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Democrazia o partitocrazia? Coraggio e Onestà o corruzione e malaffare? Al popolo la scelta

by / mercoledì, 17 giugno 2015 / Published in Politica e riforme

La gente ha bisogno di chiarezza, di risposte certe e veloci, necessita di servizi efficienti, aspira a vivere in città ordinate, pulite, moderne e sicure, ha bisogno di nuove opportunità di lavoro e di aggregazione, in parole povere, ha bisogno di una nuova classe politica.

Una classe politica nata fuori dal marcescente club partitocratico, capace di individuare esigenze e necessità del popolo e capace di offrire onestà, capacità, solidità e trasparenza.

Una classe politica fatta di uomini e donne che amano il proprio Paese; fatta di persone libere, sganciate dalle logiche di partito, vicina al popolo ed ai suoi problemi perché è dal popolo che viene e negli anni ha vissuto in prima persona le angherie della partitocrazia romanocentrica.

Una classe politica leggera, non invadente, meno numerosa e meno costosa; una classe politica capace di interpretare il suo ruolo come una vera e propria missione tesa a salvare l’Italia dallo sfacelo economico, finanziario, sociale e morale in cui l’ha precipitata la politica consociativa dei partiti che hanno sempre e solo avuto quale unico obbiettivo quello di disporre del Paese e del denaro degli italiani secondo le loro necessità.

Va scritta la parola fine all’era della politica arroccata a difesa dei suoi privilegi e questo lo deve fare il popolo, bisogna passare dalle parole, dalle lamentele fine a se stesse ai fatti. La nuova classe dirigente va creata, la gente deve uscire dall’ordine di idee che tutto ciò che viene dai governi partitocratici sia legge da rispettare, le leggi sbagliate e gli uomini sbagliati si cambiano, si devono cambiare, lo dice la storia dell’uomo e lo devono dire anche gli italiani.

Non passa giorno senza che le cronache siano costrette ad informarci di casi di corruzione che investono la politica romanocentrica, non c’è partito risparmiato da indagini giudiziarie e se è vero, come è vero, che la magistratura è spesso utilizzata per fini politici, è altrettanto vero che i conti in Italia non quadrano e non perché c’è il magistrato cattivo che apre le indagini a seguito di manifesti casi di corruzione e concussione, ma perché la montagna di miliardi di tasse versate dagli italiani sparisce puntualmente nel nulla senza nessun miglioramento dei servizi pubblici e senza nessun investimento nella ricerca.

Ciò che manca, che è assolutamente assente nel cervello dei politici rappresentanti della partitocrazia romanocentrica è il concetto basilare che vuole il “denaro pubblico patrimonio comune di tutti i cittadini” e che per questo deve essere speso con oculatezza e buon senso, attraverso l’attenta individuazione delle priorità utili al benessere della Nazione.

Oggi assistiamo ad una sconcertante spartizione a cielo aperto, il denaro pubblico è unicamente utilizzato per la gestione delle clientele. Le tasse aumentano continuamente, i servizi regrediscono, i diritti sono solo più per chi se li può permettere e attraverso un “buonismo peloso” e insensato, non riservato al crescente numero di italiani ridotti in povertà, ci tocca pure assistere allo spreco di milioni di euro spesi per accogliere migliaia di profughi che, scandalosamente, in maniera delinquenziale, vengono usati dai nostri politici per trasformare l’accoglienza e il soccorso in business.

Mai come oggi è stato evidente, nessun partito aderente al club romanocentrico può risolvere i problemi del Paese. Tutti sono troppo legati fra loro, gli interessi partitocratici sono in antitesi con quelli dei cittadini, ma questo deve capirlo il popolo italiano, le nostre possono essere solo parole e tali possono restare con buona pace dei milioni di italiani che si lamentano della politica e dei politici, o possono essere il detonatore che farà esplodere e spazzerà via la partitocrazia dalle istituzioni riportando democrazia e giustizia nella nuova Repubblica Federale Italiana. Come sempre e come giusto, la scelta è del popolo!

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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