Divisi su tutto si fa il gioco della partitocrazia romanocentrica
Ma come faremo a riprenderci, a far ripartire il volano dell’economia se in Italia siamo divisi su tutto?
Come faremo a tirare fuori la testa dal letame che ci sta sommergendo se non ci si decide a farla finita con i predicatori d’odio e con tutti quei politici che hanno costruito le loro carriere, chi promettendo di tutto e di più e chi limitandosi a non essere mai d’accordo su niente, sempre in trincea a dire no a qualsiasi cambiamento, soprattutto a quelli destinati a cestinare la partitocrazia romanocentrica?
Come possono gli italiani credere che prima o poi questa crisi passi come per incanto se non trovano il coraggio di farsi sentire con valide ragioni e valide richieste dalla classe dirigente, che ovviamente, approfittando di tante e tali divisioni, fa quello che vuole in politica, nelle aziende, nelle banche e in ogni dove vi sia da trarre profitto?
Che Italia vogliamo restituire ai nostri figli, se quale massima aspirazione il popolo di questa sventurata Penisola, pare avere quella di vivere nell’ozio senza fare nulla?
Non è forse vero che quasi tutti gli italiani, se intervistati, considerano bravi e furbi coloro che sbarcano il lunario e talvolta si arricchiscono senza lavorare onestamente?
Quale degrado morale e culturale si è impadronito delle menti del popolo italiano e, soprattutto, di quali dimensioni?
Come è possibile che i nostri ragazzi sognino di partecipare al “Grande fratello” e abbiano quale scopo ultimo quello di vivere facendo serate nelle discoteche e ospitate televisive?
Di chi è la colpa di questo scempio morale e culturale?
Si vuole forse continuare ad incolpare genericamente la società come da noi, ormai, è diventato uso e costume fare?
O si vuole aprire gli occhi e capire che la società non è una cosa nebulosa ed astratta ma siamo noi, tutti noi, con le nostre idee, i nostri pensieri, i nostri progetti e il nostro bagaglio culturale!
Quindi, va da sé, se l’Italia fa sempre più schifo, la colpa, la grandissima colpa è degli italiani e di nessun altro, altroché politica, altroché Berlusconi, è tutta la società ad essere marcia, marcia dentro e se non lo è tutta, lo è senz’altro in grandissima parte.
Da noi, ormai, tutti credono di avere i diritti più disparati, tutti pretendono tutto, ma poi, quando è di doveri che si parla, sono veramente pochi, per non dire pochissimi, quelli che sanno e credono di averne. Qui si ha la pretesa, sempre, che ci sia lo Stato a risolvere le crisi e le emergenze, quando poi è proprio lo Stato a vivere in continua crisi ed emergenza a causa del comportamento del popolo. Non vi è più nulla che funzioni a dovere, dalla sanità alla scuola, dalla giustizia al lavoro e i veri responsabili di tale sfascio, gli italiani, continuano a farsi prendere per il culo da politici che sfruttano le miserie del popolo nella speranza che questo continui verso la strada imboccata, quella della rovina!
Pili Elide
Responsabile Federale Artigianato e Commercio