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Catalogna, la vergogna degli antifascisti di professione e della sempre fascista Spagna

by / lunedì, 16 dicembre 2019 / Published in Esteri

E’ certamente vero, abbiamo talmente tanti problemi che parlare di Catalogna a tanti potrà sembrare tempo sprecato, però, poi, ci accorgiamo che non passa giorno senza che si rivanghino fatti e misfatti legati al secondo conflitto bellico mondiale e non passa giorno senza che tali accadimenti, certamente brutti, atroci e da condannare, non occupino spazi televisivi e pagine di giornali e riviste, spesso molto più della raccapricciante situazione sociale che oggi vive l’Italia. Insomma, ci sono cose di cui va sempre bene parlare, fa tanto “impegnato” e di “cultura” e ci sono cose di cui, invece, è meglio non parlare, o cose che è meglio dimenticare, fare finta che non siano mai accadute. Così, mentre la Catalogna vive l’oppressione fascista del governo spagnolo nell’indifferenza totale, ahimè, non solo italiana; mentre è bene far finta che oltre 200 milioni di nativi americani, fra Canada, Stati Uniti e America Latina, non siano mai stati massacrati, torturati, smembrati, tradotti in “riserve” meno ospitali dei lager nazisti e ridotti in schiavitù, noi, il grande popolo italiano, ormai completamente asservito alle logiche consumistiche importate dai nostri alleati e amiconi a stelle e strisce, ci dibattiamo allegramente nel niente che di fatto abbiamo scelto di rappresentare nel mondo.

Da noi è tutto un pullulare di antifascisti unicamente perché il fascismo non c’è più e insieme, tutto un fiorire di antirazzisti solo perché, obbiettivamente, tolti pochi idioti che sono in Italia come in tutto il resto del mondo, il razzismo da noi non c’è e forse, così come l’hanno attuato nei secoli scorsi i bravi e buoni Inglesi, Francesi, Belgi, Olandesi, Spagnoli e Portoghesi, non c’è mai stato!

Che diamine, gli italiani, pronti a scendere in piazza contro il “razzista” e “fascista” Salvini; pronti a marinare la scuola a centinaia di migliaia per dare forza alla lotta ambientalista di Greta Thunberg; pronti ad additare come fascista e nazista chiunque dica che sarebbe ora di finirla con i sussidi a pioggia alle centinaia di migliaia di rifugiati politici mantenuti a carico dell’Inps sul nostro territorio, dov’erano quando Madrid rispolverava l’uso del manganello e i proiettili anti sommossa contro i manifestanti catalani?! 

Dov’erano quando la polizia spagnola irrompeva nei seggi referendari per colpire e calpestare il diritto d’espressione e d’opinione del popolo catalano?!

Dov’erano e dove sono oggi, anche i nostri politici fantoccio, mentre in Spagna sta andando in onda il brutto remake delle tanto vituperate dittature sudamericane?!

Insomma, qui, un giorno sì e l’altro pure è tutto un dedicare servizi televisivi e intere pagine di quotidiani al pericolo di una deriva fascista e razzista dell’Italia, abbiamo vissuto gli inutili e per certi versi, stupidi, “girotondi” ideati da Nanni Moretti e ora siamo alle prese, non con la mortadella, come sarebbe stato più logico aspettarsi, bensì con le “sardine” di Bologna.

Per farla breve, la Spagna ha decretato la fine della LIBERTA’ d’OPINIONE e i nostri politici e manifestanti, grandi antifascisti, mi ripeto, là dove di fascismo non ce n’è nemmeno più l’ombra, tutti rigorosamente muti. Solo Salvini, timidamente, si è detto vicino ai catalani e solo noi e gli Indipendentisti Veneti hanno avuto il coraggio di schierarsi apertamente al fianco di chi lotta per la LIBERTA’!

Libertà, non di fare ciò che si vuole, semplicemente di vivere Liberi a casa propria!

In Spagna, la cattolicissima Spagna, la stessa che ha estinto Maja, Aztechi e Incas (tanto per parlare delle popolazioni più note dell’America Latina precolombiana), è in vigore una repressione a danno del popolo catalano che non ha eguali nell’Europa del dopo guerra. Una repressione armata che nessun governo europeo vuol vedere; una repressione che pare indigni meno di un cane abbandonato, fatto grave, gravissimo, fatto che secondo noi andrebbe punito con qualche mese di carcere, ma assolutamente lontano, lontanissimo dai 13 leader politici indipendentisti incarcerati nelle prigioni di Madrid; lontanissimo dai 9 leader politici indipendentisti costretti a vivere in esilio; lontanissimo dai 200 processi in essere contro i manifestanti catalani; lontanissimo dai quasi 300 funzionari pubblici e lavoratori licenziati solo perché catalani; lontanissimo dai 712 Sindaci sottoposti a procedimento giudiziario solo perché ambivano all’indipendenza della loro Terra e della loro Gente; lontanissimo dalle decine, centinaia, migliaia di consiglieri comunali, attivisti sindacali, studenti, giornalisti e attivisti politici presi di mira dalla magistratura spagnola che ricorda nel metodo la Santa Inquisizione!

In definitiva, credo sia giusto vegliare affinché regimi come quello fascista non possano mai più tornare sulla nostra Terra, ma credo sia ancora più giusto premere con tutte le nostre forze sul governo spagnolo perché questi riconosca alla Catalogna il “Diritto all’autodeterminazione dei popoli” sancito dal trattato di Helsinki di cui anche la Spagna è firmataria.

Credo non sia tollerabile avere rapporti politici e di interscambio economico con un Paese Fascista e credo che i milioni di sedicenti antifascisti residenti in Italia dovrebbero guardarsi intorno e leggere e capire e studiare e ascoltare e finirla di essere antifascisti in assenza di fascismo, però, se credono sia utile uscire dal mare di sardine bolognese e lottare davvero al fianco di chi da anni sta rischiando tutto per la Libertà, almeno ora sanno che in Catalogna aspettano attivisti e manifestanti, provenienti da ogni dove, sprezzanti del pericolo e pronti a condividere manganellate, calci, pugni, proiettili di gomma e celle carcerarie.

Torre C.se 05 dicembre 2019 

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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