Destra e Sinistra, se mai sono esistite, oggi è certo, non esistono più!
Dopo averne tanto parlato e tanto scritto, ho maturato la certezza di non essere mai stato capito o forse, di non essere mai riuscito a spiegarmi e allora ci riprovo nella speranza di fare meglio perché credo sia indispensabile cercare di capire cosa di fatto è la politica italiana, quella che ancora oggi cerca voti e consensi ponendosi come di Destra o di Sinistra. Credo si debba partire dallo smascherare definitivamente il grande imbroglio partitocratico, diversamente non sarà possibile costruire un’alternativa democratica e federalista capace di cancellare per sempre la partitocrazia romanocentrica dal suolo italico. Dunque, senza voler gettare benzina sul fuoco perché quando ci si accalora non si ragiona, credo sia ormai da tempo giunta l’ora di porsi una domanda fondamentale: “la Sinistra è di Destra o di Sinistra?”
Una volta, parliamo di quando ero ragazzo, anche l’abbigliamento era un segno distintivo così come il giornale che si acquistava in edicola. C’era il ricco, o comunque il borghese, che vedeva nel capitalismo l’unico scudo capace di fermare il comunismo, questi vestiva elegante, giacca e cravatta, possibilmente capi firmati o di sartoria, poi c’erano gli operai, quelli che inneggiavano all’esproprio proletario, i loro tratti caratteristici erano le “tute blu” o la camicia rigorosamente sbottonata sul torace, dalle maniche rimboccate e il fazzoletto, meglio se rosso, al collo. Poi, senza che nessuno se ne sia mai reso conto, è iniziata la confusione, sono arrivati il cachemire e l’eskimo, i jeans e le barbe e il compagno Fidel che fumava l’avana come i petrolieri capitalisti. Adesso abbiamo Salvini, etichettato come pericoloso reazionario di destra da intellettuali e politici, sedicenti di sinistra, che vestono abiti da migliaia di euro e viaggiano con la scorta pagata dalla comunità, che spesso appare vestito da “naufrago” così come tanti ricchi attori, personaggi di spettacolo e capitani d’azienda, che normalmente sfoggiano t-shirt e jeans logori quando non strappati.
Oggi il capitalista per eccellenza, Berlusconi, leader di Forza Italia, non veste diversamente da Zingaretti, Segretario del Partito Democratico e lo stesso si può dire per Renzi, fino a ieri a capo della sinistra italiana, quella che ancora conta una folta rappresentanza parlamentare. Una volta la Sinistra veniva da lontano, dalla madre Russia, parlava il linguaggio dell’internazionale socialista, poi, a forza di svolte e contro svolte, di continui cambi di nome, ha deviato, se mai ne avesse avuta una, dalla strada maestra e, invece di andare a conquistare la “rossa primavera dove sorge il sol dell’avvenir”, si è ritrovata là dove il “sol dell’avvenir” è definitivamente tramontato ad essere più conservatrice dei tanto vituperati reazionari di destra.
Dove sono finiti i picchetti all’entrata delle fabbriche? Falliti insieme ai “padroni”!
Dove sono finite le femministe con le calze a strisce e gli zoccoli di legno che manifestavano per avere sul lavoro e nella vita l’uguaglianza con l’uomo? Disoccupate, senza soldi e futuro, come l’uomo!
Dove sono andati quegli omaccioni che gridavano “impiccheremo l’ultimo generale con le budella dell’ultimo prete”? A farsi benedire!
Dove si sono rintanati quegli “studenti democratici” che obbligavano altri studenti, pena calci e pugni, ad acquistare “Il Manifesto”? Dietro una scrivania a cercare di fare qualcosa di meno di chi li aveva preceduti!
E quei professori che ti giudicavano non per quello che sapevi, ma per quello che pensavi? Questi non lo so, ma certamente, comunque siano finiti, gli è andata ancora troppo bene!
Comunque, di tutto questo cos’è rimasto? Zingaretti, neanche buono per fare la comparsa vicino al fratello nel “Commissario Montalbano”, lo Yuppi Matteo Renzi, quel piagnone di Bersani o quella mozzarella ultrascaduta di Napolitano, direi poco, molto poco e solo perché mi voglio fermare qui. Dall’altra parte, sul fronte destro, siamo in presenza di un mummificato Berlusconi e di una Giorgia Meloni che non sa cos’è la Destra nemmeno quando si taglia le unghie e anche qui direi che c’è poco, molto poco!
Poi ci sono le correnti di democristiana memoria, oggi tutto l’arco parlamentare, da chi si definisce di destra, con in mezzo Lega e 5 Stelle, sino ad arrivare a chi si definisce di sinistra, sembra voler regalare alla Nazione un remake di ciò che fu la Democrazia Cristiana e la sinistra, nel suo piccolo, non fa eccezione. Le cose, infatti, basta seguire i continui battibecchi fra i superstiti renziani e il resto dei Dem, si complicano ulteriormente quando si sente parlare della “Destra della Sinistra” pronta al dialogo con la “Sinistra della Destra”, tradotto, siamo di fronte a “liberali sinistrosi” e “comunisti miglioristi” che, per essere chiari, sarebbe come parlare di “cacciatori del Wwf” o “dell’ala puttaniera del Clero”.
Una volta, sempre quando ero ragazzo, quando alle superiori ero giudicato per ciò che pensavo e non per ciò che sapevo, le cose erano comunque e innegabilmente più semplici e la differenza sostanziale, molto chiara, voleva a destra chi aveva troppi soldi ed a sinistra chi non ne aveva abbastanza. I capitalisti si arricchivano alle spalle dei poveracci, quindi, detto in parole povere, per la sinistra, RUBAVANO!
Ora questo può essere ancora un criterio distintivo? Io credo di no, non lo credevo neanche allora, era troppo semplicistico, troppo conveniente sia per chi governava, sia per chi faceva opposizione, non a caso la politica italiana, quando si accorse che le “favole” e le bugie non bastavano più, ricorse alla “strategia del terrore”, alle bombe, senza mai colpevoli certi, nelle piazze e nelle stazioni. Ma andiamo avanti, gli industriali hanno continuato il loro mestiere, almeno quelli rimasti, ma negli anni si sono rinnovati, hanno cominciato a corrompere i politici e preferibilmente, per guadagnare di più, quelli di sinistra, a loro gli utili, a noi il conto!
Abbiamo vissuto “Mani pulite”, l’azzeramento di partiti e di intere classi dirigenti che risultavano in testa alle classifiche delle cronache giudiziarie, della corruzione e della concussione, ma il metodo non è stato cambiato, piaceva troppo ai politici, soprattutto a quelli di sinistra che a conti fatti, se non si vuole negare la realtà, sono rimasti “duri e puri” sino a che non gli è stata data l’occasione, come ai disprezzati cugini socialisti e nemici democristiani, di riempirsi le tasche.
Ora c’è da riflettere e da chiedersi, se a Marx avessero dato la presidenza di una Asl, o ancor meglio, della Rai, forse la storia si sarebbe risparmiata un secolo di battaglie e illusioni?!
Chissà!
Ma oggi, nell’epoca in cui ogni canale televisivo ed ogni quotidiano racconta la stessa notizia in modo diverso a seconda della parte politica rappresentata dall’editore, cosa ci resta? Forse l’ultimo amletico dubbio? I pantacollant da che parte stanno?
Saranno di Destra o di Sinistra?
La verità è che questi due termini, se mai l’hanno avuta, non hanno più nessuna ragione di essere, sono i nomi, senza più alcun significato, di due “cose” morte e sepolte, ma continuamente rievocate quando fa comodo, tirate periodicamente fuori, come la reliquia del sangue di San Gennaro, al solo scopo di continuare a carpire con l’inganno il voto degli italiani e per dare motivo di esistere e di mangiare a “quattro ganasce”, a nostre spese, ad un branco famelico di personaggi superflui: politici, giudici, presentatori, filosofi da rotocalco e chi più ne ha, più ne metta.
Io punirei addirittura, con delle multe salatissime e se necessario con un po’ di detenzione chiarificatrice, chi continua a riesumare questa insulsa distinzione. Gli ex opposti schieramenti ormai sono totalmente squalificati e omogeneizzati nei difetti (pregi non ne hanno) al punto che potrebbero unificarsi senza attendere che a farlo siano un paio di manette.
Complicato? Assolutamente No!
Oggi, basta sgombrare il cervello da anni e anni di menzogne e propaganda partitocratica per rendersi conto che le cose sono ancora più semplici e facili, il confronto è fra buoni e cattivi. Nulla di strano, storicamente, prima che comparissero le ideologie preconfezionate, buone solo per essere vendute un tanto al voto, è sempre stato così.
Torre Canavese 03 luglio 2019
Il Segretario Federale
Paolo Bini