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Inebetiti e spaventati si sta consegnando il futuro nelle mani di delinquenti senza scrupoli

by / martedì, 10 novembre 2020 / Published in Sicurezza e salute

Che dire, passata un’estate in cui il ritorno alla normalità era praticamente un imperativo dettato dal governo, un’estate che di normale aveva davvero poco; un’estate con molti alberghi e ristoranti chiusi in attesa di portare i libri contabili in tribunale; un’estate dove in alcuni luoghi era richiesta la prenotazione per andare in spiaggia e in altri si rischiava la multa se si  entrava nei centri storici senza mascherina, eccoci qua, tornati alla “normalità dell’emergenza”, già provata con “successo” alla fine dello scorso inverno e della passata primavera. Eccoci tornati agli slogan deficienti coniati da governanti deficienti secondo i quali “L’Italia ce la farà” e soprattutto “L’economia non si fermerà” o “Chiuderemo attività non necessarie per scongiurare un nuovo lockdown”, slogan figli, come tutta l’attività governativa sino ad ora messa in campo, di menti, se non malate, sicuramente non completamente uscite dalla metamorfosi da scimmia a uomo, a meno che, dietro l’agognato stato d’emergenza a cui pare che nei fatti, seppur per motivi diversi, tutti in quel di Roma aspirassero, non si nasconda la solita vecchia corruzione che da sempre imperversa nelle stanze della politica italiana.

Che dire, da quel che è dato vedere, da ciò che quotidianamente si tocca con mano, siamo alle solite, le solite illusioni, menzogne e follie made in Italy.

Da marzo ad oggi non si è fatto niente, questa è la verità ineludibile, ma quel che è peggio, il popolo, inebriato “dall’ora di libera uscita” estiva, ha lasciato fare affinché nulla venisse fatto.

Da sempre, inascoltati, andiamo dicendo che ogni popolo ha il governo e più in generale la classe politica che si merita e i fatti ci danno drammaticamente ragione. Così di decreto in decreto, mentre ogni giorno vengono sempre meno quelle libertà che dovrebbero essere elementari per una democrazia; mentre in diverse città d’Italia la gente scende in piazza, più o meno pacificamente, più o meno violentemente, per manifestare contro i provvedimenti governativi che impongono chiusure di attività ritenute di contorno, esclusivamente indispensabili per chi su queste conta per vivere onestamente del proprio lavoro; mentre onorevoli e senatori non rinunciano mai a niente; mentre la nomenklatura si mostra sempre più distante dai bisogni dei lavoratori; mentre la distanza fra amministratori pieni di spocchia e amministrati ha assunto le dimensioni di un abisso; mentre cresce la disperazione e la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica; mentre si continua a chiedere sacrifici alla gente e mentre questa classe politica, chiacchierona, arruffona, arrogante e incapace, ha perso nei confronti della società sana ogni tipo di autorità morale, l’Italia continua la sua discesa verso gli inferi; continua la sua folle corsa corsa verso il fallimento!

Il “covid19” esiste, questo è un dato certo, però, non vorremmo che continuasse ad esistere per motivi politici; per motivi legati ai sotterfugi e agli imbrogli della politica; per motivi legati agli interessi delle grandi banche d’affari americane; per motivi legati al tornaconto delle grandi case farmaceutiche o per assecondare la strategia degli Stati Uniti d’America, che sin da subito hanno utilizzato la pandemia da “covid19” per isolare politicamente, ma soprattutto economicamente, la Cina.

Il fatto certo è che si muore, che gli ospedali sono praticamente chiusi per tutti coloro che hanno patologie diverse, non riconducibili a contagio da “nuovo coronavirus”, cancro compreso. Il fatto certo è che tanta gente che si sarebbe potuta curare e salvare morirà grazie alla colpevole gestione della sanità pubblica da parte di questa classe dirigente. Il fatto certo è che il “covid19” è stato un grande vantaggio per gli speculatori istituzionali, in particolare per gli hedge fund aziendali. Il fatto certo è che la debacle economica causata dal “nuovo coronavirus” ha portato a grandi trasferimenti di ricchezza monetaria nei forzieri di una manciata di istituzioni finanziarie. Il fatto certo è che la posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che pare voler rendere obbligatorio il vaccino anti “covid19”, costituisce una manna per i cinque principali produttori di vaccini che controllano l’85% del mercato mondiale: “Glaxo Smith Kline”, “Novartis”, Merck & Co.”, “Sanofi” e “Pfizer”. Il fatto certo è che il “covid19” rappresenta un tesoro, praticamente inestimabile, certamente di molti miliardi di dollari, per le grandi aziende farmaceutiche. Il fatto certo è che il “nuovo coronavirus” sta contribuendo a far precipitare l’umanità in un pericoloso processo di destabilizzazione economica, sociale e geopolitica.

Il fatto certo è che si muore e che gli inetti governi europei si sono limitati ad accettare soluzioni pronte, che nella realtà si sono rivelate pronte solo alla limitazione delle libertà individuali. Il fatto certo è che la politica è scaduta, che si sono consegnati gli Stati, i popoli, nelle mani di uomini d’affari senza scrupoli. Il fatto certo è che i governanti europei sono rimasti immobili, in attesa del nulla, paralizzati dalle deliranti proiezioni matematiche dettate da “esperti” prezzolati che nello scorso “Forum economico” di Davos e nell’ultima “Conferenza sulla sicurezza” di Monaco di Baviera hanno in sostanza posto l’accento sulle incertezze di un mondo senza guida.

Questi sono i fatti certi, mentre si continua a morire di “covid19”, mentre la gente scende in piazza a protestare contro la politica romanocentrica, che negli anni ha reso sempre più forte attraverso le scelte fatte nel segreto della cabina elettorale. Da parte nostra nessun negazionismo, il virus esiste, eccome che esiste, ma il sistema più sicuro per combatterlo, come per combattere tutte le nefandezze del regime partitocratico, è l’impegno e la lotta politica. Non serve sfasciare vetrine, dare alle fiamme cassonetti dell’immondizia e automobili, assaltare negozi e supermercati, anzi, quelli sono gesti da delinquente, da bandito; sono gesti da condannare; sono gesti da vigliacchi; sono i gesti di chi non ha il coraggio delle proprie azioni, di chi ama lamentarsi, di chi alle istituzioni chiede elemosina e non lavoro, certamente non sono i gesti di chi sposa il progetto e le idee di Italia Terra Celtica.

Mai la classe politica romanocentrica avrà il nostro appoggio, noi la consideriamo colpevole di ciò che sta succedendo al pari degli altri governi occidentali assoggettati alle logiche di mercato statunitensi, ma le cose non si cambiano mettendosi al livello di chi delinque attraverso la politica; le cose si cambiano realizzando un nuovo progetto statuale, si cambiano avvicinando le scelte politiche al cittadino attraverso una vera riforma federalista dell’attuale, decadente, sistema centralista; le cose si cambiano smettendola di votare per chi promette di più, evidenziando la voglia di addivenire, attraverso il voto, a qualcosa che diversamente sarebbe immeritato; le cose si cambiano chiedendo alla classe politica onestà, quindi, mettendo onestà nella vita di tutti i giorni, sul lavoro e nei rapporti col prossimo.

Alla fine siamo arrivati al dunque, ecco perché le cose non si cambiano, ecco perché il “covid19” è un nemico così difficile da sconfiggere e soprattutto, ecco perché epidemie e pandemie continueranno per molti anni, ciclicamente, a farci compagnia ogni qual volta i potenti della Terra, quelli che guidano le grandi banche d’affari, le grandi multinazionali e le grandi case farmaceutiche, lo riterranno opportuno per ingrandire il loro portafoglio e soprattutto il loro potere.

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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