Italicum significa conservazione della partitocrazia romanocentrica
E così ci siamo, l’italicum, la nuova legge elettorale voluta da Renzi sembra ormai pronta e servita, l’ennesima limitazione alla democrazia sta per essere calata dalla partitocrazia romanocentrica nella quasi completa inconsapevolezza degli italiani. Presto votare sarà inutile, sino ad oggi non è che il voto sia servito a molto, ma grandi colpe di ciò l’ha sicuramente avuto il popolo elettore ed anche il fatto che si possa essere arrivati a partorire una legge in cui il premio di maggioranza, ovvero il numero di parlamentari necessari a governare in tranquillità sarà garantito al partito o alla lista che arriverà a superare il 40% dei voti validi, la dice tutta sulla considerazione che il governo ha degli italiani. Addirittura, si stima che in caso di ballottaggio, visto che realisticamente, oggi come oggi, difficilmente andrebbe a votare più del 60% degli elettori aventi diritto, potrebbe essere solo un 40% a decidere e, quindi, il prossimo governo potrebbe essere legittimato a governare una Nazione di oltre 65 milioni di abitanti da un 20% del corpo elettorale.
Scandaloso! Certo, ma tanto scandaloso che ciò diventerà realtà con buona pace dell’opposizione interna al Pd, degli strali e delle urla di Forza Italia, della Lega e dei grillini, tutta gente che recita la sua parte, esattamente come Renzi e i suoi seguaci, ma che non ci mette cuore, quello non ce lo mette nessuno, diversamente non si sarebbe arrivati a questo punto. Non c’è leader di partito che non si muova in funzione del consenso elettorale, ogni dichiarazione, ogni presa di posizione sembra venga fatta esclusivamente per andar a carpire il voto di quei pochi che ancora si recano alle urne e che, nonostante poi passino le giornate a lamentarsi, ancora legittimano il sistema partitocratico.
Ci si muove solo più a suon di spot elettorali, non esiste intervento politico lanciato alle cronache che non sia chiaramente studiato a tavolino avvalendosi dell’aiuto delle agenzie di sondaggio. Dettagli, quisquiglie? Forse, ma di fatto, salvo Italia Terra Celtica, tutti parlano agli italiani, alla fetta di elettori a cui tengono e che ritengono indispensabile per la loro sopravvivenza, dicendogli solo ed esclusivamente quello che vogliono sentirsi dire che è cosa diversa, molto diversa dalla realtà!
Certo gli italiani dovrebbero metterci del loro, dovrebbero metterci l’attenzione che serve e non quella che i partiti pilotano ad arte attraverso i tanti talk show di prima, seconda e terza serata, che non a caso sembrano essere diventati le trasmissioni di punta di tutte le reti televisive.
Simile comportamento, se analizzato, neanche troppo attentamente, dovrebbe cancellare ogni dubbio negli italiani, il sospirato cambiamento in nome del quale le forze politiche partitocratiche, ora più che mai, stanno conducendo questa vergognosa campagna elettorale, ci sarà, ammesso che ci sarà, ma non certamente per volontà loro.
A questa conclusione ci possono arrivare tutti, basta prendere visione degli enormi privilegi di cui gode la nomenklatura, una serie incredibile e interminabile di agevolazioni che, se questo fosse un Paese normale con leggi serie, amministrate da gente normale, dovrebbero portare in galera chi le concede e chi ne beneficia, che sono poi le stesse persone, o fanno parte della stessa organizzazione: la partitocrazia.
Cambiare è l’imperativo, almeno per chi tiene al proprio presente e al proprio futuro; cambiare è l’imperativo per chi crede vada fatto qualcosa di concreto per i propri figli; cambiare si può, ma bisogna tornare a pensare da gente libera!
Il Vicesegretario Federale
Davide Panero