Ambientalismo, parola dal significato sconosciuto
Una cosa che proprio non riesco a capire è il comportamento dei più che si professano ambientalisti e animalisti. Lasciamo perdere le loro scelte politiche, quasi sempre, esclusivamente orientate ad appoggiare chi dell’ambiente se ne frega o al massimo lo usa come spot da campagna elettorale. Lasciamo perdere, non perché non le giudico importanti, semplicemente perché ormai è molto più che evidente che il voto in Italia viene dato nella massima spensieratezza e nel massimo disinteresse, l’unica cosa che gli italiani pare vogliano garantirsi attraverso le loro scelte politiche, è la possibilità di continuare a lamentarsi, ovvero che i loro eletti siano incapaci e corrotti nel rispetto di una continuità politico-amministrativa esistente, praticamente da quando esiste l’Italia. Quello che mi infastidisce e mi infastidisce molto, è il comportamento spicciolo dei più. Nella nostra Terra è tutto un fiorire di ambientalisti integerrimi e incorruttibili, molti dei quali rispettano l’ambiente come i “magnaccia” le loro protette.
C’è forse qualcuno disposto ad ammettere che là dove esiste da ormai vent’anni il problema rifiuti non esistono fieri difensori dell’ambiente e della natura? Non credo, guai a dirlo, si rischierebbe una class action con una esorbitante richiesta di danni morali. Ormai sono arrivato a credere che addirittura chi ha ridotto parte della Provincia di Napoli ad un enorme discarica abusiva si dichiari ambientalista convinto, ovviamente dopo essersi dichiarato “sinceramente pentito”. Da noi si può fare di tutto, le peggiori cose, si possono incendiare i boschi, costruire abusivamente su scogliere ed a pochi metri dagli argini dei fiumi, si può imbottire la Terra di pattume e di rifiuti tossici, si possono devastare i fondali marini, i monti e quant’altro, l’importante, poi, è pentirsi, ovviamente sinceramente. Tutto, la storia sventurata del nostro Paese è lì a testimoniarlo, può essere condonato e perdonato, l’importante è avere le conoscenze giuste e le tasche piene e quand’anche questi due requisiti non si possiedono, l’importante è essere sinceramente scemi e mi ripeto, quello non deve mai mancare, è l’essere sempre sinceramente pentiti.
Così di pentimento in pentimento stiamo assistendo inermi, da brevi menefreghisti italioti, alla trasformazione a livello ambientale della nostra Penisola, una trasformazione legata a filo doppio ai cambiamenti in ambito economico, politico e sociale. Cambiamenti che stanno velocemente distruggendo lo Stato sociale, il lavoro e l’economia di pari passo con la forte accelerazione del dissesto idrogeologico e del consumo del suolo che altro non fanno che peggiorare la qualità della vita, soprattutto nelle aree metropolitane dove la continua scomparsa delle aree verdi è direttamente proporzionale all’avanzata del cemento.
Eppure siamo un Paese di ambientalisti convinti, di gente che si scandalizza a vedere i servizi televisivi sulla “Terra dei fuochi” e che poi, anche solo dal finestrino dell’auto, getta di tutto, basta guardarsi intorno quando si viaggia, o ancor meglio quando ci si ferma ad un semaforo per rendersi conto che forse sarebbe meglio per molti ricorrere ad un vocabolario qualsiasi ed andare a leggersi cosa significa ambientalismo.
La cosa che riesce meglio agli italiani è il fregarsene di tutto, salvo poi lagnarsi per la comparsa di nuove patologie legate all’inquinamento ed al dissesto del territorio, patologie che colpiscono piante e animali, uomo compreso. Allora ecco che scatta la richiesta d’aiuto, la denuncia di essere lasciati soli, ecco che anche i più “distratti” si rendono conto che le cose brutte non capitano solo agli altri e che gli altri, prima o poi, siamo tutti noi, loro compresi!
Certo, è comprensibile la richiesta d’aiuto e giustizia, ma a chiedere aiuto e giustizia è la nostra Terra! Però è da tempo ormai immemore che lo fa rimanendo completamente inascoltata.
Il Segretario Federale
Paolo Bini