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La sfida è iniziata, ora è il tempo di dimostrare il proprio valore

by / mercoledì, 10 giugno 2015 / Published in Giustizia e società

Difficile oggi fare politica. La gente è arrabbiata, non si fida più di nessuno, l’ultima tornata elettorale ha confermato che il 50% degli italiani non va nemmeno più a votare. Difficile fare politica perché gli italiani alla politica hanno sempre e solo chiesto favori e raccomandazioni e intendono la politica come quella cosa che può permettergli di arrivare dove vogliono pur non avendone il merito.

Difficile fare politica, soprattutto per noi di Italia Terra Celtica che l’abbiamo sempre intesa come il mezzo pulito e democratico per arrivare a risvegliare le coscienze sopite del popolo con l’intento di riportare libertà e democrazia là dove oggi impera indisturbata la partitocrazia.

Noi, io per prima, abbiamo sempre pensato che la felicità non debba necessariamente trovarsi ai vertici di una carriera, nell’essere rispettati perché temuti, nell’essere ricchi o nel possedere oggetti di lusso. Piuttosto crediamo che l’ambizione sfrenata e il desiderio di successo siano alla base delle tante cose che nel nostro Paese non vanno.

La gente è arrabbiata, la politica tradizionale rinserra le fila e i favori, che una volta venivano dispensati a piene mani riuscendo a raggiungere con l’elemosina di una piccola raccomandazione anche il popolino, oggi sono sempre più solo per pochi e questo, invece di far scattare l’interruttore che accende le menti e dipana le nebbie da ragionamenti sconclusionati, innesca la rabbia nei più che da sempre sono abituati a votare per poi recarsi con il “cappello in mano” dal politico che hanno contribuito ad eleggere.

Alla base di tutto, probabilmente, c’è proprio la ricerca della felicità, peccato che gli italiani traducano tale bellissima parola nel possedere, avere, pretendere, sopraffare e che per arrivare a ciò siano disposti a tutto: piangere, lagnarsi, vendersi, tradire, ma quasi mai a leggere, informarsi, capire, ragionare, rispettare e seguire il proprio cuore.

Io credo che da sempre tutto abbia un prezzo, bisogna capire cosa si è disposti a pagare per raggiungere l’obbiettivo prefissato. C’è chi vuole spendere e spandere senza però lavorare e questi dovrà certamente pagare un prezzo altissimo per raggiungere  ciò che lo rende felice perché qualcosa di sé dovrà vendere; c’è chi ama il potere ma non ha capacità particolari per esercitarlo ed anche questi dovrà soggiacere a più di un compromesso per poter arrivare dove vuole; c’è poi gente che darebbe tutto per la carriera e raggiunto l’ambito traguardo non riesce ancora ad essere felice, forse, perché la carriera fatta era tutto fuorché meritata, insomma, spesso la ricerca della felicità ad ogni costo porta con sé molta infelicità e questo perché si seguono esempi e orientamenti sin troppo palesemente sbagliati.

Io, probabilmente, secondo i canoni che vogliono felici chi possiede molto, chi ha potere, chi è ricco e chi ha fatto una splendida carriera calpestando i colleghi e vendendo la propria anima all’azienda, non dovrei essere felice e invece lo sono. Ho un lavoro che mi piace, una bella famiglia, qualche amica e amico che valgono quanto un tesoro e Italia Terra Celtica che è arrivata, come in un romanzo, a rappresentare in modo trasversale la mia vita. Ho anche un amore coraggioso, la lettura e non ho nessuna difficoltà a dire che mi disturba vedere che in Italia si legge poco e che alla lettura sono preferiti passatempo futili come stare ore e ore davanti alla televisione o a navigare su internet su siti che di istruttivo e culturale hanno ben poco. Un “po’ mi disturba”, soprattutto alla luce delle continue lamentele e piagnistei che salgono dal popolo, vedere che gli italiani pensano solo a dilettarsi senza riuscire mai a trovare il tempo per comprendere il senso delle cose.

Io credo si debba partire da una sfida a sé stessi, trovare nel profondo della propria anima il coraggio di affrontare la realtà. E’ il momento di essere presenti, lucidi, bisogna far ripartire il dialogo fra le generazioni con la consapevolezza che il cambiamento non può più aspettare. Italia Terra Celtica può aprire davanti agli occhi degli italiani la finestra dalla quale entrerà il vento del cambiamento che restituirà a tutti un meraviglioso e inaspettato paesaggio.

La sfida è troppo importante per essere rimandata, bisogna uscire dal torpore nel quale ci ha precipitati la partitocrazia romanocentrica, tornare a vivere e ascoltare la realtà e la natura. E’ giunto il tempo di mostrare il proprio valore, le parole e le chiacchiere non servono più, le scuse sono per i perdenti, bisogna lasciare che sia l’amore a guidare i nostri passi.

Il Responsabile Organizzativo Federale

Irina Tancau

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