Antifascisti sempre!
Una volta era uso dire “siamo adulti e vaccinati”, lo si diceva per far capire che non si era più disposti a credere a qualunque panzana provenisse dai rappresentanti delle istituzioni o per far capire a chi cercava di infinocchiarci che sarebbe stato più conveniente smetterla con le bugie o con tentativi di truffa. Oggi, sin troppo palesemente, è un detto che non regge più. L’ultimo vaccino, inutile ai fini preventivi contro il “covid19”, la malattia virale dalla quale dovrebbe proteggere, è piuttosto lì a testimoniare come essere anagraficamente “adulti” non significhi nulla se poi, proprio nel siero sperimentale che scioccamente i più corrono a mettersi in coda per farselo iniettare, risiede il “marchio” di superficialità. Diciamo dunque, per ciò che ci riguarda, da sempre difensori della libera scelta, che da adulti e vaccinati pre covid, in un momento difficile, anzi, disastroso come questo, la classe politica italiana dovrebbe smetterla con le sterili e inutili scaramucce sull’immigrazione clandestina; sulla deplorevole figura di merda fatta in Afghanistan; sulle chiacchiere infinite derivate dall’utilità o meno della “legge Zan”; sulle infinite battaglie, anche campali, causate dal fatto che in oltre 20 anni non siamo riusciti nemmeno ad arrivare alla metà dei lavori nei siti destinati al passaggio dell’alta velocità e sui rimpalli di responsabilità per i miliardi sprecati per il Modulo sperimentale elettromagnetico, meglio conosciuto come “mose”, il sistema di dighe mobili finalizzato alla difesa della città di Venezia e della sua laguna dal fenomeno dell’acqua alta, che non ha mai funzionato se non poco e male in fase di collaudo.
In questo devastante momento ci sarebbe bisogno di statisti, di economisti veri, di conoscitori delle potenzialità del nostro Paese e non di miserabili profittatori che da marzo dello scorso anno stanno sfruttando questa pandemia, nata per esclusivi motivi politici ed economici sovranazionali, per fare dell’Italia e degli italiani ciò che gli chiedono i loro padroni d’oltre oceano. In questi mesi abbiamo assistito alle peggiori cose e tutto, in nome dell’obbligatorietà vaccinale e della verde tessera neo fascista è passato in secondo piano. Abbiamo letto e sentito delle “confessioni” dell’ormai ex magistrato Luca Palamara, che da Presidente dell’A.N.M. ha denunciato, senza nessuna conseguenza, che in Magistratura non si fa carriera se non si hanno protettori politici e che il Consiglio Superiore della Magistratura è composto prevalentemente da gente che fa politica. Abbiamo visto calare sull’informazione una deplorevole censura che impedisce l’accesso alle televisioni, alle radio ed alla carta stampata di tutti coloro che, con argomentazioni e prove valide, anche inconfutabili, sono schierati contro la vaccinazione obbligatoria e contro l’obbligo del “green pass” quale unico mezzo valido per accedere ad uffici pubblici e privati, a palestre, luoghi di lavoro, ristoranti, cinema ecc.. Abbiamo assistito al tradimento elettorale della Lega, ormai definitivamente e per sempre non più Nord. Abbiamo visto mettere sotto processo poliziotti rei di aver sparato a dei pericolosi delinquenti e abbiamo visto usare le forze dell’ordine per perseguitare e multare ristoratori, baristi ed esercenti vari macchiatisi del più riprovevole e pericoloso dei reati, quello di voler lavorare mentre il governicchio Draghi imponeva incomprensibili, inutili e dannosi lockdown. Abbiamo assistito, stupidamente e vigliaccamente inermi, all’introduzione del “green pass” obbligatorio per chi vuole lavorare rifiutando di vivere di sussidi statali ricavati dai denari versati da milioni di onesti lavoratori nelle casse dell’Inps allo scopo di garantirsi il diritto all’assistenza sanitaria pubblica ed alla pensione. Abbiamo sopportato continue minacce e insulti da parte di politici e sedicenti virologi, medici e scienziati che un giorno si e l’altro pure, dalle reti televisive nazionali, hanno augurato, agli italiani rei di rifiutare l’obbligo vaccinale, di “morire”, di essere “rinchiusi in casa come sorci”, di essere “deportati in campi di contenimento”, di “contagiarsi per poi non essere curati” ecc.ecc. Abbiamo assistito all’annullamento della politica e alla cancellazione della democrazia. Stiamo assistendo alla definitiva svendita di tutto ciò che una volta è stata l’Italia, a un’indebitamento folle del Paese nei confronti dell’Unione Europea; a un Parlamento dequalificato, che in nome del facile e sporco denaro, per l’ennesima volta sta sostenendo un governo massone eletto da nessuno e sta legiferando contro il popolo in opposizione ad ogni dettame costituzionale.
Il noto giornale inglese “The Economist” scrive: “In Italia, non solo il lavoro, ma la casa, la pensione, l’operazione chirurgica della moglie, il lavoro dei figli, la promozione del nipote, la licenza edilizia del fratello, tutto dipende dalla politica”
Insomma, la nostra politica, le nostre istituzioni, nonostante l’informazione ufficiale dica altro, sono ormai circondate dal ludibrio universale e la colpa non è certamente dei pochi, come noi, che da sempre si battono per vivere in un Paese libero dalla mafia e dalla massoneria. Fu così anche durante il ventennio fascista, basti pensare che pochi giorni prima che gli americani sbarcassero ad Anzio, l’informazione ufficiale magnificava le gesta eroiche dei nostri soldati che voleva impegnati in Terra Ellenica a “spaccare le ossa ai greci”.
Il disprezzo dei cittadini sta comunque salendo e la preoccupazione, già visto da più parti che l’idiota è sempre pericoloso, sia quando vota, sia quando si ribella, sta nel fatto che una protesta non canalizzata politicamente, non organizzata e volta a spazzare via per sempre dalle “stanze del potere” i responsabili del disastro Italia, possa tradursi nell’occasione, che questo governo infarcito di traditori, ma anche di killer, sembra aspettare con ansia per imporre uno stato di polizia e per addivenire al completo controllo della vita degli italiani attraverso l’uso dell’esercito.
L’attenzione dovrebbe essere massima, ma così non è, continuano ad esserci milioni di menefreghisti disposti a farsi inoculare il vaccino anche una volta al mese, ogni tanto costretti a tornare sulla terra o sotto, quando accusano personalmente o in famiglia reazioni avverse invalidanti o mortali; ci sono i parlamentari, quasi tutti, che ormai da quasi due anni, ovunque si presentino, vengono insultati, derisi e bersagliati dal lancio di pomodori e uova; ci sono medici che dovrebbero essere radiati dall’albo per aver infranto e perché continuano ad infrangere quotidianamente il “Giuramento di Ipocrate”, perché forti dell’ignobile “scudo penale” offertogli dal governo e perché avidi di denaro, continuano ad inoculare dosi di siero sperimentale nel corpo delle persone, rifiutando di dare risposte alle tante che poi a loro si rivolgono, quando a causa della somministrazione vaccinale stanno male e spesso non possono più tornare ad una vita normale; c’è un’intera classe politica, senza distinzione fra destra, sinistra e centro, che se ne frega, che unica in Italia, nonostante gli obblighi imposti a tutti gli altri lavoratori con la complicità della triplice sindacale, può continuare a svolgere i lavori parlamentari senza avere l’obbligo del “green pass”, quindi, senza avere l’obbligo di vaccinarsi.
Ora siamo di fatto ostaggio di Mario Draghi, tutti i partiti lo sorreggono, tutti i partiti, anche quelli d’opposizione, si prostrano alle sue decisioni. La pandemia da “covdi19”, alla quale nel mondo è ormai unanimemente riconosciuta una mortalità inferiore al 2%, in Italia continua a determinare lo stato d’emergenza. In Italia, Paese unico sul pianeta Terra, in nome di tale emergenza, è stato imposto l’obbligo della verde tessera di origine fascista per lavorare; in Italia vengono espulsi dagli ospedali i medici e gli infermieri che non hanno intenzione di vaccinarsi e lo stesso avviene nelle scuole, dove stessa sorte viene riservata ai docenti; in Italia è proibito ricercare e dire la verità sulle decine di migliaia di casi avversi, anche molto gravi e mortali, provocati dalla massiccia campagna vaccinale in atto; in Italia, grazie alla proposta del Senatore Gianpiero D’Alia, militante di un partito inesistente come l’U.d.C., la censura è diventata legge, quindi, non si potrà più scrivere e dire ciò che si pensa, pena multe salatissime, oscuramento dei siti internet ed eventuale traduzione nelle patrie galere dei “disobbedienti”; in Italia, ma questo lo diciamo dalla nostra nascita, mancano gli italiani, quelli che teoricamente vengono riconosciuti o si identificano come tali, a grandissima maggioranza, altro non sono che degli squallidi esseri, poco umani, disposti a qualsiasi cosa pur di avere una “vita tranquilla”.
La nostra lotta è sempre stata difficile, ci siamo continuamente scontrati con il superficialismo dei più, con gente che trovava più comodo mutuare le idee di giornalisti, opinionisti e politologi al servizio dei partititi romanocentrici piuttosto che cercare di sviluppare, anche solo a livello embrionale, un qualcosa di simile ad un ragionamento; con persone che ritenevano lunga e noiosa una lettura che potesse durare più di un minuto e con gente, purtroppo in possesso del diritto di voto, la cui memoria sulle vicende storiche e politiche, anche solo italiane, fosse praticamente pari al nulla. E’ in questo contesto che Italia Terra Celtica, forte della sua Dignità e del suo progetto, incurante del consenso popolare, facilmente ottenibile attraverso promesse e slogan puerili, ha da sempre sfiduciato la partitocrazia romanocentrica, responsabile di aver tradito mille volte la fiducia degli elettori e oggi più che mai rinchiusa nella sua “città proibita” ai comuni mortali. Sia però chiaro, ai tanti che hanno difficoltà a dare il giusto significato alle parole ed a quelli che, invece, abilmente le sanno strumentalizzare, Italia Terra Celtica non disprezza le istituzioni in quanto tali, piuttosto disprezza coloro che le usurpano nonostante nessuno, neanche l’idiota di turno, gli abbia mai dato il voto per farlo. Un fatto è certo, credo che non sia possibile apprezzare questo governo e questa classe politica, così come i governi regionali e moltissime amministrazioni comunali disposte a fargli da “reggi coda”. Credo che in un momento come questo in cui la società è colpita da imposte gravose, disoccupazione dilagante, angoscia per il futuro e impoverimento galoppante, sia un insulto gravissimo a tutti gli italiani, vedere la Nomenklatura romanocentrica che continua imperterrita a godere di privilegi tanto meschini quanto odiosi, nelle sue Aule “grigie” e sorde alle richieste ed ai bisogni della società civile e sia chiaro, anche se rischio di essere ripetitivo, seppur la giudichiamo indifendibile, noi siamo i primi a rispettare il Parlamento, ma certamente non questa assemblea dominata da una banda di magliari.
Il Segretario Federale
Paolo Bini