Che grande errore vivere con la paura di sbagliare
Quanto ancora il popolo italiano è disposto ad accettare l’incompetenza e la corruzione partitocratica?
Quando la gente prenderà coscienza che nessuna forza politica romanocentrica potrà mai risolvere i problemi del Paese?
Ci sono oltre 160 “tavoli di crisi” aperti presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ci sono decine di migliaia di lavoratori in procinto di divenire disoccupati e gli italiani riescono ancora a trastullarsi, discutere, arrabbiarsi e dividersi su quale partito, appartenente alla partitocrazia romanocentrica, votare, incredibile! Ma purtroppo vero!
Si sta affondando, si sta per essere sommersi dalle sabbie mobili della palude partitocratica e mentre centinaia di aziende sono chiuse o in procinto di chiudere definitivamente i battenti si continua a legiferare al solo scopo di poter battere cassa a tutti. Tutti in questa Italia dobbiamo poter essere colti in fallo; tutti dobbiamo poter essere fuorilegge e tutti per questo dobbiamo poter esser chiamati a pagare, ovviamente non i banditi, loro delinquono unicamente perché “costretti”, neanche ci fosse chi li costringe a rapinare, rubare, truffare, stuprare e spacciare puntandogli una pistola alla tempia. Poi, viviamo in una Paese dove si può rischiare la multa se si accende una stufa a legna perché inquinante mentre si consentono i falò di pneumatici, utili per estrarre il rame in essi contenuto, ai Rom; un Paese che prevede case e sussidi per i clandestini e, quando fortunati, tende ed unità abitative di infima qualità per i terremotati; un Paese dove i servizi sociali tolgono i figli alle famiglie italiane indigenti, invece di aiutarle almeno quanto quelle degli immigrati clandestini; un Paese dove i giudici condannano i proprietari di casa a rimborsare ladri e rapinatori se questi subiscono dei danni nel compimento dell’atto criminale; un Paese dove la Guardia di Finanza multa l’esercente che regala un panino ad un senza tetto per non aver fatto lo scontrino e poi consente che i marciapiedi nelle vie di Roma, Firenze, Torino, Milano, Napoli, Palermo ecc., siano interamente occupati da venditori abusivi che mercanteggiano merci contraffatte o rubate. Però, un Paese che tutto questo l’ha scelto, a più riprese, ripetutamente, ogni qual volta chiamato a votare.
Certo, quando incontriamo la popolazione, tanti ci obbiettano: “E voi chi siete per dire di essere meglio?” o ancora: “Intanto quando andate a Roma siete tutti uguali!” e cosa dire, “Allora continuate pure così”, d’altronde, come ha di recente scritto il nostro Segretario Federale: “Chi è causa del proprio mal pianga sé stesso!”
Quello che dispiace è avere a che fare con masse di persone che a tutto pensano meno che al futuro, ai propri figli e alla propria famiglia. In Italia c’è chi si crede furbo e con questi non si può parlare, sanno tutto loro; c’è chi piange e si lamenta sempre, quasi lo facesse di professione; c’è chi conosce sempre qualcuno o qualcuno che conosce qualcuno d’importante e anche con questi non c’è nulla da fare, loro questa Italia, patria della raccomandazione, la vogliono; c’è chi prende la pensione d’invalidità pur essendo più sano di un pesce; c’è chi ha un reddito, vitto e alloggio pur non avendo mai lavorato; c’è chi non ha mai versato un centesimo di contributo nelle casse dell’Inps e percepisce una pensione che oggi, chi ha lavorato per oltre 40 nel settore privato, non prenderà mai e poi, certo, ci sono quelli che lavorano e pagano le tasse per tutti senza averne mai nessun ritorno; ci sono quelli che escono a fare la spesa e poi si ritrovano la casa occupata con la giustizia che tutela gli occupanti abusivi e non il proprietario o l’assegnatario dell’alloggio; ci sono quelli che perdono la vita sul lavoro, che lasciano famiglie senza reddito nel peloso interesse di associazioni di categoria e nel più completo disinteresse di un’Italia sempre, unicamente propensa a girarsi dall’altra parte, a far finta di niente; ci sono quelli che vengono aggrediti sul posto di lavoro ed anche a casa propria da orde di banditi certi dell’impunibilità; ci sono quelli che pagano multe esagerate e si vedono anche condannare penalmente per aver reso pubblico il proprio pensiero, insomma, ci sono gli “sfigati” e con essi, soprattutto in questo devastante periodo di crisi, giustamente, cominciano ad esserci anche tutti quelli che si credevano furbi e inattaccabili.
Insomma, non si vuol rischiare niente?
Si ha paura, anzi, il terrore della propria ombra?
Si diventa rivoluzionari solo dopo il secondo o il terzo bicchiere di vino, salvo poi ritornare ad essere, smaltita l’euforia da alcol, i vigliacchi di sempre?
Si è solo capaci di urlare e non di agire?
Benissimo, allora consentitemi, detto che noi possiamo solo promettere che saremo sempre diversi da tutti coloro che hanno governato dal 1947 ad oggi; detto che mai Italia Terra Celtica sarà complice della partitocrazia romanocentrica; detto anche che nessuno può regalare ad un’ altra persona il coraggio; una cosa è certa e gli italiani, presto, se già non l’hanno fatto, saranno costretti a prendere atto che il più grande errore che nella vita si può fare è quello di avere sempre paura di farne uno!
Torre C.se 10 novembre 2019
Il Responsabile Organizzativo Federale
Irina Tancau