Eia Eia Alalà
Mai i più facinorosi negazionisti e complottisti, di fatto quelli che hanno messo il tappo all’informazione Libera, quelli che, rispolverando l’uso della verde tessera fascista, nascondono le decine di migliaia di casi avversi, alcuni tanto gravi da aver causato la morte dei soggetti vaccinati; quelli che si sono resi disponibili a ordire il più ributtante complotto della storia dell’uomo, che ha quale unico ed anche spudoratamente dichiarato scopo quello del veloce sfoltimento della popolazione mondiale e la creazione, in coloro che sopravviveranno, di un residuato di umanità costretta a vivere in perenne malattia, ricorrendo quotidianamente all’assunzione di medicinali, ammetteranno che nel mondo c’è quanto basta per le necessità dell’uomo, ma non per la sua infinita avidità. Allo stesso modo il Capo della Chiesa Cattolica, improvvisandosi virologo, cosa che a questo punto potrebbero fare tutti, dal muratore all’operaio, dall’impiegato al barista, dal carpentiere al fornaio ecc., ha invitato i fedeli a farsi vaccinare per amore e così facendo ha rammentato, anche ai più distratti, di tutte le fedi, che Dio non dimentica mai le sue creature, piuttosto, sono queste che si dimenticano di Lui. Santo Cielo, ora siamo solo allo svilimento dei fondamenti della Fede Cattolica, viene semplicemente richiesto il “green pass” per poter pregare nella Casa di Dio, ma credetemi, coloro che la Fede ce l’hanno davvero potranno comunque farlo tranquillamente fra le mura domestiche senza essere costretti ad iniettarsi un siero sperimentale che si vuole ostinatamente chiamare “vaccino anti covid19”. Io credo che si sarebbe dovuti arrivare ad un vaccino sicuro partendo da cure sicure, ora l’unica certezza è che in Italia non abbiamo ancora un protocollo di cura degno di tale definizione, degno di essere paragonato a quello della Svezia, dove in assenza di obbligatorietà vaccinale non si è mai ricorsi a lockdown, a strane chiusure a singhiozzo e dove dall’inizio dell’anno nessuno è più morto a causa del “covid19”. In Italia, invece, malgrado tutte le evidenze scientifiche emerse dalla nebbiosa coltre di una censura asfissiante attuata dal nascente partito unico eversivo, che spazia da sinistra col Pd e 5 Stelle sino a destra con Lega e Forza Italia, ci si ostina a definire “vaccino anti covid19” il “siero magico” che, come non mai, sta arricchendo le “Big Pharma”. Diciamo che rispetto a tempi che si vogliono lontani, ma che così lontani non sono, questo Papa affida al vaccino quello che in passato altri Papi affidarono alle armi dei fedeli, vedi crociate, conversione coatta dei Nativi americani sopravvissuti al più grande, sinora, genocidio della storia del mondo e vedi, perché no, la “Santa Inquisizione”, che coprì di ceneri umane la Penisola italica e parte dell’Europa.
Insomma, al grido “vaccinarsi è bello”, “vaccinarsi è giusto”, “vaccinarsi è una libidine” e “vaccinarsi è un atto d’amore”, ecco che dal cassetto senza idee, di un Premier palesemente disturbato, quindi molto pericoloso, è rispuntata la tessera verde che si pensava per sempre abolita. Una volta il grido era uno solo, “eia eia alalà”, ma il risultato, sempre che presto non provvedano a cambiare i libri di storia, mi pare che fu lo stesso: la tessera verde che permetteva al suo possessore di lavorare, di ricorrere all’assistenza medica, di andare a scuola ecc. ecc.. Che dire, abbiamo davvero fatto passi da gigante, non avrei mai creduto di dovermi trovare ad affrontare una situazione come quella che dovette affrontare il mio nonno da parte di mamma. Quello da parte di babbo non fece in tempo ad esserne interessato, morì giovanissimo a causa di una grande alluvione. Comunque, tanto per far contenti i curiosi, visto che nel discorso ci sono entrato io, quelli erano i tempi in cui la tessera fascista o l’avevi, o piano piano venivi espulso dalla società. Anche il “lavoro nero” era sempre più difficile da trovare, nessuno voleva avere a che fare con una persona che rifiutava il verde pass fascista. Mio nonno per questo dovette sopportare da sfollato le violenze del regime, due volte gli venne data alle fiamme la casa e in ultimo, quando messo alle strette dalle continue angherie, si difese dalle minacce portategli finanche dai carabinieri, venne tradotto in carcere a Genova dove rimase sino alla fine della guerra. Libero! Senza mai essersi piegato all’obbligo della tessera antenata del “gran pass” tornò a casa dove scoprì che era in atto, magari con metodi meno cruenti, il tesseramento quasi coatto per il Partito comunista. Non rimase per scoprire se i metodi fossero simili a quelli fascisti, lasciò il suo paese in Lunigiana e tornò a Genova nella città che lo vide incarcerato, ma ci tornò da Uomo Libero!
Erano tempi duri, certamente bruttissimi, ma ora c’è qualcuno che riesce a credere che questi siano tempi migliori?!
Che tempi sono questi dove le libertà di un uomo sono condizionate al possesso di una tessera?!
Poi, a questo punto bisogna fare ulteriore chiarezza. La tessera fascista era il simbolo di una dittatura, una limitazione delle libertà individuali, un qualcosa di vergognoso che non avrebbe dovuto mai esistere e che non avrebbe mai dovuto riproporsi per nessuna ragione, ma il moderno “green pass” è qualcosa di peggio e vi spiego il perché.
La verde tessera voluta da Mussolini negava qualsiasi diritto a chi non la possedeva, ma nello stesso tempo, senza nessuna controindicazione medica, riconosceva ai suoi possessori diritti sino a quel momento sconosciuti alla quasi totalità della popolazione italiana: lavoro, scuola, sanità, pensioni ecc.
La verde tessera voluta da Draghi viene introdotta quale riconoscimento dei soggetti vaccinati che a differenza dei non vaccinati, non importa se hanno sempre pagato le tasse, se non hanno mai commesso reati, se hanno sempre lavorato onestamente versando i contributi previdenziali, potranno godere dei diritti che sino a ieri la Costituzione Italiana garantiva a tutti i suoi cittadini. Non solo, il “green pass” vuole essere, nonostante la scienza, non quella distorta da Bassetti & C., dica e dimostri l’esatto contrario, una sorta di riconoscimento delle persone sane. In parole povere chi ha il “green pass” è sano è può andare ovunque, chi non ce l’ha è potenzialmente malato di covid e quindi non ha diritto di lavorare, di andare al ristorante, al cinema, in qualsiasi ufficio privato o pubblico. Insomma, dimostrato da tempo, senza alcun dubbio, che coloro che hanno completato il ciclo vaccinale e che hanno quindi diritto al “green pass” possono ammalarsi di covid come chi il vaccino non l’ha mai fatto; dimostrato che i vaccinati possono guarire o morire come i non vaccinati; dimostrato che i vaccinati possono contagiare come i non vaccinati, viene da chiedersi, ma il capo del nostro Governo ha seri problemi psichiatrici come tutti quelli che lo sostengono o, invece, dietro questa folle imposizione, esclusivamente italiana, si nasconde altro?!
Personalmente credo siano valide entrambe le ipotesi, certo si nasconde altro, è praticamente stato confessato più volte, anche pubblicamente dai ras dell’economia globale, ma per arrivare a tanto bisogna certamente far affidamento su ascari prezzolati quali nel nostro caso, per ora unico al mondo, possono essere personaggi inclini a pericolose turbe psichiche come mostrano di essere Draghi, Berlusconi, Letta, Salvini, Speranza, Di Maio, Bassetti, Burioni, ecc. ecc.
Insomma, anche il più stupido, il più tardo di comprendonio, arriva a capire che il “libero tutti” conferito ai possessori di “green pass” si tradurrà inevitabilmente in un aumento incontrollato dei contagi da “covid19”. I dati che ci giungono da Israele e dal Regno Unito evidenziano come praticamente tutti i malati di covid nello Stato ebraico abbiano fatto due o tre dosi di vaccino, mentre quelli che ci arrivano dalla Gran Bretagna ci dicono che l’ottantasei per cento dei malati covid abbia sostenuto l’intero ciclo vaccinale, quindi, cosa potrà accadere in Italia se i possessori di “green pass” potranno circolare ovunque liberamente, inconsapevoli di essere portatori di contagio sino a quando la malattia non gli si manifesterà?!
Certo, io non ho la laurea in medicina tanto sbandierata dal sig. Bassetti, né sono in possesso dei titoli accademici e dei riconoscimenti di cui è in possesso Draghi, ma arrivati a questo punto credo sia addirittura meglio così. Certe carriere così come certi successi scolatici, lo confermano i fatti, non sono indice di preparazione e conoscenza di chi li possiede, semplicemente certificano l’inadeguatezza congenita del nostro sistema scolastico e il fatto ineludibile che molte, troppe carriere, sono state e continuano ad essere costruite sulle “amicizie e sulle conoscenze giuste” e non sulla meritocrazia.
Il Segretario Federale
Paolo Bini