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Istituzioni delegittimate, la maggioranza degli italiani rifiuta il voto!

by / sabato, 30 ottobre 2021 / Published in Politica e riforme

La mazzata elettorale era nell’aria, si è vista e si è sentita sin troppo bene, al 50% degli italiani non frega più nulla, seppur ancora non hanno capito che solo attraverso il  responsabile e democratico esercizio del voto si può cacciare per sempre la partitocrazia dagli scranni del potere politico, hanno però capito molto bene, che votare o non votare, quando la scelta è fra Salvini e Letta o fra Berlusconi e Di Maio è lo stesso. Nessuno degli aderenti alla setta partitocratica ha mai fatto gli interessi del popolo elettore e nessuno ha intenzione di farlo nel presente e tantomeno nel futuro. Non contano le parole dei leader politici, sono esclusivamente buone per i pochi che ancora, nonostante tutto, contro ogni evidenza, credono ancora che ci possa essere una destra o una sinistra. 

Ad esercitare il diritto di voto sono stati, anche nei ballottaggi, meno della metà degli iscritti nelle liste elettorali e di questi, una buona parte ha annullato le schede, spesso utilizzate dagli elettori come sfogo, come mezzo per mettere nero su bianco cosa pensano dei partiti romanocentrici. Il risultato inequivocabile, sarebbe stato letto così in qualsiasi stato democratico, è stata la sconfitta della nomenklatura romanocentrica, chi ha vinto, chi si è pomposamente proclamato vincitore, non ha tenuto conto che la vittoria è arrivata esclusivamente per abbandono, gli elettori hanno capito che votare per il centro-destra o per il centro-sinistra significava essere mandanti o complici dei killer politici che stanno uccidendo lo Stato italiano, ormai agonizzante e ridotto allo stremo. 

Chi governa, in definitiva, gode circa del 30% delle preferenze e se a questi si aggiunge il partito della Meloni a stento si supera il 40%, tradotto, il 60% degli italiani e il numero è solo destinato ad aumentare, non si sente più rappresentato dalla partitocrazia romanocentrica, quindi, chi governa e chi si esibisce in un’opposizione da operetta, lo sta facendo per forza d’inerzia, comunque, sempre più spesso ricorrendo a repressioni violente, in pieno stile fascista, a danno di donne, uomini, ragazzi e anziani che quotidianamente manifestano, in nome della Democrazia e della Libera scelta, contro la deriva totalitaria del governo italiano. 

Ormai l’acqua calda è stata ampiamente scoperta, sono 10 anni che abbiamo governi tecnici, capeggiati da illustri economisti, infarciti di uomini di “successo” e sono 10 anni che l’Italia sta discendendo, veloce come non mai, nella palude putrida delle scelte sbagliate, tanto sbagliate che gente come Monti e Draghi, per non parlare di Letta, Renzi, Gentiloni e Conte, hanno rivelato a chiunque non abbia ancora portato il cervello all’ammasso, che in poco più di sei mesi sarebbero in grado di condurre al fallimento qualsiasi attività commerciale o produttiva, finanche la più avviata delle tabaccherie. 

I valori che costoro coltivano, le regole scritte o non scritte che seguono, la mentalità che mostrano di avere, che li accompagna nella loro “vita di successo”, nei fatti diventa un fattore deviante e dannoso, soprattutto quando i problemi sono straordinari e indilazionabili. La loro presenza allora diventa così inutile, ingombrante e fastidiosa da provocare in ogni parte sana del Paese incontenibili reazioni di insofferenza e di rigetto.

Le giustificazioni che poi balbettano, gli stupidi sorrisi che dispensano, le citazioni storiche alle quali si aggrappano per mostrarsi colti e capaci, i loro insulsi richiami alla stabilità, alla responsabilità e alla ragion di Stato, diventano vomitevoli alla luce del revival fascista che hanno organizzato, condito di manganellate e repressione con lacrimogeni e acqua gelida sparata dagli idranti su migliaia di dimostranti pacifici.

Credevamo, avendo conoscenza della Carta Costituzionale, che l’Italia fosse una Repubblica fondata sul lavoro ed oggi Governo e opposizioni, tutti egualmente responsabili, hanno stabilito invece, che la Repubblica Italiana, a far data dal 15 ottobre 2021, sia a tutti gli effetti una dittatura fondata sul “green pass”.

L’Italia è stata svilita, depredata, mortificata, raggirata, derubata e umiliata da questa classe politica. Ora resta da capire, vista la lentezza con la quale gli italiani hanno preso coscienza di ciò, se la maggioranza dei cittadini può aver compreso il devastante progetto totalitario fatto di morte e di controllo che si nasconde dietro l’obbligo vaccinale e il lasciapassare, meglio conosciuto come “green pass”, voluto da Draghi, Salvini, Letta, Berlusconi e Di Maio.

Una cosa è certa, possono spingere l’oltraggio alla Democrazia, alla Libertà e alla Dignità dell’Uomo sin che vogliono, ma per giungere, attraverso l’imposizione dell’obbligo vaccinale, allo sterminio di massa progettato dai nostri padroni a stelle e strisce, presto saranno costretti a gettare la maschera, ordinando esplicitamente l’uccisione di milioni di italiani che, nonostante obblighi e restrizioni assurde, hanno deciso che mai si sottoporranno all’umiliazione del “green pass”. Finora sono stati assassini vigliacchi, che si sono nascosti dietro una propaganda disonesta e oscurantista basata sulla paura della morte, peraltro inevitabile sin dalla notte dei tempi. Si sono serviti di “medici” e “scienziati” di nessun valore, gente che ogni volta che apre bocca palesa una disarmante mancanza di cultura; hanno inventato il dispositivo dello “scudo penale” per consentire a medici e farmacisti di potersi esibire, al riparo da qualsiasi denuncia, nell’inoculazione del siero genico fornito dalle Big Pharma a milioni di sprovveduti, creduloni ed a tanta brava gente che si è vista costretta al vaccino solo per poter lavorare; hanno cancellato ciò che restava della sanità pubblica; hanno vincolato lo studio universitario al possesso del “green pass”; hanno sguinzagliato carabinieri, finanza e polizia nei ristoranti, nelle aziende, nei cinema e nelle sale da ballo, alla ricerca di lavoratori e cittadini da multare se non muniti di “green pass”; hanno calpestato ogni evidenza medica e scientifica che avvertiva dell’inutilità e della pericolosità del “vaccino” anti covid; hanno permesso a migliaia di contagiati, muniti di “green pass”, di girare indisturbati e di estendere il contagio fra le persone sane; hanno mentito sui morti addebitati al “covid19”, che si volevano far credere essere circa 130.000 e che, invece, sono stati poco più di 3.800 e in ultimo, nonostante tutto, hanno mostrato di fregarsene della gente onesta, alla quale, pena condanne severe da scontare in carcere senza sconti di pena e attenuanti unicamente riservate ai delinquenti, continua ad essere vietato difendersi da rapinatori, ladri, truffatori, stupratori e assassini. 

Ora, mentre ogni giorno si rinnova la menzogna sulla pericolosità della pandemia da “covid19”; mentre tutto aumenta, gas, luce, benzina, gasolio, legname da costruzione, ferro, rame e quant’altro; mentre l’informazione ufficiale narra di gesta eroiche compiute dal Governo guidato da Mario Draghi per salvare l’Italia dalla recessione e mentre siamo sotto la lente d’ingrandimento del mondo intero, che osserva l’esperimento “Italia gran pass” con interessata curiosità, credo si possa dire, almeno per quel 60% di italiani che non hanno accettato il giogo dei seggi elettorali, che sui liquami scivolosi e putridi di questa Repubblica partitocratica non si può costruire nulla di buono e duraturo. Non consentirebbero alcuna speranza, né alcun margine di dignità e di solidità per il futuro. Il Paese ha bisogno di Democrazia, Federalismo e Patti Chiari, mai come oggi è stato evidente come non si possa più continuare con il centralismo romanocentrico basato sul fantasioso sistema economico che distribuisce in cambio di voti quello che non ha. L’informazione di regime è tutta arroccata a difesa dell’indifendibile, ma ormai la delegittimazione del Parlamento è irreparabile, la sua rappresentatività è democraticamente inesistente, i suoi uomini di spicco sono stati rifiutati e sbugiardati dagli elettori e arrivati a questo punto, a poco vale insistere con l’acquisto dei voti attraverso sconti fiscali, prebende, sovvenzioni e bonus di cittadinanza. La deriva è totale e non solo per i voti comprati o strappati col denaro dei cittadini onesti che pagano le tasse, ma anche perché il 60% degli italiani ha capito che nelle istituzioni, sedicenti democratiche, gli unici interessi tutelati sono quelli delle multinazionali, delle Big Pharma, delle banche, delle coop e della delinquenza organizzata.

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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