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Pericolosamente avviati verso la dittatura.

by / martedì, 21 settembre 2021 / Published in Politica e riforme

A sentire Draghi, Speranza, Letta, Salvini e Berlusconi, tanto per nominarne alcuni, così come Bassetti, Capua, Burioni e Galli, così per fare qualche nome, tutti, anche se mi rendo conto che è impossibile, dovrebbero capire come nessuna cultura, nessuna società, possa continuare a migliorarsi in eterno; possa sopravvivere a sé stessa quando arriva a ritenersi esclusiva. Tutta questa gente, così come i media che li idolatrano o che comunque li giustificano, rappresentano a pieno titolo la decadenza della nostra civiltà, ormai irrimediabilmente minata alle sue fondamenta dalla “democrazia” made in U.S.A.. Democrazia che vede nel popolo elettore l’utile idiota a cui far credere che il suo voto possa servire a qualcosa, nonostante sia ampiamente dimostrato che non serve a nulla. “Democrazia” che, ovunque esportata, ha preteso il sacrificio di valori importanti quali tradizioni, indipendenza e identità. “Democrazia” che, quando non accettata o ricercata, non esita, come la storia più o meno recente e lì a testimoniare, a bussare con bombe, missili ed eserciti di terra alla porta degli Stati renitenti o resistenti all’assolutismo mondialista.

Insomma, noi come tutto l’Occidente, gran parte dell’Asia, dell’Africa e tutta l’America Latina, abbiamo un padrone potente e spietato. Un padrone che negli anni è arrivato a comprarsi nazioni, governi e popoli, questi ultimi senza neanche spendere un dollaro, anzi, arrivando pure a guadagnarci.

Ora, come non mai, stiamo consegnando alla storia il capitolo più nero dell’evoluzione umana. Siamo di fatto arrivati alla rinuncia, più o meno consapevole, in Italia più che altrove, del grande potere che, invece, dovrebbe garantire ai popoli una Democrazia compiuta. Si è accettato, i più hanno addirittura invocato, la violazione della sovranità popolare e della legalità costituzionale. Non solo, tutto questo è avvenuto e sta avvenendo ad una velocità incredibile e paradossalmente, per i nostri “statisti”, per gli opinionisti di regime e la stragrande maggioranza della popolazione, la continua violazione della Costituzione Repubblicana da parte del Governo, di un Governo eletto da nessuno, costituisce la dimostrazione del consolidamento della “democrazia”.

La mistificazione è talmente enorme, sfacciata e visibile, soprattutto attraverso la censura in atto, all’impedimento di un qualsivoglia confronto o dibattito, che sino ad oggi è passata tranquillamente inosservata, tanto che ovunque, ma soprattutto in uno Stato finto come l’Italia, questa ha ottenuto il riconoscimento e la plaudente accettazione popolare. Da noi non c’è stato bisogno di ricorrere ad eserciti, a imposizioni minacciose o embarghi, la nostra classe politica è sempre stata in prima fila con il “cartello vendesi”, degna espressione di un “popolo” facile alla docile integrazione, che sin da subito, nonostante occupasse in occasione del primo lockdown, ad uso e consumo delle televisioni, i balconi e le terrazze per cantare l’inno nazionale, si è mostrato pronto a gettare alle ortiche le ultime vestigia di sovranità popolare, sacrificando la volontà collettiva sull’altare della paura, dispensata ad arte dall’oligarchia mondialista e sapientemente velata dalle procedure e dalle burocrazie delle organizzazioni internazionali.

Quello che è dato vedere, senza per forza andare a cercare paragoni con altri Stati, è un Governo italiano che, potendo godere dell’appoggio di forze ingenti, quasi schiaccianti, sia politiche che economiche, si sta avventurando nella pericolosissima ricostituzione del partito fascista, che ingenuamente si credeva ormai bandito dalle istituzioni grazie alla legge Scelba del 1952. I partiti, tutti, nessuno escluso, hanno gettato la maschera, il Partito Democratico, nato dalle ceneri del Partito Comunista, della Margherita e del Partito Popolare, secondo la sua definizione di “destra”, si trova ormai a rappresentare la frangia estrema di quello che fu il Partito Fascista. Da tempo era evidente che non rappresentasse più gli interessi dei lavoratori, ma oggi è altrettanto evidente come si sia trasformato nel maggior rappresentante degli interessi degli industriali, delle banche e delle multinazionali. Forza Italia, il partito di casa Berlusconi, negli anni ha saputo conservare in ghiacciaia milioni di voti senza mai fare nulla che possa valer la pena di essere ricordato in positivo, oggi, rimessi sul “mercato elettorale” i voti inutilizzati, è praticamente ridotto, visti i sondaggi che lo vedono di poco sopra al 5%, a ripetere, tramite i suoi rappresentanti, le parole di Draghi e di Letta. La Lega, evidentemente disinteressata a rappresentare il Nord, tanto da aver cancellato la parola dal suo simbolo, è ormai sinonimo di tradimento per la quasi totalità di quelli che negli anni l’hanno votata ed oggi vivacchia strillando inutilmente contro l’immigrazione clandestina favorita dal governo di cui il partito di Salvini è parte integrante. Il Movimento 5 Stelle che, come la Lega, deve la sua fortuna alle panzane raccontate agli elettori, pur di non andare a elezioni sarebbe disposto a sostenere qualsiasi governo, non importa se di centro, di destra o di sinistra, l’importante per Di Maio & Soci è rimanere in Parlamento il più possibile. In questo scenario apocalittico per la debole democrazia italiana, il Governo Draghi si pone all’attenzione del mondo come il governo di Confindustria, della massoneria e della grande finanza internazionale, il governo che più di ogni altro, a qualsiasi latitudine e longitudine terrestre, facendo ben attenzione a ciò che sta avvenendo, rimarca con le sue incomprensibili e assurde decisioni come nel mondo ci sia abbondanza di tutto ciò che è necessario alla vita dell’uomo, così come evidenzia ci sia estrema carenza di tutto ciò che è necessario all’avidità dei politici e dei potenti padroni della finanza globale.

In definitiva, se gli italiani non daranno a Italia Terra Celtica la forza per cambiare, per avvicinare la politica al popolo tramite il federalismo; per avviare, nel segno della moderazione, il nuovo Rinascimento necessario ad uscire da questa fase politica sempre più simile ad un brutto remake del medioevo, ci sarà l’inevitabile ritorno a vecchie abitudini figlie della dittatura fascista quali ad esempio la verde tessera, oggi ridenominata “green pass”, che garantirà ai suoi possessori il diritto di avere cure mediche, di poter lavorare e studiare e di frequentare locali pubblici e privati, diritti che in ogni Stato democratico vengono riservati a tutti i cittadini che onestamente lavorano e pagano le tasse.

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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