Ecco il “nuovo che avanza”
Mentre sto scrivendo la situazione politica italiana sta evolvendo verso un governo Lega-5 stelle, ci hanno messo un po’ di tempo, ma forse dopo tante consultazioni e dopo una lunga e attenta stesura del “contratto di governo” sembra che ce la possano fare.
L’Italia sembra proprio avviata verso un governo “giallo-verde”, anche se ad essere sinceri la Lega non ha più nulla della Lega Nord che simboleggiava col verde la sua lotta per una Padania indipendente.
Comunque, il “contratto di governo” pare rendere felici Salvini, Di Maio, i leghisti che in percentuale superiore al 90% si sono recati ai gazebo per esprimere il loro consenso all’alleanza ed anche i grillini che in percentuale simile hanno manifestato attraverso il web la loro voglia di vedere i pentastellati al governo insieme alla Lega.
Ora, a dire il vero so poco, solo quello che trapela dalla “rete” e da qualche quotidiano, ma così a prima vista, ad esempio, la tanto vituperata “legge Fornero”, quella che ha definitivamente messo in ginocchio l’Italia impedendo il ricambio generazionale nei posti di lavoro, mi pare, se è vero quello che scrivono, che possa addirittura essere cambiata in peggio, d’altronde, è vero che al peggio non c’è mai limite.
L’ultimo scoglio da superare è ormai quello rappresentato da un nome condiviso, visti i veti incrociati dei due alleati, per il Presidente del Consiglio da presentare a Mattarella. Qui un po’ di grane potrebbero nascere in quanto Giuseppe Conte, voluto da Di Maio e accettato da Salvini, pare aver edulcorato il suo curriculum, dicono molto corposo, di circa 20 pagine, ma contenente alcune inesattezze, ad esempio sul curriculum consegnato all’Associazione civilisti italiani si legge che Giuseppe Conte avrebbe “perfezionato” i suoi studi da giurista alla New York University nel 2008 e nel 2009. Un portavoce dell’università, Michelle Tsai, ha però detto al New York Times di non avere trovato traccia della presenza di Conte né come insegnante, né come ricercatore, né come studente. Tsai ha escluso che Conte possa aver frequentato dei veri corsi offerti dalla New York University e ha detto che al massimo potrebbe aver frequentato dei corsi di uno o due giorni, per i quali l’università non conserva documenti. Sul curriculum disponibile sul sito della Camera, presentato da Conte stesso nel 2013, quando fu scelto dal Parlamento come membro del Consiglio di presidenza della Giustizia Amministrativa, c’è scritto che «dall’anno 2008 all’anno 2012 ha soggiornato, ogni estate e per periodi non inferiori a un mese, presso la New York University per perfezionare e aggiornare i suoi studi», una formulazione che sembra in contraddizione con quanto dichiarato dalla New York University. Ora, le discrepanze non si fermano qua, pare ce ne siano anche altre ed i giornali in questi giorni sul “buon Giuseppe” stanno proprio tirando fuori di tutto compresa un’ipoteca di 52 mila euro sulla sua casa romana, come c’era da attendersi, il premier indicato dalla “strana alleanza” è finito nel tritacarne della politica romanocentrica. Cosa sicuramente riprovevole, non perché non ci piace sapere, non perché non vogliamo la verità su chi dovrebbe essere il prossimo Presidente del Consiglio, ma semplicemente perché il dott. Giuseppe Conte, se non fosse stato indicato quale Primo Ministro dai 5 stelle e dalla Lega, avrebbe potuto continuare a scrivere tutti i curriculum che voleva, come voleva ed a nessuno sarebbe mai fregato nulla, così come a nessuno sarebbe interessato della sua, se vera, ipoteca da 52 mila euro.
E’ vero, è giusto, gli italiani hanno il diritto di sapere in che mani finirà l’Italia, ma è anche vero che la “caccia alle streghe” in questo caso sembra scattata a comando, così come è vero che in passato, recente e lontano, abbiamo avuto Presidenti del Consiglio il cui curriculum strideva spesso con le loro effettive capacità, anche solo di comunicare correttamente in italiano. Allo stesso modo, così per non fare la figura dei corti di memoria, abbiamo avuto Presidenti del Consiglio indagati per collusione con la mafia, per riciclaggio di denaro, per evasione fiscale, fin anche per aver avuto rapporti sessuali con ragazze minorenni ed allora, credo che l’ipoteca di 52 mila euro sulla casa possa essere archiviata nelle maldicenze e, semmai vera, dovrà essere Giuseppe Conte a preoccuparsi di mettere mano al portafoglio per estinguerla. Piuttosto, la cosa grave che nessuno menziona, risiede nel metodo comportamentale di chi dice di voler abbattere la partitocrazia romanocentrica e poi ricorre agli stessi metodi da sempre usati da chi la rappresenta: la menzogna.
Ora, chi se ne frega se Conte è andato o no alla New York University per perfezionare i suoi studi e poi, cosa significa “perfezionare gli studi”? Ce lo dica il “buon Conte”, così almeno di questo non si parlerà più. Purtroppo sono altre le cose che non vanno, ci sono appena state le elezioni politiche, insomma, sono passati circa tre mesi, ma anche in Germania hanno di recente tribolato non poco per dare un governo al Paese e non è questo a preoccuparci, a lasciarci più di un dubbio sul prossimo governo è l’ennesimo Presidente del Consiglio non eletto dagli elettori, è vero che in Italia ancora non esiste una legge che imponga l’elezione diretta del Premier di governo, ma è altresì vero che i due partiti che esprimono il dott. Giuseppe Conte sono fra quelli che in questi anni hanno più criticato, anche ferocemente, il centro-sinistra per stare al governo con primi ministri mai eletti dai cittadini. Quindi, si ripete ad oltranza il fatidico “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Prima pietra, che stiano preoccupati gli italiani e tranquilli gli altri partiti, nessuno, né Salvini, né Di Maio, né tantomeno Giuseppe Conte, scaglieranno mai contro la partitocrazia romanocentrica.
Tutto continuerà come prima, tutto continuerà a peggiorare, a pagare saranno sempre i soliti, i diritti dei lavoratori continueranno ad essere sempre più calpestati e quelli dei banditi continueranno ad essere sempre più tutelati. Questa è l’Italia partitocratica e non sarà certamente cambiata da chi, indipendentemente dal fatto che a noi non interessa nulla, trova opportuno e necessario edulcorare il proprio curriculum per dare di sé un’immagine migliore.
Io, noi di Italia Terra Celtica, siamo arrivati a credere che poco conta se si ha in tasca uno, due o tre diplomi di laurea, quello che conta è la volontà di cambiare questo sistema fallito e fallimentare, quello che conta è avere a cuore le sorti del Paese, è avere rispetto per il prossimo e non essere disposti a compromessi con i responsabili del disastro Italia. Da sempre abbiamo avuto al governo gente che ci sbandierava sotto il naso curriculum impressionanti ed un po’ alla volta, questa gente, questo esercito di laureati e plurilaureati ha portato il Paese sull’orlo del fallimento. Quindi, di due una, o i titoli di studio e le loro grandiose esperienze lavorative e accademiche erano inventate o comperate o, se vere, se frutto di studio e applicazione, queste persone, che sono riuscite a distruggere l’economia del Paese, a fare dell’Italia la nazione col terzo debito pubblico mondiale, erano in evidente malafede.
Vogliamo chiudere in bellezza? Ed allora, visto il disastro che hanno combinato fior fiore di laureati, crediamo che una massaia, una casalinga, con la sola terza media, che ha saputo, potendo contare sul solo stipendio del marito, operaio o impiegato, senza battere il marciapiede, “tirare su” quattro o cinque figli, ben educati, sempre dignitosamente vestiti, capaci di avere un buon profitto scolastico, sia molto più degna della poltrona di Primo Ministro o, in alternativa, di Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Torre C.se 20 maggio 2018
Il Segretario Federale
Paolo Bini