L’Italia partitocratica, l’Italia dei cialtroni e degli accattoni
Tutti i giorni, non fosse altro che per il difficile e impegnativo incarico di Responsabile Organizzativo di Italia Terra Celtica, cerco di tenermi informata attraverso la lettura dei quotidiani e l’ascolto dei telegiornali; tutti i giorni a vedere, leggere e sentire come vanno le cose nel nostro Paese, inevitabilmente, sono portata a chiedermi, ma ne vale davvero la pena?!
Vale la pena impegnarsi a propagandare il magnifico progetto politico di Italia Terra Celtica quando alla popolazione italiana non frega assolutamente nulla del disastro economico e sociale causato negli anni dalle incomprensibili scelte politiche della dirigenza partitocratica, continuamente e inspiegabilmente legittimata dalle scelte elettorali degli italiani?!
Vale la pena sacrificare tempo e denaro, rubare spazio alla famiglia ed al lavoro per cercare di spiegare a gente che dal sistema di potere romanocentrico si è fatta portare via, senza batter ciglio, diritti fondamentali come quello di poter andare in pensione da vivi; quello di poter disporre dei propri risparmi senza dover renderne conto allo Stato; quello di avere, visti i costi esorbitanti che per questa siamo costretti a sostenere, una sanità pubblica funzionante e slegata dai giochi di potere partitocratici; quello di avere una scuola pubblica capace di dare una formazione e un indirizzo lavorativo ai nostri figli e che non si limiti, come ormai da troppo tempo accade, a svolgere solamente l’indecoroso ruolo di parcheggio, dove genitori che “sanno tutto”, ma che non capiscono niente, lasciano i loro ragazzi così come li affidavano alla “tata” o agli asili nido quando erano dei bimbi?!
Vale la pena continuare a lottare per la libertà di pensiero, per la libertà d’azione, per il federalismo e la democrazia, quando si è circondati da gente capace unicamente di nascondere la testa sotto la sabbia?!
Insomma, dovessi guardami intorno per cercare di mutuare dalla massa degli italiani il mio comportamento, certamente lascerei perdere tutto, non oggi, ma già l’altro ieri. Credo fermamente che la gente, piuttosto che dedicare parte consistente del proprio tempo alla lamentela, ai piagnistei ed alle sparate sensazionali che ben vengono quasi a tutti, a tavola, dopo il secondo bicchiere di vino, dovrebbe mostrare con i fatti di amare la Terra dove vive e soprattutto, dovrebbe mostrare attraverso il proprio impegno di amare i propri figli, ai quali, ahimè, sta lasciando un futuro fatto di niente, niente occasioni, niente lavoro, niente amore, niente di niente!
Nossignori, come mi ha insegnato il nostro Segretario Federale, Paolo Bini, le battaglie, le guerre, non si combattono sperando di trovare un alleato in chi ha fatto della cialtroneria e dell’accattonaggio il proprio stile di vita, si combatte per ciò in cui si crede, si combatte perché si amano i propri figli, si combatte perché non si sopportano le ingiustizie, si combatte perché se non ci si arrende, poi, il bello torna sempre, è la storia che lo insegna. Forse, né io né i miei compagni di lotta riusciremo a vivere quel “bello” a cui aspiriamo, ma certamente il nostro compito, al di là del vile adattamento del popolo a qualsivoglia diktat partitocratico proveniente da Roma, è quello di tenere accesa la fiamma della speranza perché questa, come la “teda”, la fiaccola cerimoniale delle olimpiadi, possa essere lasciata in buone e forti mani, perché la lotta possa continuare sino a che il regime partitocratico romanocentrico non sia definitivamente sconfitto, abbattuto, annientato!
Tante volte mi sembra di vivere in mezzo a gente che ha deciso di essere infelice per scelta, che si rifiuta di capire che il segreto della felicità sta nella Libertà così come il segreto della Libertà sta nel coraggio, tradotto, come ama dire il mio Segretario Federale: “La vigliaccheria, forse è propedeutica ad evitare lo scontro, ma certamente non regalerà mai la felicità!”
Il Responsabile Organizzativo Federale
Irina Tancau