All’estero nessuno ci considera? Che dite, ci sarà pur un motivo….
Ma che diamine, fino a ieri eravamo accusati di aver trattato con dittatori e farabutti, ci sbattevano in faccia i nostri rapporti con la Libia di Gheddafi come se fosse il più grave dei peccati, poi, recitato il “mea culpa” (assolutamente non dovuto), ci siamo messi davanti ai televisori ed abbiamo assistito compiaciuti ad un massacro durato mesi in cui, grazie alla copertura aerea francese, britannica e americana, quelli che oggi sono considerati dei pericolosi e crudeli terroristi, frantumavano la Libia, riducendola ad una ammasso di macerie e di morti.
Era evidente sin da subito che il problema non era Gheddafi, che quella sbandierata come una guerra in favore della libertà del popolo libico, fosse in verità una guerra per andare a razziare, senza passare dalla cassa e da scomodi e non convenienti accordi commerciali, le molte materie prime che la Libia offre, dal gas al petrolio.
Era evidente che a francesi, inglesi e americani non fregava assolutamente nulla delle condizioni di vita dei libici, lasciati completamente alla mercé di una delle più sanguinose e crudeli guerre civili della storia dell’uomo, guerra sulla quale tutti i media hanno completamente spento i riflettori, manifestando una faziosità nell’informazione e un servilismo nei confronti dei potenti che sinceramente non credevamo possibile.
Noi, che riusciamo a parlare per mesi di come vengono trattati i cani in Russia, che non passa giorno senza che qualche quotidiano, rivista, o televisione ci propini qualche storia commovente di cani, gatti e cavalli maltrattati, ci tappiamo colpevolmente e vigliaccamente occhi e orecchi di fronte al massacro quotidiano di cui è oggetto ciò che rimane della Libia.
Là vengono uccisi bambini, vengono stuprate donne, non passa giorno senza che vi siano scontri fra bande armate e tutto nel nome della libertà e della democrazia che gli americani vogliono imporre al mondo con la complicità dei loro fedeli cani da guardia europei.
Però il dittatore è stato sconfitto, la sua famiglia è stata massacrata, i suoi palazzi sono stati distrutti, insomma, francesi, inglesi e americani sono contenti e di conseguenza, anche noi, poveri idioti italiani dobbiamo esserlo!
A noi cosa resta di tutto ciò? In fin dei conti avevamo messo a disposizione le nostri basi per i rifornimenti dell’aviazione alleata e per qualsivoglia supporto logistico, avevamo per l’ennesima volta, da bravi italiani, tradito il nostro partner principale nel Mediterraneo e come al solito, con la coda tra le gambe, avevamo chinato la testa alla voglia ed alla necessità di guerra della N.A.T.O. e infatti, come al solito, non ci è restato nulla perché i traditori, da qualunque parte la si guardi, restano sempre dei traditori e nessuno, da che mondo e mondo, spartisce qualcosa con i traditori.
Certo, le briciole ce le hanno lasciate e con esse l’aumento indiscriminato dell’immigrazione clandestina proveniente dalle coste libiche, ma si sa, anche perché confermato, fra tante altre porcherie, dall’ultimo scandalo su “Mafia Capitale”, a noi italiani basta anche questo, noi riusciamo a fare business anche sulla pelle dei disperati che approdano sulle nostre coste in fuga dal disastro africano di cui Stati Uniti e Europa sono i maggiori responsabili.
La politica estera è la principale vetrina attraverso la quale un Paese viene visto nel mondo, non è trascurabile, incide sulla vita quotidiana di tutti noi, da questa dipende la considerazione che gli altri Stati e gli altri popoli hanno dell’Italia e degli italiani, quindi, i nostri politici, la nostra politica, i nostri partiti, vanno giudicati anche per questo.
Il Presidente Federale
Carlo Verna