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Non confondiamo la politica con i politicanti

by / venerdì, 08 maggio 2020 / Published in Politica e riforme

Nonostante il progetto Italia Terra Celtica sia pressoché esclusivo così come la sua linea politica; nonostante in esso non ci sia riferimento alcuno a vecchie ideologie; nonostante l’attuale “Arco Costituzionale” sia rappresentato da partiti che non possono vantare nel loro programma la benché minima similitudine con il nostro progetto di riforma; nonostante tutto ciò, chi fa informazione e gli stolti che ancora ad essi credono, spesso ci identificano come un soggetto politico di destra o di sinistra, o addirittura come un derivato o una costola della Lega non più Nord.

Ora, visto che non lo faccio spesso, avrei preferito scrivere di altro, ma credo comunque che precisare non sia mai tempo perso, quindi, tanto per essere chiari, Italia Terra Celtica non è certamente di destra, non è di sinistra e meno che mai è una costola dell’ex Lega Nord. Non ci saremo mai presi tanti “mal di pancia” per creare un doppione politico di ciò che già esiste e tantomeno per creare un clone della Lega. Questo per evitare confusione negli italiani che, a vedere come approcciano la politica, manifestano già, oltre ogni ragionevole dubbio, molta confusione.

Il nostro carattere, il nostro progetto e la nostra linea politica si collocano in una posizione molto più avanzata rispetto a quella dei partiti tradizionali a cui, chiaramente, appartengono sia la Lega che il Movimento 5 Stelle. Non a destra, non a sinistra, sicuramente non al centro, piuttosto al di sopra, molto al di sopra della partitocrazia romanocentrica a cui tutti gli altri appartengono.

Noi riteniamo che nessuna delle forze politiche, oggi rappresentate nelle istituzioni, se non si apre a nuovi progetti, a nuove idee, agli impulsi che vengono dalla parte sana della Nazione e dalla “classe dei produttori”, possa fare qualcosa di costruttivo per avviare il risanamento economico dello Stato ed il miglioramento delle condizioni di vita degli italiani. Con ciò, sia chiaro, nessuno di noi rivendica il “Nobel alla furbizia” o alla “bravura”, semplicemente cerchiamo di far capire all’elettorato come la scelta fra “la padella e la brace” non debba essere sempre obbligata. Credo che il tempo alla gente non sia mai mancato, spesso mi è capitato di carpire discorsi fra le persone nei quali si evidenziava come moltissime ore venissero impiegate per navigare su internet alla ricerca delle cose più stravaganti. Spesso sono stato testimone, al bar, al ristorante e in luoghi diversi, di conversazioni che lasciavano intendere come tantissimo tempo venisse dedicato alla frequentazione di social quali Facebook e Instagram, quindi, vorrei dire: “Ci siamo anche noi!” Certamente non un obbligo, solo un piccolo suggerimento agli italiani affinché dedichino qualche minuto della loro giornata alla ricerca di un’alternativa politica, che non sia partitocrazia e centralismo romanocentrico. Una cosa è chiara, fatto salvo gli sfaccendati, i raccomandati e, a quanto dicono i mezzi d’informazione, i delinquenti che hanno fruito del reddito di cittadinanza, di bonus ed elemosina varia, credo che nessuno, al di là del diploma o della laurea orgogliosamente esibita, se uscito con successo dalla metamorfosi da scimmia a uomo, possa dirsi soddisfatto dei risultati ottenuti dalla classe politica partitocratica. Questi, gli eletti del popolo, il fiore all’occhiello di questa “democrazia” rappresentativa, non hanno mai mancato una sola occasione per dimostrare quanto fossero inetti, incapaci, vigliacchi e corrotti.

L’attuale Nomenklatura offre il niente, ha sempre offerto il niente e si prepara in futuro, se troverà possibile farlo, ad offrire anche qualcosa di meno del niente! Ma attenzione, dietro a tanta manifesta inettitudine non si nasconde solo incapacità, vigliaccheria e corruzione, nossignori, dietro c’è un vero e proprio “metodo”. Certamente un “metodo” non ideato dai tanti “peones” che negli anni hanno scaldato le sedie di Camera e Senato, così come quelle dei Consigli Regionali, Provinciali e dei Comuni Metropolitani, ma dai capi partito che muovono le fila di piccolissimi uomini dediti alla politica in alternativa alla disoccupazione.

E’ così che negli anni gli eletti del popolo hanno dirottato a destra e manca, per finanziare lavori pubblici mai finiti o finiti male; per la creazione di commissioni di esperti che, composte da “tecnici” dotti di ogni cosa, hanno sempre brillato per inutilità e per sponsorizzare studi di settore che sarebbero stati più efficaci e aderenti alla realtà del Paese se commissionati ad una brava casalinga, una vagonata di miliardi di lire prima e di euro adesso. Insomma, nulla a che fare con noi, Italia Terra Celtica con i beniamini dell’elettore italiano di sinistra, di centro e di destra non c’entra niente, non è un caso se noi, nati nell’ottobre del 2005, siamo fuori dai Palazzi del potere e partiti nati ieri ci sono già entrati e risultano ben ambientati e indaffarati a spartirsi la torta con gli abitué.

Noi non siamo fuori dai Palazzi perché non ci vogliono, bensì perché non ci stiamo; noi non saremo mai complici del “metodo”; noi non faremo mai parte del sistema di potere partitocratico legato agli scambi di favori, ai compromessi e all’estorsione perpetrata a danno dei ceti produttivi.

Altroché lotta all’evasione fiscale, altroché lavoratori autonomi e commercianti, altroché farmacisti e artigiani, la vera voce negativa del bilancio dello Stato è data dagli sprechi della politica, dalle consulenze miliardarie appaltate agli “amici degli amici”, dai privilegi, unici nel mondo occidentale, di cui gode la nostra classe politica. Altroché Repubblica democratica fondata sul lavoro dove la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della nostra Costituzione. In un qualsiasi altro Paese avente una Carta Costituzionale che si fonda su tale principio non sarebbe mai stato possibile avere una classe politica come la nostra,  quindi, di due, una, o il popolo italiano non conosce la Costituzione italiana o nella Costituzione originale esiste un post scriptum “stavamo scherzando!” a solo uso e consumo del legislatore.

Detto questo, noi sosteniamo la necessità di un radicale cambiamento del sistema e dell’organizzazione statuale italiana, che per essere credibile e duraturo deve iniziare dalla riforma costituzionale e dal riassetto di tutte le istituzioni in modo razionale, snello ed efficiente, con dipendenti più capaci e motivati e meno raccomandati.

Il nostro messaggio di riforma è rivolto a tutto il territorio nazionale, quindi, a tutte le persone che in Italia vivono, lavorano, pagano le tasse e che nella realtà italiana intendono identificarsi, portando ognuna il proprio bagaglio di cultura, esperienze e tradizioni, ovviamente e prima di tutto, accettando la nostra cultura, i nostri, usi, costumi, la nostra fede e le nostre leggi. In altre parole noi ci rivolgiamo a coloro che ritengono indispensabile una forte identità italiana, non per osteggiare chi da noi viene con la speranza di riuscire a migliorare la propria esistenza, ma per impedire che siano altri, provenienti da ogni dove, ad imporci il loro credo ed il loro stile di vita.

In ultimo, vorrei far notare come Italia Terra Celtica sia l’unica forza politica dall’anima federalista presente sul territorio nazionale. In tempi passati, neanche troppo lontani, dai Radicali di Pannella in poi, addirittura i Democratici di sinistra, prima di chiamarsi Partito democratico e la Lega, allora ancora Nord, si erano dichiarati federalisti, ma il tempo galantuomo a tutti questi ha permesso di passare dal governo, dimostrando agli italiani quanto fossero bugiardi, infatti, di federalismo nemmeno l’ombra! Dunque, come già in passato abbiamo detto, da una parte c’è la partitocrazia centralista, dall’altra il federalismo e la democrazia, sicuramente non saremo mai come gli altri, ci tengo: “Non confondiamo la politica con i politicanti!”

Il Presidente Federale

Carlo Verna

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