Arrendersi mai! Ma certamente continuando così non cambierà niente
Cari amici che sperate in un miglioramento dei rapporti fra le persone e nella conseguente riduzione del divario fra i ceti sociali, soprattutto, cari amici che avete individuato nell’azione politica di Italia Terra Celtica la via, o se preferite, il modo per addivenire a vedere realizzate le Vostre speranze, non perché vogliamo tirarci indietro o per frustrare le Vostre attese, ma solo per essere una volta di più estremamente chiari, credo proprio, senza per questo abdicare mai dalla lotta, che sarà impossibile o quasi che ciò possa avvenire in tempi relativamente brevi e forse, potrebbe non avvenire mai.
Il percorso da noi indicato non è dei più semplici, il nostro progetto, poi, se divenisse mai realtà, significherebbe la sconfitta senza appello per il sistema partitocratico romanocentrico; si tradurrebbe nel colpo più duro mai ricevuto dalla mafia e da tutta la delinquenza più o meno organizzata; vorrebbe dire cestinare corruzione e favoritismi; significherebbe uno Stato più snello con la burocrazia ridotta ai minimi termini, finalmente democratico e ovviamente, con buona pace di coloro che negli anni hanno portato tutti i centri decisionali a Roma, significherebbe uno Stato Federale.
E’ questa la grande difficoltà, Italia Terra Celtica significherebbe aprire le porte dei Palazzi del potere alla gente comune, a quella che da sempre lavora, paga le tasse e mantiene tutto il “carrozzone pubblico”. L’avvento del federalismo avvicinerebbe la politica ai cittadini, renderebbe ampiamente visibile a tutti il comportamento dei propri rappresentanti nelle istituzioni, le scuse e le bugie avrebbero le gambe estremamente corte, quindi, il nostro progetto è ovviamente molto osteggiato, a nessuno degli attuali partiti, ma nemmeno alle grandi aziende, alle multinazionali ed alle banche, farebbe comodo una simile riforma statuale, senza la quale, però, deve essere chiaro, nessuno, nemmeno noi, riuscirebbe a cambiare nulla delle tante, tantissime cose che in Italia non vanno.
Ora, vivessimo in un Paese dove fosse presente anche solo un piccolo barlume di normalità, tante difficoltà per affermare il nostro progetto non ci sarebbero, ma vivendo in Italia, ahimè, abbiamo a che fare con il popolo italiano, o con quello che è.
Certo, tutte le forze politiche ci sono avversarie, d’altronde loro predicano il centralismo e noi il federalismo; certo, fra queste ce ne sono alcune più accanite, che quando parlano di noi ricorrono alla delazione più meschina, però, al di là di tutto, gli altri partiti ci sono semplicemente avversari ed è una cosa più che normale vederli fare qualsiasi cosa per conservare lo status quo.
Il potere romanocentrico si difende, ci nega l’accesso alle televisioni, alle pagine dei grandi giornali, ci osteggia in tutti i modi possibili e fin qui niente di strano, è normale, l’avevamo messo ampiamente in conto, nessuno si arrende senza combattere, invece, quello che è strano, addirittura incredibile e ingiustificabile, è il comportamento del popolo, soprattutto della classe dei produttori, quelli che da sempre lavorano, pagano fino all’ultimo centesimo di tasse e non ricevono mai nulla in cambio dallo Stato, né sicurezza, né una sanità pubblica degna di tale definizione, né una scuola funzionante, né la minima certezza del futuro, insomma, niente di niente. Sono questi i nostri veri ed unici nemici, coloro che impediscono all’onestà, al coraggio, al federalismo ed alle tante riforme urgenti da realizzare, di penetrare nelle istituzioni. Sono loro che scartano a priori il nostro progetto e continuano ad affidarsi alla politica romanocentrica, la stessa che gli sta cancellando, un po’ alla volta, tutti i diritti, compreso quello alla pensione ad un’età che non sia prossima alla morte. Sono loro che preferiscono le promesse ai fatti; le previsioni assurde a quelle reali; gli slogan ai progetti; i maghi, le cartomanti ed i cialtroni alle persone oneste e gli ideali preconfezionati alle idee da sviluppare, sulle quali lavorare.
Insomma, sia chiaro, qui nessuno ha intenzione di gettare la spugna, ma chi in Italia Terra Celtica vede la scialuppa di salvataggio, deve sapere che le grandi difficoltà che stiamo incontrando, non avendo nessuna intenzione di accomunarci ai partiti romanocentrici, è l’ostracismo verso il cambiamento della stragrande maggioranza degli italiani.
Il Presidente Federale
Carlo Verna