centinaia di euro al mese che corrispondono alla maggioranza degli anziani.
A monte sembra quasi ci sia un progetto, la “New economy renziana”, destinata a movimentare i capitali e quindi ad offrire possibilità di lavoro proprio per andare a sanare i danni provocati dal banditismo dilagante a cui, invece di cercare di porre un freno, lo Stato va continuamente incontro allargando sempre più le maglie della giustizia. 
Ti sfasciano la vetrina del negozio, ti rubano l’automobile, la motocicletta, ti distruggono la casa in cerca di denaro e di gioielli, ti sparano o ti accoltellano, bene! Da quel momento dovrai ricorrere ad artigiani per farti riparare i danni e dovrai, se potrai, ricomprarti ciò che ti è stato rubato e se poi avrai necessità di ricorrere anche a cure mediche, farai contenti dottori e farmacisti, ovviamente senza contare eventuali funerali a carico dei parenti più prossimi che andrebbero a movimentare l’economia delle pompe funebri e dei fiorai.
Forse non è così, ma solo forse perché non si trovano altre spiegazioni plausibili per giustificare il comportamento dello Stato nei confronti della delinquenza, più o meno o meno organizzata, che sta mettendo a ferro e fuoco l’Italia.
Potrebbe, però, esserci un’altra spiegazione, ai nostri politici, per capirci, a quelli eletti da chi ancora crede nel sistema partitocratico; a quelli a cui, ancora troppi si rivolgono con il cappello in mano in cerca di favori e raccomandazioni, degli italiani e dei loro problemi non frega assolutamente nulla!
Il Segretario Federale
Paolo Bini

 

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