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“I NO VAX SONO DISERTORI, IN GUERRA SI FUCILAVANO”, DICEVA AGRUSTI. AGRUSTI ORA È INDAGATO PER CORRUZIONE. I CORROTTI IN GUERRA VENIVANO FUCILATI?

by / giovedì, 24 marzo 2022 / Published in Giustizia e società

“I NO VAX SONO DISERTORI, IN GUERRA SI FUCILAVANO”, DICEVA AGRUSTI. AGRUSTI ORA È INDAGATO PER CORRUZIONE. I CORROTTI IN GUERRA VENIVANO FUCILATI?

“Una condanna a otto mesi di reclusione (pena sospesa) è stata chiesta dal pubblico ministero, Laura Cameli, nei riguardi del Presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, accusato di corruzione nel processo che vede imputato, davanti al Tribunale di Treviso, l’ex capitano del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vicenza, Giovanni Grassi, di 61 anni, e altre nove persone per un presunto giro di favori illeciti fra l’ex ufficiale e alcuni imprenditori. Ad Agrusti si contesta di aver corrotto Grassi donandogli un treno di gomme invernali e un iPhone a Povegliano (Treviso) come compenso per presunte informazioni e consulenze fornite sull’accertamento eseguito dalla Guardia di Finanza sulla Onda Communication SpA, al quale lo stesso ufficiale aveva partecipato quando era in servizio a Pordenone. Al termine della requisitoria, il pm ha chiesto la condanna, oltre che di Agrusti, dello stesso Grassi (quattro anni di reclusione per accesso abusivo al sistema informatico, rivelazione di segreto d’ufficio, reati fiscali e corruzione) e di altri otto imputati; per altri due è stata invece chiesta l’assoluzione.
L’inchiesta era partita nel 2014 in seguito a controlli e intercettazioni e aveva portato alla scoperta di quello che – per l’accusa – era un complesso sistema di contatti tra Grassi e coloro che chiedevano i favori per avere informazioni su altre persone, su società o sulle verifiche fiscali nei propri confronti.
La prossima udienza del processo è stata fissata per il 05 luglio.
 23 marzo 2022 (Fonte: Telefriuli)

(ANSA) – TRIESTE, 01 NOV 2021 – “La ricreazione è finita e anche la pazienza dei cittadini”.

 Così si è espresso il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti, intervenendo alla conferenza stampa organizzata dalla Regione Friuli Venezia Giulia sulla situazione sanitaria.
 “Il peso di questa situazione non è solo dei manifestanti perché i dati ci dicono che siamo pochi i vaccinati rispetto ad altre regioni e le persone che vengono da fuori rischiano di farsi contagiare da noi – ha specificato Agrusti chiedendo un intervento ‘radicale’ – C’è un reato che va perseguito ed è quello di chi diffonde notizie false e tendenziose volte a turbare l’ordine pubblico”. Per il presidente di Confindustria Alto Adriatico, bisogna che “il peso di un’eventuale restrizione gravi su coloro che non sono vaccinati. Se questa è una guerra, questi sono dei disertori. Non dobbiamo fucilare nessuno, ma dobbiamo far pesare la loro diserzione. Non ci saranno più ristori nel momento in cui dovessimo tornare nelle situazioni precedenti perché non ci saranno più i quattrini”, ha concluso. (ANSA).
Eccolo qui l’integerrimo Michelangelo Agrusti, quello che voleva, probabilmente con la mente annebbiata da troppe dosi vaccinali, trattare i “no vax” come disertori. Pensare che, invece di ricorrere a strafalcioni verbali figli dell’ignoranza, avrebbe potuto semplicemente, in caso di positività al “covid19″, raccomandare antibiotico, anti infiammatorio e, se del caso, cortisone. Ci avrebbe fatto più bella figura, avrebbe aiutato a guarire eventuali “malati covid” e avrebbe contribuito a rendere più libere le terapie intensive. Non solo, avrebbe reso un servizio alla comunità contribuendo alla ricerca della verità, avrebbe tranquillizzato i suoi corregionali e tutti gli italiani perché, parliamoci chiaro, di “covid19″ si muore solo se ti vogliono far morire ed anche in quest’ultimo caso, spesso devono ricorrere all’intubamento del paziente, diversamente, morire di questa “pandemia” è quasi impossibile, diciamo, ad onor del vero, che le probabilità di morire di “covid19″ sono le stesse, forse meno, di quelle che ognuno di noi ha di morire colpito da un fulmine.
Il Segretario Federale
Paolo Bini

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