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Il divieto di dissentire c’é, la censura anche, ora aspettiamo le camice nere col manganello

by / lunedì, 04 aprile 2022 / Published in Giustizia e società

Dunque, come avevamo previsto il “fine stato d’emergenza” non si è verificato, rimaniamo l’unico Paese al mondo a contemplare l’uso del “green pass” per lavorare, per fare sport, per dare la tesi di laurea ecc. ecc., probabilmente, anzi, a questo  punto certamente, non meritiamo altro. Ora, poi, che allo “stato d’emergenza” per la “pandemia” si è aggiunto quello per la guerra in Ucraina, agli italiani è anche fatto divieto di espatriare, quindi, i tanti coglioni che pare vivano in un mondo virtuale fatto di “facebook”, “twitter” e “instagram”, capaci di calarsi nella “realtà” solo attraverso trasmissioni TV come “Il grande fratello”, “L’isola dei famosi”, “Uomini e Donne” o “Amici”, dovranno mettersi il cuore in pace, quest’anno tutti vacanze in Italia, nella casa dei nonni alla riscoperta di radici perdute o al massimo a Cesenatico, Laigueglia o Sottomarina di Chioggia. Va bene così, d’altronde se i “Migliori” sono al Governo non resta che obbedire fiduciosi. Intanto, gente eletta da nessuno, come il Ministro per l’innovazione tecnologica, Vittorio Colao, già vice presidente della “Round Table of Industrialist”, la potente lobby europea di industriali che di fatto esautora, ogni volta che gli fa comodo, il processo decisionale del Parlamento Europeo, ha di recente presentato, proprio in virtù del fatto che in Italia non è prevista la fine del “green pass”, una piattaforma per l’erogazione di tutti i “benefici sociali”, il cui nome provvisorio è “IDPay”. Il progetto della partitocrazia romanocentrica, che tutto rappresenta ma non i cittadini italiani, è quello di addivenire al più presto alla realizzazione dell’identità digitale, tutto direttamente in digitale, addirittura in pagamento anticipato, senza bisogno di dover anticipare soldi, si verrà riconosciuti nel punto vendita e lì si potrà ricevere l’ammontare di bonus in voucher grazie all’identità digitale che potrebbe partire già da quest’anno, ma che abbisogna, per poter funzionare al meglio, che tutti siano muniti di “green pass”. In definitiva, mentre le menzogne sulla guerra in Ucraina hanno quasi ovunque preso il sopravvento su quelle cianciate sino a ieri sulla “pandemia da covid19”, il lobbista eletto da nessuno, fedele al potere sionista esercitato dagli Stati Uniti d’America, ha aperto, anzi, spalancato le porte alla dittatura della sorveglianza grazie ad una piattaforma che raccoglierà tutti i dati, di tutti gli italiani, garantendo a questi l’accesso ai tanto sbandierati “benefici sociali”. Pensate, nelle intenzioni di Colao, di questo Governo e del Parlamento, anche la tessera elettorale dovrà essere abbinata all’identità digitale, quindi al “green pass”. Chi non si sarà sottoposto ad avvelenamento tramite siero genico sperimentale, conosciuto dagli italioti come “vaccino anti covid”, non avrà il “green pass”, quindi, non potrà votare! E fin qui non fa una grinza, almeno secondo loro ed i milioni di italiani disposti a tollerare qualsiasi cosa, però, io credo, anche perché la storia ci insegna che non bisogna essere in molti per farlo, che nel momento in cui proveranno a renderlo esecutivo, Colao e tanti come lui, rispettando il decreto che inibisce l’espatrio, dovranno cominciare a contare i giorni di vita. Capite, è alle basi della dinamica, “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria!” La storia ci ha insegnato che spesso, praticamente sempre, la politica ha mutuato questo principio cardine della dinamica. Comunque, aspettiamo e lottiamo, non lasciamo passare un sol giorno senza fare proseliti, io credo che ogni uomo nasca libero e, nel rispetto delle libertà altrui, abbia il diritto di vivere libero come meglio crede e questo, al momento opportuno, verrà ricordato ai signori come Colao, Draghi, Speranza ed anche a quell’idiota di Di Maio, che credono di poter disporre della vita delle persone, come se le persone, donne, uomini e bambini, fossero cavie da laboratorio. Ora, inviterei la gente a fare molta attenzione all’ultimo decreto governativo, quello che potremmo definire orwellianamente del “fine emergenza”, questo, come già detto, non solo non pone fine all’emergenza, ma la aggrava e si prefigge di renderla eterna, infatti, instaura pienamente la “dittatura terapeutica” in vista della prossima pandemia, guarda caso prevista per il prossimo autunno, quando, come negli ultimi due anni, non ci saranno più influenze, malattie respiratorie e polmoniti, ma solo ed esclusivamente pandemia da combattere unicamente attraverso “vaccinazione” e “green pass”. Follia!!! Certo, ma follia non solo di questo Governo, ancora definito dei “Migliori” dal mainstream, che nell’ultimo D.P.C.M. ha trasferito tutti i poteri, di vita e di morte, nelle mani di un deficiente come Roberto Speranza, ma follia di un “popolo”, completamente inebetito, che riesce anche ad accettare una situazione come questa, che non solo è inaccettabile, ma che dovrebbe prevedere l’immediata rimozione di simile gente dalle poltrone di potere, occupate illegittimamente, con trasferimento coatto e veloce su meno comode panche carcerarie. In ultimo, qualche numero, vero, non di quelli raccontati dalle Tv di Stato o da quelle private di Berlusconi o di Cairo, o da giornali come “Repubblica”, “La Stampa” o “Il Corriere della Sera”, ad oggi, dall’inizio della pandemia, a causa dell’intervento governativo, sono sparite più di 500 mila partite Iva; hanno chiuso oltre 45 mila ristoranti; si sono persi, solo nel settore della ristorazione e dell’accoglienza, circa 200 mila posti di lavoro ed il settore ha registrato un calo di fatturato di 57 miliardi di euro, non male per il “Governo dei Migliori”! Poi, provate ad andare in farmacia con tanto di ricetta medica e vi accorgerete, che nove volte su dieci vi verrà offerto, in sostituzione del farmaco indicato dal medico in ricetta, quello equivalente senza possibilità di scelta. Ancora, tutta la narrativa ufficiale sul “covid19” e sull’efficacia dei “vaccini” è andata a farsi fottere, siamo in presenza di milioni di effetti avversi e ancora c’è chi riesce a negare la pericolosità dei “vaccini” senza essere sottoposto a indagine, perlomeno patrimoniale; poi, profuma di truffa il fatto che uno come Sileri, vice ministro alla Sanità, alla domanda “Lei si è vaccinato?” possa rispondere candidamente “Io non ho ancora 50 anni, quindi per me non è obbligatorio.”; profuma anche di truffa sapere che i medici  possano certificarsi l’avvenuta vaccinazione fra colleghi e profuma di truffa omicida e assassina l’insistenza con la quale si vogliono vaccinare forzatamente i cittadini che dal covid, se ne rimanessero contagiati, potrebbero guarire tranquillamente assumendo un antibiotico, un anti infiammatorio e, se utile, del cortisone e non parlo per sentito dire, parlo della mia esperienza personale, ammalato di covid e guarito in 5 giorni!

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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