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Può esistere governo dove è completamente assente il senso dello Stato?

by / martedì, 19 giugno 2018 / Published in Giustizia e società

I politologhi e gli economisti più in voga, quelli che vanno per la maggiore, quelli che pontificano dalle televisioni e dalle pagine dei giornali più venduti, ognuno con le proprie ricette, per lo più strampalate e palesemente figlie di diktat di partito, ci raccontano, da sempre lo fanno, che la mancanza di un governo sicuramente fa male all’economia, probabilmente è cosa vera, però, da noi le cose vanno talmente male e negli anni è stato tutto un susseguirsi di peggioramenti che forse è arrivato il momento, non più eludibile, di prendere coscienza che un governo, degno di tale appellativo, non l’abbiamo mai avuto!

Lo capisco, dopo anni e anni di elezioni, dopo aver fatto la fila ai seggi elettorali come nessun altro popolo occidentale, prendere atto di ciò può rappresentare uno sconvolgimento totale, un rivolgimento insopportabile dentro l’animo di molti italiani, ma tantè. Uno Stato, questo Stato, palesemente finto, che poggia su fondamenta instabili, che giorno dopo giorno sprofondano, figlie di una storia in parte inventata ed in parte edulcorata, nella palude partitocratica, un governo non l’ha mai avuto!

Mi piacerebbe sbagliarmi, ma i fatti mi danno drammaticamente ragione e sicuramente non mi è di conforto il comportamento di milioni di italiani che ancora, nonostante l’evidenza, continuano a credere alle panzane che a piene mani gli vengono dispensate dai rappresentanti della partitocrazia romanocentrica. I fatti, ma anche la storia recente, ci dicono che noi uno Stato, capace di garantire uguale dignità e diritti; capace di punire in maniera esemplare con la certezza della pena ingiustizie e soprusi; capace, in ossequio alla Costituzione (sacra e inviolabile solo quando fa comodo), di far sentire tutti gli italiani uguali di fronte alla legge, non l’abbiamo mai avuto!

Il dopo elezioni è stato caratterizzato da qualche scaramuccia politica in più rispetto al passato, ma nessuno ci venga a dire che senza governo sarebbe stato un disastro, perché dal 1947 ad oggi di governi ne abbiamo avuti anche troppi e tutti, nessuno escluso, hanno concorso, chi più chi meno, a produrre tanti e tali disastri da ritrovarci oggi a pagare le tasse col solo ed unico scopo, ovviamente non dichiarato, di mantenere i privilegi legati alla politica partitocratica.

Ora tutto sta tornando alla normalità, gli italiani tornano a farsi sentire in politica come tifosi allo stadio, da noi non si sceglie in base ai progetti, non ne esiste uno solo al di fuori del nostro; non si sceglie per ciò che si è visto fare negli anni ai partiti, bensì si vota a destra, sinistra o centro, che poi è la stessa cosa, sulla base di orientamenti religiosi, sessuali, razziali, per simpatia, per comodità, per conoscenza più o meno diretta, o perché si sono ricevute promesse o favori.

Questo è preoccupante, questa è la verità, questo è quello che nessuno dice e nessuno vuole sentirsi dire e questo è il motivo per cui Italia Terra Celtica, pur essendo l’unica forza politica presente sul suolo italico ad avere un progetto di riforma statuale realizzabile, non viene presa in considerazione dagli elettori. Si preferisce affondare tutti insieme, lasciare ai propri figli un futuro fatto di incertezze e precarietà, ma non ci si vuole sentir dire che se le cose vanno male, anzi malissimo, certamente la colpa è della classe politica, ma la colpa grave, quella imperdonabile, è di chi questa classe politica l’ha mandata al potere.

Lo sperimentiamo tutti, tutti i giorni, sulla nostra pelle, ma non basta, il masochismo delle popolazioni italiche pare essere di gran lunga il più forte al mondo.

Altroché senso dello Stato, da noi la mafia regna sovrana dal dopoguerra, anzi, se la si vuole dire tutta, da fenomeno circoscritto al sud Italia, ora è presente ovunque, più organizzata e forte che mai, lo testimoniano le innumerevoli inchieste che, seppur quasi tutte incredibilmente non portano a nulla, testimoniano come e quanto la mafia sia in Parlamento, nei Consigli Regionali, nelle Città Metropolitane, in tutte le istituzioni e ovunque ci sia la “mano pubblica”. La mafia costruisce le strade, gli aeroporti, le linee ferroviarie, i porti, gli acquedotti, gli stadi, i palazzi ed anche le caserme di carabinieri e polizia.

Altroché senso dello Stato, da noi l’unica cosa ben visibile è la mancanza totale del senso della dignità e del senso della collettività, da noi chi evade le tasse è ritenuto furbo mentre di fatto è un delinquente della peggior specie perché oltre a non far nulla per cambiare le cose, poi, scarica su altri la sua parte di stato sociale.

Altroché senso dello Stato, secondo l’Istat e Trasparency International il livello di corruzione in Italia è altissimo, tra i più alti del mondo occidentale, corruzione a ogni livello, dalla pubblica amministrazione all’imprenditoria privata, dalle alte sfere delle forze dell’ordine (implicate spesso nelle operazioni antimafia) alle più o meno alte o basse sfere della politica.

Dove si è mai visto il senso forte dello Stato, quando l’Italia ha un quinto del suo Prodotto interno lordo prodotto da economia illegale? Tradotto, perché faccia la giusta impressione, 350 miliardi di euro all’anno su 1600, sono equamente divisi tra fatturato mafioso, corruzione ed evasione fiscale.

Dove è mai stato il senso forte dello Stato, quando in Italia per trovare un lavoro si deve essere raccomandati o in alternativa possedere un cognome importante?

Dove un qualunque senso dello Stato, quando nella nostra disastrata Penisola la libera iniziativa è praticamente impossibile, affossata e ingabbiata tra mille formule, cavilli e gerarchie? Dove i giovani sono ritenuti un elemento di disturbo e costretti, quando possono, a cercare fortuna all’estero?

Rispondano in maniera credibile, se riescono, i tanti politologi, economisti e i tantissimi elettori “distratti”.

Torre C.se 18 giugno 2018

Il Segretario Federale

Paolo Bini

 

 

 

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