Senza nessun ripensamento, senza dignità e senza etica, verso una brutta fine
Vedete, ancora non è finita, ancora il mondo sta lottando contro la pandemia da “covid19” e in Italia, dove numeri e statistiche ci parlano di un coronavirus in pausa, con pochi contagi e pochissimi decessi giornalieri, infermieri e medici, fino a ieri “eroi e santi”, oggi riposti nel dimenticatoio di italico brevetto, sono costretti a scendere in piazza per ricordare al governo, che gli aveva promesso di tutto e di più, che loro non sono politici, per loro non è sempre e solo una questione di vile denaro.
Noi abbiamo gli infermieri con lo stipendio più basso d’Europa e una classe politica che risulta essere la più pagata al mondo, potevamo contare, prima della pandemia da “covid19”, su cinquemila posti letto per terapia intensiva contro i venticinquemila della Germania e su un personale medico ridotto all’osso, costretto ad arrangiarsi con mezzi di fortuna a causa della completa assenza di etica politica nelle scelte della nostra classe dirigente. Ciò nonostante, se da noi è stato possibile tagliare posti letto e chiudere ospedali; se è stato possibile continuare a promettere e non mantenere è perché ci sono stati e continuano ad esserci milioni di idioti che nella richiesta di rispetto avanzata dal personale sanitario vedono l’ombra del narcisismo, il rifiuto di tornare ad essere lavoratori normali da parte di coloro che per lunghi mesi hanno riempito con le loro gesta ed il loro sacrificio le pagine dei giornali e gli spazi televisivi.
Il governo Italiano, direi il solito governo italiano, dopo tante promesse di riconoscimento, si è palesemente dimenticato della parola data, si sono perse le tracce delle dichiarazioni che parlavano addirittura di revisioni strutturali degli stipendi degli infermieri e non si vede ancora neanche l’ombra dei premi che pareva dovessero arrivare con certezza. Pensare che per tutto il personale medico e paramedico “covid19” non ha solo significato stare in prima linea, ammalarsi e tante volte morire, nossignori, “covid19” ha significato l’annullamento per questi italiani dello Stato di diritto, per loro sono saltate ferie, permessi, congedi, sono stati costretti a lavorare 12 ore al giorno senza riposi e senza il diritto alla quarantena preventiva, sono stati trasformati in untori, portatori di malattia per i colleghi e per i pazienti e oggi, mentre tutti o quasi si girano dall’altra parte quando questi manifestano il loro sacrosanto diritto al rispetto, gli italiani mostrano davvero che nulla in Italia è cambiato, tutto continua come prima, eravamo e restiamo gente che non merita niente, che non a caso riesce solo ad esprimere, a sua immagine somiglianza, una classe politica formata al 90% da cialtroni.
Ora sono già tutti traguardati alle elezioni amministrative di settembre, nel mare agitato della politica italiota rispuntano le “sardine”; si torna a parlare degli sbarchi di clandestini, fra l’altro mai cessati neanche in piena pandemia; la cattiva giustizia, quella che noi nel disinteresse di tutti abbiamo sempre denunciato, torna d’attualità, si scopre l’acqua calda di una magistratura da sempre braccio militante della sinistra o di ciò che ne rimane e tutti via, lancia in resta, chi promettendo più Stato e più controlli per tutti, chi promettendo meno burocrazia e più sviluppo, a caccia di voti con le solite promesse che rimarranno tali come è da sempre in Italia.
Insomma, lo dicevo già da subito, anche se speravo che poi sarebbe andata diversamente, tutto quello che è successo, le migliaia di morti che abbiamo dovuto piangere, non ci hanno insegnato nulla, del resto noi italiani abbiamo sempre brillato per non essere mai stati in grado di mutuare dalla storia i giusti insegnamenti, così, mentre Salvini, Zingaretti e tutti gli altri sono alla ricerca di voti, ci sono centinaia di aziende destinate a chiudere, migliaia di attività destinate a portare i libri in tribunale entro la fine dell’anno e di conseguenza a tutto ciò, ci sarà un enorme esercito di disoccupati che si materializzerà non appena il governo farà venir meno l’obbligo di non licenziare introdotto per mitigare il disastro sociale causato dal “covid19”.
Tutto come prima o quasi, il grande spavento, riaffiorato, nella nostra società individualista ed egoista, come il sentimento pubblico più diffuso, sembra addirittura una cosa lontana e questo la dovrebbe dire lunga su quanto sia poco razionale la nostra classe dirigente e quanto poco lo sia il popolo che la esprime.
In questo momento in cui il “covd19” pare volerci dare un po’ di respiro, secondo noi, si sarebbe dovuto pensare a riorganizzare il sistema Italia; si sarebbe dovuto mettere un freno stabile e deciso all’elargizione di denaro pubblico fine a sé stessa col solo intento di rabbonire le masse, che inevitabilmente dovranno comunque fare i conti con la dilagante povertà che, al contrario, pare essere in grado di dare grande forza ai vampiri della finanza nostrana e internazionale; si sarebbe dovuto ridisegnare e potenziare la sanità pubblica, che abbisogna di personale e di mezzi; si sarebbe dovuto provvedere a importanti investimenti sulla scuola, che ancora oggi non si sa come e se riaprirà in tutta Italia allo stesso modo, poi, certo, ma quello avrebbero potuto farlo solo persone dotate di coscienza e consapevolezza, molti di quelli che oggi formano la classe dirigente, avrebbero dovuto farsi da parte per manifesta incapacità.
Il discorso è semplice, credo che solo gli stupidi, gli incapaci e coloro che vivono speculando sulla pelle degli altri, non lo capiscano, non lo vogliano capire, o facciano finta di non capirlo, in futuro, in un prossimo futuro, le epidemie saranno certamente di più, credo che il “covid19”, senza voler speculare sulla paura della gente come molti politici amano fare, semplicemente a voler essere realisti, sia stato solo un terribile assaggio di cosa saranno i prossimi anni. Questo a causa della maggiore interazione fra esseri umani e animali, generata da vari fattori fra cui l’aumento della popolazione globale; l’aumento della povertà; i cambiamenti climatici e ambientali che causano lo spostamento di intere comunità umane e animali; l’inquinamento dell’aria, dei mari e della terra con interi stati africani ormai trasformati nelle pattumiere del “democratico” e “illuminato” mondo occidentale.
Insomma, mi rendo perfettamente conto che l’Italia, anche se ben gestita, potrebbe fare poco per incidere a livello mondiale su un ripensamento del modo di vivere e di sfruttare le risorse naturali del pianeta, ma quel poco, cominciando a fare molto casa sua, ha il dovere di farlo, diversamente, continuiamo pure così, con le “sardine”, gli sbarchi dei clandestini, le sovvenzioni a pioggia che non cambiano nulla, le fabbriche che chiudono, la scuola sempre meno sinonimo e sempre più contrario di cultura, gli ospedali al collasso, i tagli alla sanità pubblica, la giustizia che condanna chi si difende e non chi aggredisce, la disoccupazione alle stelle e la certezza che in fondo al famigerato tunnel, là dove alcuni politici, evidentemente dediti all’uso di dubbie sostanze, certamente allucinogene, vedono la luce, statene certi, ci sarà un precipizio, tanto profondo, dal quale nessuno ne verrà più fuori se non perdendo tutto ciò per cui aveva lavorato, sudato e vigliaccamente aveva cercato di conservare votando per degli incapaci, quando non, come troppo spesso informano le cronache, per dei corrotti e dei ladri.
Il Segretario Federale
Paolo Bini