Il Sindaco di Ozegna, Sergio Bartoli: “Credo sia giunto il momento di andare a riprenderci il maltolto: Libertà e Democrazia!”
Riprendiamo e pubblichiamo l’intervista rilasciata dal Sindaco di Ozegna, Sergio Bartoli, Responsabile Federale degli Enti Locali di Italia Terra Celtica, al settimanale “La Voce” e sullo stesso pubblicata in data 01 marzo 2022.
Siamo con il Sindaco di Ozegna, Sergio Bartoli, uno dei pochissimi in Italia, quindi anche nel nostro Piemonte, che è riuscito, anche in questi due difficilissimi anni caratterizzati da lunghi lockdown, più o meno mascherati, a creare le condizioni ed i presupposti, quando in altri comuni molti negozi erano costretti ad abbassare definitivamente le serrande, perché nuove attività commerciali aprissero a Ozegna, quindi, al Sindaco Bartoli chiediamo: la ripresa economica della quale tutti i Tg ci informano, a Ozegna e in Canavese e visibile?
Questa domanda mi piacerebbe girarla ai miei concittadini, ai canavesani, anche a tutti gli italiani che, nonostante tutto, cercano ancora di lavorare onestamente, mi piacerebbe sentire le loro impressioni, che credo a larghissima maggioranza siano le mie. Quest’anno gli italiani saranno chiamati a sacrificare fino al 20% delle loro entrate al caro prezzi causato dal caro energie e questo mentre i Tg esaltano un exploit economico dell’Italia che in verità, a vedere l’inflazione che sfiora il 5% e i rincari delle bollette che si attesteranno intorno al 40%, non esiste, non solo, quella che è ben visibile all’orizzonte è una crisi energetica che non ha precedenti.
Eppure tanti media, soprattutto quelli nazionali, lanciano messaggi di fiducia…
Probabilmente hanno rinunciato a fare informazione, a chiedere ai cittadini come vivono, quali sono le difficoltà delle famiglie. Io credo che non ci sia bisogno di essere straordinari economisti per vedere un Paese in grandi difficoltà. Per vedere tante attività e aziende che non hanno più riaperto dopo l’assurda gestione della pandemia da parte del Governo. Basta vivere in mezzo alla gente, ascoltarla, capirne i problemi e cercare di fare, come spesso mi è capitato, anche l’impossibile per non farla sentire sola, completamente abbandonata dalle istituzioni. Purtroppo non sempre ci riesco, vorrei fare di più, ma quotidianamente viviamo una continua perdita di libertà e democrazia e fare tante cose, soprattutto rappresentare le istanze ed i bisogni dei propri concittadini diventa sempre più difficile.
Ci pare di capire che anche i comuni, soprattutto quelli piccoli, vivono una sensazione di abbandono
Direi che parlare di sensazione è sbagliato, io non vivo, come Sindaco di Ozegna una sensazione di abbandono, io vivo la certezza che Ozegna e decine di migliaia di comuni con caratteristiche simili, siano stati completamente abbandonati. Io credo che i cittadini di questi comuni, ma in questo caso anche di quelli metropolitani, siano visti solo come utili pagatori di tasse. Io ho la certezza che stiamo assistendo ad una svolta monocratica, purtroppo resa possibile da un Parlamento e da un Senato che hanno rinunciato ad esercitare le funzioni attribuitegli dalla Carta Costituzionale. Quindi, se di sensazione devo parlare, ho certamente la sensazione che nel nostro Paese stia avvenendo qualcosa di inquietante.
Lei rivendica una maggiore attenzione per i piccoli comuni?
Io rivendico una maggiore attenzione per i cittadini, per le persone vere, quelle che faticano a pagare gli affitti, i mutui, le bollette; quelle che faticano a mandare i figli a scuola; quelle che chiedono solo di ricominciare a vivere; quelle che non ne possono più di “green pass”, “super green pass” e green pass rafforzati”. Ma che Italia vogliamo? quella in cui si dovrà vivere di elemosina governativa o un’Italia in cui sarà possibile vivere, studiare, lavorare e imprendere liberamente avendo unicamente l’obbligo di rispettare la Costituzione e il prossimo? Per quel che mi riguarda, forse perché ho sempre lavorato, io vorrei vivere nell’Italia in cui siano garantiti i diritti sanciti dalla Costituzione proprio a partire dall’articolo nr. 1, quello che vuole l’Italia fondata sul lavoro e non sul “green pass”.
Ma per quel che riguarda i rincari delle bollette, luce e gas, Ozegna come si pone nei confronti dei suoi cittadini?
Quello è uno dei tanti grandi e gravi problemi creati da questo “Governo dei migliori” ma, se vogliamo, anche dai governi che l’hanno preceduto. L’Italia ha sempre puntato a risolvere le problematiche legate al suo fabbisogno energetico attraverso le importazioni di elettricità e gas senza mai cercare di sfruttare quello che potenzialmente avrebbe potuto produrre per le proprie necessità. Voglio ricordare a tal proposito la fine che toccò al grande Presidente dell’Eni, Enrico Mattei, che già alla fine degli anni ”50 aveva progettato l’indipendenza energetica dell’Italia. Oggi più del 73% del fabbisogno nazionale di elettricità e gas, per scelta politica, ci arriva dall’estero, quindi, siamo di fronte a scelte completamente sbagliate per le quali nessuno ha pagato e forse nessuno pagherà, però, completamente scaricate sui cittadini.
E tutto questo come si riverbera nei comuni?
Si riverbera in un disastro. Allo stato attuale pare che il Governo Draghi, al di là di tante parole, mostrerà nei confronti degli Enti Locali e dei cittadini la stessa disponibilità e sensibilità mostrata nei confronti dei oltre 500 mila ultracinquantenni lasciati a casa senza stipendio solo perché ritenevano giusto scegliere per sé, nel rispetto delle convinzioni altrui, se sottoporsi o no al ricatto dell’obbligo vaccinale. In definitiva nutro poca fiducia, soprattutto, vorrei essere chiaro, noi non chiediamo nessuna elemosina, noi vogliamo cosa ci spetta, per il comune e per i cittadini, che messi nelle condizioni di lavorare, hanno sempre pagato le tasse fino all’ultimo centesimo.
Ma in soldoni?
In soldoni e nello specifico lo comunicherò presto ai mie concittadini perché la mia amministrazione si è sempre fondata sulla trasparenza. Ora posso solo rimarcare che i costi a carico del comune saranno come minimo raddoppiati, cosa che inevitabilmente metterà in crisi molti bilanci, non ultimo, purtroppo anche quello di Ozegna. Il rischio del quale pare non accorgersi nessuno in quel di Roma è che questi rincari di luce e gas, cioè dell’ordinaria amministrazione, non vengano più coperti dalle esigue entrate di comuni come il nostro. Le tasse degli Ozegnesi, come quelle di tutti gli italiani, fatto salve quelle poche riservate agli enti locali, alle quali Ozegna ha in parte rinunciato per non far pesare troppo i lockdown sulla cittadinanza, prendono tutte la strada per Roma e se poi Roma ci riserva queste attenzioni, mi pare di poter dire che da parte del governi, soprattutto da questo, ci sia stato un evidente tradimento del patto di solidarietà che dovrebbe essere alla base dei rapporti tra la politica ed i cittadini.
E come possiamo chiuderla, i bilanci in crisi dei comuni ricadranno sulla cittadinanza?
Certamente gli aumenti delle bollette risucchieranno fette importanti di bilancio al punto da mettere in serio pericolo l’erogazione dei servizi, ma per quel che mi riguarda non intendo aggiungere follia alla follia governativa. Credo sia da pazzi arrivare a togliere qualcosa ai cittadini per pagare le bollette. Le famiglie e le imprese avranno già il loro bel da fare per far fronte ai maxi aumenti, ci sarà gente che farà fatica a pagare il mutuo, ci saranno lavoratori che rischieranno la disoccupazione. No, a Ozegna studieremo bene il da farsi, ma io non sono mai stato uno che ha considerato i cittadini alla stregua di numeri, quello lo lascio fare al sig. Draghi, io, prima di tutti gli ozegnesi, sono un cittadino come loro e come loro vivo le stesse difficoltà. Quindi, anche se questi aumenti hanno fatto impazzire il bilancio comunale alla voce uscite, noi, io per primo, metteremo tutto il nostro impegno perché Ozegna resti fuori dalla “catena del buio” dove, invece, la vorrebbe attaccare questo “Governo dei migliori”. Certamente gente “studiata”, ma con una strana visione dell’economia. Come non rendersi conto che il caro bollette e il caro carburanti stanno determinando rincari a cascata in tutti i settori; come non capire che tutto questo sta determinando la riduzione del potere d’acquisto dei cittadini e perché insistere ciecamente su questa politica che sta affossando inevitabilmente i consumi, quindi, la ripresa economica?! Sono queste le domande che mi faccio, che credo si facciano in tanti, domande che non trovano in me nessuna risposta logica. Credo sia giunto il momento di andare a riprenderci il maltolto: Libertà e Democrazia!