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Sgarbi e Rispetto

by / venerdì, 17 maggio 2019 / Published in Cultura e informazione

Non so se i più ci fanno caso, o meglio, se ancora riescono a farci caso, ma la nostra informazione televisiva, prima di tutto per colpa degli editori quando si parla di TV private e poi, immancabilmente, per colpa dei partiti quando si parla di RAI, ormai, ha ampiamente passato, oltrepassato ogni tipo di deriva culturale. Al di là delle idee professate dagli ospiti politici, da sedicenti politologhi e sociologhi, è la forma, è quello che viene detto e come viene detto che denota una mancanza devastante di cultura minima da parte dei tanti sapienti e sapientoni che presentano e pilotano i vari talk show dedicati alla politica, all’economia, alla finanza e, più in generale, alla società italiana. Sono veramente pochi quelli che meritano di essere ascoltati e fra questi, senz’altro ci metto Vittorio Sgarbi, uno che non stanca mai, che non è mai banale e soprattutto, se si apprezza la schiettezza, la forma e la cultura in tutte le sue sfaccettature, uno capace di attivare il ragionamento anche nei cervelli più depressi. Ma di Sgarbi ce n’è uno e per di più, spesso, troppo spesso, viene messo a confronto con personaggi che lui, oltremodo benevolmente, chiama “capre”; spesso, troppo spesso, dai vari conduttori è relegato nella figura del guastatore, della “macchietta” che può dire tutto e il contrario di tutto senza che sposti nulla nelle convinzioni degli italiani e così, i tanti presuntuosi dal cervello piccolo, che con lui si confrontano o che lo guardano da casa, comodamente seduti in poltrona, aumentano ulteriormente la loro presunzione, se possibile, restringendo il proprio cervello a dimensioni microscopiche.

Non so se i più ci fanno caso, o se riescono ancora a farci caso, ma una delle parole più abusate da tutti è “rispetto”. Tutti chiedono rispetto e poi, tutti i politici e la masnada di persone accreditate dal “sistema” per entrare nelle case degli italiani attraverso il mezzo televisivo, hanno l’ardire di pontificare sul come si deve vivere, su cosa si deve pensare, leggere, scrivere; sul come ci si deve vestire; su cosa si deve mangiare e su cosa bisogna fare per smaltire quello che si è mangiato. Insomma, non siamo in presenza di informazione, non siamo in presenza di dibattiti multiculturali, di gente capace di esporre un’idea, un pensiero, bensì, siamo in presenza di trasmissioni tutoriali che al massimo reclamizzano il pensiero unico romanocentrico, non importa se di centro, di destra o di sinistra, sempre di pensiero unico si parla, quel pensiero, che praticato da 70 anni ha portato l’Italia ad essere un Paese fallito.

Il RISPETTO, cari politici e servi del sistema partitocratico, cari “nani” e care “ballerine”, che avete quale unica ambizione quella di essere gli utili idioti o i giullari al servizio dei razziatori romanocentrici, è molto più di una parola da dire in libertà, da abusare e violentare come è vostro uso e costume. Il RISPETTO non si pronuncia, si dimostra. Il RISPETTO è sincerità, coerenza e lealtà. E’ il saper guardare gli altri come guardereste voi stessi, esattamente allo stesso identico modo! E quando, per tornare al grande Vittorio Sgarbi, lo vedo messo a confronto con gente palesemente inadeguata, in trasmissioni condotte col solo intento di fargli perdere la pazienza, vedo una chiara mancanza di RISPETTO nei suoi confronti e nei confronti di milioni di utenti televisivi, che magari avrebbero voluto ascoltarlo e avrebbero voluto capire, attraverso i suoi interventi, le tante cose che la partitocrazia romanocentrica ed i suoi giullari vogliono tenere nascoste agli italiani.

Il Segretario Federale

Paolo Bini  

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