Il buon senso vuole e la correttezza dice: paga chi ordina la cena
Ora, pare che al governo ci siano Lega e 5 Stelle. Due partiti politici che sono riusciti a far breccia nel cuore di chi ancora va a votare nel solito vecchio modo da sempre in uso ai partiti romanocentrici. Hanno promesso di tutto, sembrava di essere tornati ai tempi di Prodi vs Berlusconi, quando impazzavano promesse da milioni di posti di lavoro e si garantiva agli italiani che cestinare la lira in favore dell’euro avrebbe significato lavorare di meno e guadagnare di più.
Nella passata campagna elettorale, come al solito, ci siamo dovuti sorbire tonnellate di promesse, ma siccome il governo giallo-verde, esattamente come tutti i governi che l’hanno preceduto, affonda le sue radici nella nauseabonda palude partitocratica, nella normalità italiota, queste non verranno mai mantenute. Attenzione, però, le promesse non arrivavano solo da Lega e 5 Stelle, bensì da tutti i partecipanti alla contesa elettorale, senza nessuna eccezione, da destra e da sinistra. La differenza l’ha unicamente fatta il minor servilismo, ovviamente solo a parole, nei confronti dell’Unione Europea e della Nato, messo in campo durante la campagna elettorale da Salvini e Di Maio. Certo, poi, ci sono state tante altre parole gettate al vento o nell’etere, come piace agli allievi di Grillo, ci siamo dovuti sorbire l’ennesima promessa di risanamento dei conti pubblici e questa ad onor del vero era di tutti, arrivava da qualsiasi parte delle barricate e tutti, nessuno escluso, avevano per la realizzazione di questa annosa, mai mantenuta promessa, delle “ricette” che definire strampalate, significa voler essere buoni con chi ha avuto l’ardire di presentarle. Certe volte, da ciò che si vede e si sente, direi che non servirebbe neanche fare particolari indagini per scoprire dove i titoli di studio vengono rilasciati in cambio di denaro e/o raccomandazioni e non di sapere. Credo, anzi, di questo sono sempre più convinto, che basterebbe andare a vedere dove si sono diplomati e/o laureati i nostri politici per andare a colpo sicuro, per trovare i colpevoli di tanta incompetenza nascosta dietro roboanti titoli accademici e master conseguiti in altisonanti università estere. In ogni caso, preso atto che è da quando ancora c’era la lira che i nostri conti pubblici sono disastrati nonostante non ci sia mai stato un solo governo che non promettesse di sistemarli, questa volta, se vogliamo dirla tutta, Lega e 5 Stelle almeno un po’ di fantasia in più ce l’hanno messa e così ci è toccato sentirci promettere il “reddito di cittadinanza”, una politica dura “contro l’immigrazione clandestina”, lo “smantellamento della legge Fornero”, l’introduzione della legge sulla “legittima difesa” e chi più ne ha, più ne metta.
A parole, poi, mi pare che su alcune cose il governo stia cercando di mantenere quanto promesso. Il cambiamento di rotta rispetto all’accoglienza dei clandestini ad esempio c’è stato, il “buon” Salvini per questo si è anche preso una bella denuncia, poi non sfociata in processo, direi giustamente, per il mancato luogo a procedere di Camera e Senato, però, e noi questo lo diciamo da sempre, non si può pensare di frenare l’immigrazione clandestina chiudendo i nostri porti e le nostre frontiere, non perché a priori non sia giusto farlo, ma semplicemente perché, visto che tutti sanno il motivo di questi enormi flussi migratori, non ci si può girare dall’altra parte per poi andare fare la faccia buona o feroce, a seconda del caso, con i propri elettori o potenziali tali, mentre i nostri “amici” americani e “cugini” francesi mettono a ferro e fuoco il continente africano e il medio oriente. Allo stesso modo, il “reddito di cittadinanza”, lo si può presentare come si vuole, si può dire di tutto per farlo accettare a chi lavora e paga le tasse, ma una cosa è certa, già nel suo nome racchiude una promessa elettorale capace di invogliare al voto fannulloni di ogni ordine e grado. Altroché legge che darà più opportunità di lavoro e aiuto alle famiglie indigenti, qui siamo per l’ennesima volta di fronte al solito assistenzialismo statale, alla distribuzione a pioggia di denaro drenato dalle già massacrate casse dell’Inps, in parole povere, siamo di fronte all’ennesimo furto compiuto ai danni dei lavoratori, condannati, in barba ad una revisione ridicola della “legge Fornero”, a lavorare fino a che non sarà la morte a dirgli che è finita. Quello che disgusta, però, è vedere come gli italiani continuino ad accettare una classe politica che, distrutto l’economia del Paese, da anni è ormai intenta al saccheggio del portafoglio delle famiglie. Da noi è passato, non riesco a capire come, il concetto che si può fare “solidarietà” con i soldi degli altri, come se chiunque fosse autorizzato a pagar cena con i denari del vicino di tavolo, incredibile! Certo, ma di credibile, da moltissimi anni ormai, nella nostra martoriata Italia non c’è più nulla.
Vogliamo continuare nel labirinto di promesse giallo-verdi, vogliamo arrivare alle pensioni dei lavoratori? Bene, come si fa a dire che la “quota 100” è meglio della “legge Fornero”? Entrambe le leggi sono un inno all’ingiustizia sociale!
L’Italia, per chi non lo sapesse, è il Paese dove si pagano le pensioni più alte al mondo, peccato, però, che queste non siano corrisposte ai lavoratori che versano i loro contributi nelle casse dell’Inps. In Italia ci sono pensioni che arrivano a superare anche i 98.000 euro mensili, ce ne sono migliaia che superano i 30.000 euro al mese, denari che un lavoratore dipendente non vede nemmeno in un anno, non di pensione, bensì di lavoro. Le “super pensioni”, in parole povere, sono esclusivamente maturate attraverso cariche elettive e pubblico impiego. Attenzione! Nessuno di noi sostiene che professori, carabinieri, operai e impiegati della pubblica amministrazione non debbano percepire trattamento pensionistico, allo stesso modo crediamo sia giusto corrisponderlo anche a Magistrati, Senatori, Onorevoli e quanti altri abbiano ricoperto cariche elettive nelle Regioni, nelle Province e nei Comuni, solo che secondo noi, una pensione maturata a fronte di versamenti contributivi, nei fatti pari a zero, non deve e non può mai e per nessuna ragione, superare i 5.000 euro mensili. I contributi ai fini pensionistici, siano essi di un poliziotto, di un Magistrato, di un Parlamentare o di qualsiasi altra figura stipendiata da Stato, Regioni, Province o Comuni, sono solo figurativi, o se preferite, virtuali, cioè non corrispondono a denaro vero e questo fa sì che nel momento in cui si corrisponde una pensione ad una qualsiasi di queste persone, nelle casse dell’Inps si genera un buco, tanto più grande e inspiegabile, quanto più alta e inspiegabile è la pensione corrisposta. A questo scempio, a cui nessuno pare voglia porre termine con buona pace per chi ancora trova lo stimolo per votare gli esponenti della partitocrazia romanocentrica, ci sono poi da aggiungere le migliaia di sussidi, sempre a carico dell’Inps, per i rifugiati politici, per le famiglie disagiate, per i collaboratori di giustizia e per un’altra miriade di soggetti che non hanno mai versato un centesimo di contributi, insomma, la “legge Fornero” faceva schifo, “quota 100” anche. Caro Salvini in Italia, seppur poche, ci sono ancora persone che sanno riconoscere l’inganno e noi di Italia Terra Celtica, pur non mangiando “pane e volpe”, siamo fra quelle.
Credo che ci sia bisogno di una nuova morale, va cestinato il vecchio e quanto mai attuale metodo tale per cui, qualunque idiota può arrivare al governo e disporre a piacimento dei denari che gli italiani versano nelle casse dell’Inps per garantirsi una pensione dignitosa ad un’età che non sia prossima alla morte. Credo che sia legittimo manifestare in favore dell’accoglienza indiscriminata di qualsivoglia clandestino abbia intenzione di approdare sulle nostre coste e credo che sia legittimo fare altrettanto in tutela dei Rom e di chiunque voglia venire in Italia a farsi mantenere ed a reclamare una casa. Credo altresì che sia più che legittimo da parte di uno Stato democratico e rispettoso del suo popolo fare in modo che tutte queste migliaia di manifestanti possano essere accontentati, ovviamente dandogli la possibilità di portarsi a casa tutti i clandestini, i Rom e chiunque vogliano a spese loro, perché come ho detto sopra, sono buoni tutti ad offrire la cena con i soldi degli altri. E’ una questione di correttezza e di educazione, semplice, ma in Italia pare che le cose semplici siano le più difficili da realizzare.
La legge sulla “legittima difesa” ne è la rappresentazione più calzante, sarebbe bastato dire che nessuno è autorizzato, pena la sua incolumità, a varcare una proprietà privata con intenzioni bellicose, non importa se di giorno o di notte; sarebbe bastato dire che a nessuno avrebbe fregato niente se ad un coltello si fosse risposto con una pistola e tutto sarebbe stato più facile. Questa legge mi pare un pateracchio, mi pare poi assurdo che qualcuno possa ancora avere il coraggio di schierarsi in favore dei banditi e contro chi è costretto a difendersi per mancanza di sicurezza e di leggi capaci di tutelarlo. Dico di più, tutti coloro che si ostinano a schierarsi in favore dei delinquenti e non di chi è costretto a rovinarsi l’esistenza perché costretto ad uccidere per salvare la propria pelle o la propria attività, dovrebbero essere chiamati a rimborsare i danni subiti, a seguito di rapine e atti vandalici, dagli esercenti e dalle famiglie.
Fa tutto parte della famosa cena, la paga chi la ordina, nessuno deve essere costretto in democrazia a pagare forzatamente per un altro, diversamente è dittatura.
Insomma, credo che tutti coloro che, in Parlamento e fra i Magistrati sono tantissimi, si ostinano, in parte anche a ragione, a sostenere che nessuno può sostituirsi allo Stato per farsi giustizia, debbano per primi dare il buon esempio e rinunciare, quando ne godono, alla scorta armata pagata da noi tutti, poi, forse, risulterebbero più credibili.
In ogni caso, credo di non sbagliarmi nel sottolineare come per l’ennesima volta il governo, che gli italiani a maggioranza si sono scelti, basi la sua legittimazione su continui spot propagandistici abiurando l’unica cosa che servirebbe e che in vece risulta completamente assente: il buon senso.
Torre C.se 15 aprile 2019
Il Segretario Federale
Paolo Bini