Invece di lamentarsi, sarebbe il caso di fare qualcosa, anche poco è meglio di niente
Ma quanto è bello lamentarsi! Nessuno al mondo lo fa meglio degli italiani, tutti che si lamentano di tutto. Non si fa in tempo ad accendere la televisione, che ecco servito il programma, la trasmissione, il talk show, dove, spesso fra lacrime e occhi rossi, c’è chi si lamenta per essere stato truffato, chi per aver perso figli o parenti a seguito di rapine o pirateria stradale, chi per aver avuto l’auto data alle fiamme o il negozio distrutto da qualche vandalo o dimostrante pacifista, chi per aver subito danni irreparabili o aver perso qualche caro a seguito dell’ennesimo caso di malasanità, chi per aver passato anni in carcere perché ritenuto colpevole di delitti che non aveva commesso, chi perché stuprata, chi perché vittima di stalking, chi perché rapinato fra le mura domestiche o sul posto di lavoro, insomma, un mare di lamentele, di pianti, di accuse indirizzate a destra e a manca con conduttori televisivi che fanno a gara ad accendere gli animi del pubblico presente negli studi solo per strappare un po’ di audience e magari per garantirsi qualche insulsa rubrica su qualche quotidiano o settimanale, dalla quale hanno la pretesa di dispensare consigli agli italiani che, nel caos generale, trovano anche il tempo di scrivergli.
E’ tutto assurdo?! Certo, ma purtroppo è tutto vero! Da che mondo è mondo, i popoli hanno sempre cercato di migliorarsi, di migliorare la propria vita. Lo hanno fatto, quando non esistevano altri metodi o possibilità, anche in maniera cruenta, poi, da quando esiste la possibilità del voto, lo hanno fatto cercando fra l’offerta politica quella che ritenevano migliore e, se del caso, hanno dato vita a nuovi schieramenti e movimenti politici più rappresentativi delle istanze popolari. Ovunque è così ed è sempre stato così, ma non in Italia. Da noi pare sia impossibile cambiare questa partitocrazia romanocentrica, che sta decretando la fine economica e morale del Paese con una democrazia federale, capace di rispettare i diritti della gente onesta e nel contempo capace di far rispettare i doveri a tutti. Questo, non so trovare altro motivo, per il troppo attaccamento degli italiani alla lamentela e per il loro inesauribile bisogno di poter piangere e lagnarsi, meglio se davanti a telecamere e microfoni.
Hai voglia tu a far progetti e programmi, a spiegare alla gente che si può vivere in una Nazione sicura e rispettosa dei diritti dei cittadini, è cosa inutile, ai più non interessa perché per arrivare a ciò bisogna impegnarsi, bisogna sacrificare un po’ di denaro e molto tempo, in definitiva costa troppo! Lamentarsi, invece, è un attimo, basta non far nulla e prima o poi ecco che tutti possono essere truffati, rapinati, ammazzati, costretti a pagare per colpe di altri e poi, via con le lacrime facili, con le lagne e le lamentele a chiedere giustizia dove, sin troppo palesemente, la giustizia non esiste più.
Da noi la fa da padrona la Legge e se questa non tiene conto della giustizia fa lo stesso, non si vorranno mica cambiare le leggi?
E’ una cosa sovversiva! Le leggi sono fatte per essere rispettate e non cambiate, ma attenzione a non ragionarci troppo sopra, perché, dal più idiota al più laureato, si potrebbe arrivare a capire che nella storia dell’uomo le leggi, quando ritenute inadeguate e vessatorie della dignità umana, sono sempre state cambiate, ovviamente cambiando, quando è stato possibile, con metodi democratici, chi di queste leggi si faceva scudo per i propri interessi, per gli interessi dei partiti o delle lobby che rappresentava.
Ora credo che ogni altra parola sia inutile, credo che tutto, a partire dall’economia, sia legato alla giustizia, se questa funziona, tiene dietro le sbarre i delinquenti, servendosi, se necessario, di nuove e più spaziose carceri, tutto funziona, diversamente, se l’ambizione massima è figurare in qualche trasmissione televisiva o sulle pagine dei giornali come vittima di qualche delinquente in attesa di una giustizia che non ci sarà mai, il consiglio è continuare così, a non fare niente e prima o poi l’occasione di essere rapinati, truffati, stuprati ecc., capiterà a tutti.
Se non si ha il coraggio di fare nulla per se stessi e per i propri figli, se non si riesce a rinunciare a piangere e lamentarsi, il minimo che si possa fare, in fin dei conti, è augurare ai più che nulla cambi, buona Italia e buona giustizia.
Il Segretario Federale
Paolo Bini