Siamo fuori dal mondo
Siamo fuori dal mondo, perlomeno da quello più civile, democratico ed evoluto. Certo, molti italiani sono fieri di avere questo governo, d’altronde, ormai erano anni che si sentiva fra la gente lo strisciante e malcelato bisogno dell’uomo forte. Tanti italiani, non importa se di destra, di sinistra o di centro, nei loro ottusi e insulsi discorsi da bar, auspicavano da tempo l’avvento di un fiero dittatore che gli risparmiasse la fatica di pensare, quindi, sotto questo punto di vista, lo dimostrano i dati sulla “campagna vaccinale anti covid” sbandierati dal “Governo dei migliori”, la maggior parte della popolazione è certamente felice e contenta. Noi, purtroppo o per fortuna, non facciamo parte della maggioranza, di questa maggioranza, noi crediamo che nessuna deriva dittatoriale possa essere considerata un successo per la Libertà di pensiero, di parola e di scelta. Ci importa poco constatare che il messaggio politico di Italia Terra Celtica, anche in questa difficile quanto assurda situazione di inesistente pandemia, creata con dolo dal nostro governo e dai peggiori governi esteri al solo scopo di ingrassare oltre misura i loro padroni di oltre oceano, non abbia fatto scattare negli italiani il giusto e doveroso sentimento di rivalsa nei confronti della partitocrazia romanocentrica, che da oltre mezzo secolo, in maniera sempre più sfacciata e arrogante, senza alcun timore, non perde occasione di mostrarsi per ciò che realmente è: Il principale e forse unico vero nemico del popolo.
Siamo, credo unici nel mondo, orientati a seguire le orme della dittatura australiana. Là, nella “civiltà” costruita sullo sterminio dei nativi aborigeni, è ormai da un anno buono che sono operativi i campi di concentramento per i “no vax” malati di covid e questo nell’indifferenza globale, soprattutto nell’indifferenza delle tante onlus che si dicono impegnate in favore dei diritti umani e nell’indifferenza dei governi sempre attenti ad esportare “democrazia” a mano armata. Poi, certo, c’è anche la “vecchia Europa”, ma quella pare non interessare il Governo guidato, nel nome della “sacra inquisizione vaccinale”, dal novello Savonarola, al secolo Mario Draghi. Così, mentre la Spagna declassa la pandemia da “covid19” a semplice influenza; mentre la Gran Bretagna elimina ogni tipo di restrizione; mentre Irlanda e Finlandia seguono l’esempio britannico; mentre la Romania decreta il ritorno alla normalità ed esorta addirittura i tanti rumeni, che sulla nostra Terra sono venuti a vivere e lavorare, ad aiutarci; mentre la Svezia, che non ha mai proclamato nessuno stato d’emergenza, né applicato alcun lockdown, continua a vivere libera dalla pandemia; mentre ben 23 Stati della federazione statunitense hanno deciso di dare alle imposizioni vaccinali introdotte dal Presidente Biden la stessa importanza che si da al niente e mentre il Parlamento francese, nel nome del popolo che rappresenta, ha rigettato per l’ennesima volta le imposizioni legate alla “vaccinazione anti covid” che avrebbe voluto introdurre il Presidente Macron, noi, unici al mondo, senza mezzi termini, introduciamo l’obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni. Nel farlo, forse i tanti che aspettavano un nuovo duce non se ne sono accorti, abbiamo cestinato una buona manciata di articoli della nostra Costituzione; abbiamo sancito il disconoscimento delle sentenze emanate dal processo di Norimberga; abbiamo stracciato la Carta Universale dei Diritti dell’Uomo, dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, dei Diritti del Malato e abbiamo dichiarato nulle un’altra buona manciata di sentenze di tribunali italiani ed esteri in tema di diritti civili. Insomma, ci siamo posti fuori dal mondo, perlomeno da quello Civile, Libero e Democratico!
Ora, probabilmente non interessa più a nessuno o quasi, siamo diretti verso una “civiltà” nuova, una “civiltà” regolata in funzione degli interessi delle banche e delle multinazionali; una “civiltà” che non abbisogna più di grande materiale umano; una “civiltà” che dovrà essere una “civiltà” malata; una “civiltà” che abbisogna di uomini e donne dalla vita breve, in parole povere, una “civiltà” a immagine e somiglianza di quella statunitense.
Non so se i più ne sono a conoscenza, ma nella terra del grande sogno americano si consumano più medicinali che in tutto il resto del pianeta, infatti, nella terra dove si è compiuto il più grande genocidio della storia dell’uomo, la più diffusa causa di morte è quella per overdose da farmaci, segue quella per malattie cardiache, quella per cancro e quella per abuso di droghe, che dire, certamente un “bel Paese”. Un’altra cosa, nella terra a stelle e strisce, tolti i paesi sottosviluppati dove i nipotini dello Zio Sam decidono di andare a sperimentare le loro armi batteriologiche e biologiche o ad esportare democrazia servendosi di bombe e missili “intelligenti”, si detiene anche un altro record, quello della vita media più breve del mondo.
Una strada pericolosa quella imboccata da questo Governo assistito da strani guru della medicina, più simili a ciarlatani che a veri medici; una strada che inevitabilmente, se non si tornerà indietro, porterà alla radicalizzazione delle posizioni, quindi, all’uso della violenza da parte dello Stato nei confronti delle persone libere e all’inevitabile, uguale risposta di chi non sarà disposto ad accettare nessuna violenza sul proprio corpo. Una strada stupida, scelta da un governo tanto stupido quanto violento e arrogante. Più che una strada, un vicolo cieco, che Draghi ha voluto imboccare mentre negli stessi giorni l’O.M.S. lanciava ufficialmente la tesi della plausibile fine della “pandemia” da “covid19” in Europa.
Proprio mentre si infittivano e sempre più si infittiscono i segnali della fine della “fiction Sars cov 2-covid 19”, Draghi, infatti, apparentemente contro ogni logica, ha alzato il tiro incurante dei bisogni reali degli italiani e della devastazione economica e sociale che le sue scelte politiche e organizzative hanno significato e per lunghi anni significheranno per il Paese, ha dato un’ulteriore stretta alla libertà degli italiani non disposti, in assenza di adeguata e responsabile prescrizione medica, a sottoporsi alla sperimentazione dei sieri genici contrabbandati come “vaccini anti covid”.
Noi, unici in Italia, avevamo paventato l’avvento di Mario Draghi a capo del Governo quando ancora nessuno ne parlava e noi, unici in Italia, quando ciò si è verificato, avevamo detto che non sarebbe bastato essere presentati in pompa magna come salvatore della Patria per poi esserlo veramente. I fatti ci hanno dato ancora una volta drammaticamente ragione. Draghi è un banchiere, anzi, un bancario che nella vita ha sempre servito i veri banchieri. La sua visione politica, cosa che era da sempre sin troppo manifesta, si è rivelata essere appena pari alla visione che può avere una talpa del paesaggio che la circonda quando la notte mette il naso fuori dal buco. Tant’è, l’O.M.S. rilasciava una dichiarazione ufficiale il cui contenuto era quello che indicava la plausibile cessazione della pandemia in Europa, forse, addirittura entro la fine di febbraio e lui, circondato da gente come Brunetta, Speranza, Giorgetti, Di Maio, Lamorgese ed altri “migliori” fra i “migliori”, tirava dritto imponendo il “green pass”, meglio se rafforzato, addirittura per andare a farsi tagliare i capelli, a farsi la permanente o la messa in piega. Che dire, un Genio circondato da Geni, qualcuno deve essersi messo a sfregare lampade a cottimo.
Credo, comunque, che in un modo o nell’altro, si stia avvicinando il tempo della rivisitazione critica di due anni di menzogne e credo che il nostro Governo rimarrà sempre più isolato nel suo furore antiscientifico, discriminatorio dei non vaccinati.
Alla fine di questa devastante situazione, che in Italia non è detto possa essere prossima, invece, come sembra poter essere per gli altri Stati europei, rimarrà solo la disperazione di chi nel frattempo, grazie a scelte governative dittatoriali, anti economiche, unicamente risultate efficaci alla diffusione del virus “covid19”, ha perso tutto, la casa, il lavoro e accumulato debiti che non riuscirà mai ad estinguere. Credo non sia più il caso di aspettare, o di sperare nel miracolo, è tempo di contrattacco deciso in sede giudiziaria perché, nonostante il negazionismo imperante in Italia, è sempre più possibile far venire meno ogni provvedimento contro sanitari, personale scolastico ATA, 50 enni, studenti, professori ecc., la lotta continua, la Libertà e la Democrazia non la regala nessuno, tantomeno Draghi, ogni giorno va conquistata!
Il Segretario Federale
Paolo Bini