LA CRIMINALIZZAZIONE DEL DISSENSO
Riprendiamo e pubblichiamo quanto messo in rete da “No green pass fonte intellettuale” perché lo riteniamo molto utile allo stimolo del ragionamento; perché riteniamo che in questo difficile momento, dove dovrebbe esserci un unico grande fronte popolare schierato contro la partitocrazia romanocentrica, non ci si debba dividere in mille rivoli ognuno riconducibile ad un piccolo orticello; perché crediamo che la lotta debba essere continua, senza personalismi e unicamente traguardata alla sostituzione di questa classe dirigente nazifascita con una nuova classe dirigente democratica e rispettosa dei bisogni e delle aspettative del popolo italiano.
In tutti i regimi totalitari, quelli che dai posteri saranno chiamati “la resistenza” sono nel tempo presente criminalizzati. La retorica televisiva si basa sul considerare “egoisti” e “irresponsabili” coloro che rifiutano il veleno di Pfizer e spesso quando i toni si accendono invocano nei nostri confronti anche la condanna a morte, ma vediamo perché.
1) L’IMPORTANZA DELL’ESISTENZA DEL NEMICO
Non basta dire che siamo dei nemici. Il concetto di nemico è complesso e come spiega Carl Schmitt, l’atto stesso di dividere la popolazione tra amico e nemico è alla base stessa dell’esistenza della politica (1). Questo significa che chi può decidere chi è il nemico è dotato del potere politico per cui, per un dittatore come Draghi anche il solo poter decidere che noi siamo i nemici è un’affermazione di potere. Pertanto più si riconosce che il nemico è costituito dai non vaccinati, più il sistema afferma il suo potere.
Dal punto di vista psicologico il regime crolla dal momento in cui i cittadini non accettano la definizione di nemico offerta dal regime, ma decidono di testa propria chi o cosa è il nemico. Ad esempio, in Canada anche le forze dell’ordine iniziano a supportare la protesta dei camionisti perché il popolo ha deciso di sua volontà che il nemico è il regime fantoccio del WEF innalzato da Trudeau.
2) IL NEMICO ASSOLUTO
Ma non è finita qui. Il nemico non deve essere un nemico qualsiasi, un dittatore sceglierà come capro espiatorio quello che viene considerato come “nemico assoluto”. Il nemico assoluto è un nemico che non ha diritti, che è senza terra ed è completamente delegittimato. La differenza col nemico tradizionale è che quest’ultimo è caratterizzato da una forza politica o da un altro stato ed è dotato di diritti. Ad esso è riconosciuta legittimità e anche in caso di sconfitta la punizione non può essere mai severa, il nemico assoluto invece è concepito per essere completamente eliminato, perché egli occupa la stessa terra di colui che lo ha dichiarato nemico (1).
3) CHE TIPO DI GUERRA SI FA CONTRO UN NEMICO ASSOLUTO?
La guerra contro un nemico assoluto è di tipo totale, è sulla base del tipo di nemico che si sceglie, che si decide e si organizza il tipo di guerra. Sbagliano coloro che paragonano la lotta contro i “no vax” ad una retorica militare, perché è in realtà una retorica di sterminio condita da eufemismi. Il nemico assoluto quindi si combatte innanzitutto ingannandolo.
Trudeau nella sua comunicazione ai media manda un messaggio molto ambiguo: da un lato cerca di rassicurare e dire che non saranno violati i diritti di nessuno e che le misure saranno “proporzionate” rispetto alle necessità richieste, dall’altro lato però non nasconde che verrà impedito a delle persone di accedere ai propri conti per mangiare. Si tratta a tutti gli effetti di una tattica militare di assedio per far morire di fame i protestanti.
Queste tattiche vengono applicate anche in Italia, dove le violazioni della libertà sono chiamate “restrizioni” e gli strumenti di assedio fisico e psicologico vengono chiamate “misure sanitarie”. In realtà non lo sono.
Si tratta di tattiche di assedio.
CONCLUSIONE
Quello che ho appena detto può sembrare estremo e lo capisco. Ma non sono mai esistiti i presupposti di scientificità del “green pass”, né dei lockdown, né dei vaccini, né dei tamponi.
Sono state fin dall’inizio le armi per distruggere a poco a poco la minoranza che non si vuole opporre alla società dei “qr code”, la minoranza di esseri umani veri e liberi che non si è lasciata plagiare completamente dalla propaganda, certamente non di sinistra, certamente nazifascista, che ci vuole tutti deboli, fiacchi ed edonisti, ma soprattutto assuefatti dal consumo dei servizi che vogliono propinarci.
Dobbiamo prendere coscienza che siamo finiti in una guerra, e che il nemico siamo noi.
“No green pass fonte intellettuale”