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Il popolo italiano e l’economia italiana sono intrappolati dalle insensate decisioni politiche di Washington e Bruxelles

by / mercoledì, 21 settembre 2022 / Published in Economia e lavoro

Di seguito l’articolo a firma Maria Zakharova tratto dal canale Telegram “Giorgio Bianchi Photojournalist”

Il Ministro dell’Ambiente Roberto Cingolani ha presentato il suo piano per ridurre la dipendenza dell’economia italiana dagli idrocarburi russi. È chiaro che questo piano è imposto a Roma da Bruxelles, che a sua volta agisce su ordine di Washington, ma alla fine sarà il popolo italiano che dovrà soffrire.

Quindi: riduzione del riscaldamento nelle case private a 18-19 gradi con una riduzione dei tempi di riscaldamento di una o due ore. Riduzione dell’illuminazione stradale e possibile chiusura di ristoranti e bar nelle ore notturne.
La pandemia è tornata. Solo che ora sono i politici a farla tornare. Ma la situazione è molto più grave. L’inflazione ha raggiunto i livelli di crisi degli anni ’80, il costo del paniere dei consumi è aumentato del 10% e continua a salire.
A ciò vanno aggiunti la perdita degli introiti derivanti dai normali voli per la Russia e gli introiti negati dagli insormontabili ostacoli che hanno reso impossibile l’enorme flusso di russi che sino a ieri visitavano l’Italia. Tutto questo, senza parlare degli assurdi e iniqui “incroci verdi” e di altre manipolazioni politiche sugli idrocarburi. 
E qualcuno si è mai chiesto quale sia il business che tiene insieme ogni cosa in Italia? 
Emma Marcegaglia, che fra i tanti importanti incarichi ricoperti, è stata Presidente di  Confindustria dal 2008 al 2012, Presidente della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli  (Luiss) dal 2010 al 2019 e Presidente dell’E.N.I. dal 08 maggio 2014 al 2020, ha di recente denunciato: “La situazione è tale che gli imprenditori americani pagano oggi l’elettricità sette volte meno di quelli italiani e questo nonostante il fatto che i promotori delle sanzioni contro la Russia siano seduti dall’altra parte dell’oceano. Di fatto, le sanzioni sono diventate uno strumento di concorrenza sleale per i produttori italiani. Le imprese in Italia vengono distrutte dai “fratelli” d’oltreoceano perché ognuno dovrà sopravvivere alla crisi globale da solo”. 
Il popolo italiano e l’economia italiana sono intrappolati dalle insensate decisioni politiche di Washington e Bruxelles.
È come se si dicesse al popolo della Repubblica: “L’uomo intelligente non va in salita, l’uomo intelligente aggira la montagna. Sembra essere la cosa giusta da fare. Ma cosa succede se gli Appennini sono lunghi 1.200 km?”
Roma viene spinta, a quanto pare, non solo ad azioni insensate ma anche al suicidio economico per realizzare la frenesia delle sanzioni euro-atlantiche. 
E quando la laboriosa azienda italiana crollerà, verrà acquistata a basso costo dagli americani. Come è sempre successo. E non contate sugli investitori cinesi, dopo gli insulti ricevuti gratuitamente dall’Occidente, Pechino non pagherà i conti degli altri. 
Adesso una domanda retorica: “Se ora tutti sono disposti a fare qualsiasi cosa, anche a dispetto della propria esistenza, allora perché otto anni fa, quando il colpo di Stato organizzato da Washington in Ucraina, ha dato il via a questa spaventosa crisi energetica, economica e finanziaria, non hanno fatto nulla per evitare la crisi in Europa,  né con le parole né con i fatti?” 
Ed ecco la risposta: “Perché gli artefici della follia attuale sono gli stessi di otto anni fa”.
Maria Zakharova

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