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E dire che ci sarebbe davvero tanto da fare, da costruire e ricostruire. Alla luce della disastrosa gestione della crisi pandemica da parte del potere romanocentrico gli italiani avrebbero davvero tanto da chiedere allo Stato, attenzione ai loro problemi; borse di studio per i ragazzi, che nonostante tutto, scuole chiuse e banchi a rotelle, si

“Peggio dei serpenti africani”, recita un verso di Quinto Orazio Flacco. Il poeta latino, nato in territorio dauno, si riferiva alla maga Canidia, non a Mario Draghi, non a Roberto Speranza e neanche a Luciana Lamorgese, ma solo perché il Tempo, vero signore universale, gli aveva regalato grande fortuna, quella di uscire vivo dalla rovinosa

Dunque, in Italia è fatto divieto lavorare per ristoratori e baristi dopo le ore 22. E’ illegale, ritenuto pericoloso sedersi al tavolo di un bar, di un agriturismo o di un ristorante dopo le dieci di sera. Dicono che sono stati costretti ad emanare un simile decreto per la nostra salute, perché ci vogliono bene,

Dicono che protestare contro le chiusure imposte dal governo non aiuta e soprattutto dicono che non è legale, ma io credo che che la protesta, quando motivata da ragioni trascendenti quali la necessità di giustizia, non solo è sacrosanta, ma serve proprio ad evitare violenze future da parte di chi, in questo lungo periodo governato

Non so se la gente ci sta facendo caso, spero di si ma temo di no, comunque, ad ogni modo, non vi è decisione governativa che non passi da lunghe consultazioni con partiti, sindacati e associazioni varie, da noi si perde più tempo a consultare che a lavorare e la ricaduta sul Paese di questo

Non so se alla fine accadrà, forse gli italiani, ma in generale l’uomo, terrorizzato dal “covid19”, agli “arresti domiciliari” per lunghi periodi da più di un anno, potrebbe anche arrivare, stordito da mille, notizie, avvertimenti, censure, ammonimenti, incoraggiamenti e rimproveri, a non capire che il dopo pandemia potrebbe arrivare a cestinare completamente libertà e diritti

Era già tutto ben visibile da molti anni, ma questi nostri lunghi giorni caratterizzati dalla pandemia da “covid19” hanno, una volta di più, evidenziato come non ci possa essere un futuro contraddistinto dal progresso e dal rispetto dei diritti umani senza la conoscenza del passato. Hanno indicato come ci sia ancora molto da fare per

Che dite, nemmeno adesso, dopo un anno in cui si è assistito inermi, vigliaccamente inermi, al più grave attentato della storia repubblicana, portato dai partiti romanocentrici alla stabilità economica e sociale dello Stato italiano, delle imprese e delle famiglie, ci si riesce a rendere conto di quanto sia indispensabile l’avvento nelle istituzioni di Italia Terra

Quante volte, da un anno a questa parte, abbiamo sentito le più alte cariche dello Stato e con loro, la variopinta claque di nani e ballerine, che imperversano dagli schermi televisivi, ripeterci che stiamo vivendo “un momento grave”? La gente preoccupata ripeterlo in ogni conversazione, magari aggiungendoci il classico “dove andremo a finire?” e l’immancabile

Nonostante il nostro progetto sia pressoché esclusivo, così come la nostra linea politica; nonostante in esso non ci sia nessun riferimento a vecchie ideologie; nonostante l’attuale Arco Costituzionale sia rappresentato da partiti che nei loro programmi non possono vantare similitudine alcuna con il nostro progetto di riforma statuale; nonostante tutto ciò, sentiamo ancora qualcuno, probabilmente

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