Senato, Parlamento e popolo elettore, chi conta meno?
Certo che leggendo i vari quotidiani e non facendosi mancare i tanti programmi televisivi dedicati alla politica ed alle questioni sociali, si potrebbe essere portati a credere che la ragion di Stato, finalmente, possa avere la meglio sui tanti egoismi partitocratici. L’attività dei leader politici nei quali gli italiani hanno riposto la loro fiducia è a dir poco frenetica e questo potrebbe indurre i più a sperare nella risoluzione, almeno di alcuni, dei tanti problemi sociali ed economici che ormai da troppi anni attanagliano il Paese.
A far da contraltare a tutto ciò, però, c’è sempre il famoso “però”, che dal 5 marzo ad oggi è fatto di veti, divieti, rallentamenti e discussioni. Valutando attentamente ciò che sta accadendo, infatti, c’è da rimanere disorientati, quattro persone, Di Maio, Salvini, Berlusconi e Renzi, che tengono in ostaggio un’intera nazione, ognuno ben saldo sulle proprie posizioni, ognuno disposto a far solo delle parole, ma nei fatti non disposto a far nulla per l’Italia e gli italiani, che però e ricorre sempre il famoso “però”, anche stavolta hanno scelto di rinunciare a Italia Terra Celtica per continuare ad affidarsi agli “stregoni partitocratici”, negli anni capaci esclusivamente di ridurre il Paese ad un ammasso informe di fabbriche chiuse e di lavori pubblici costosissimi, spesso inutili e molto spesso addirittura dannosi.
Su tutti i canali televisivi, non conta se pubblici o privati, si sprecano ore in discussioni e lo stesso spreco viene fatto dalla carta stampata, pagine e pagine sperperate solo per scambiarsi reciproche accuse, per dibattere e riportare fatti al solo scopo di aumentare le tensioni sociali, ognuno col solo e chiaro intento di andare a rimpolpare il numero dei propri elettori, poi, dell’Italia, degli italiani che perdono il lavoro, che non hanno i soldi per curarsi, per mandare i figli nelle scuole che vorrebbero per loro, della delinquenza dilagante e del continuo annientamento dello Stato sociale, non frega niente a nessuno.
C’è chi non vuole Berlusconi, chi aprioristicamente, visto il disastro elettorale, dice che il mandato ricevuto è quello di fare opposizione, chi non riesce a vedere altri problemi se non quelli legati all’immigrazione clandestina e poi, quando in una maniera o nell’altra le posizioni sembrano avvicinarsi e un governo sembra possibile, ecco che spunta “il reddito di cittadinanza” o l’abrogazione delle legge Fornero e poi via così, “Mai con Berlusconi”, “I grillini ricordano l’ascesa del nazismo”, “Mai con i Cinque Stelle”, “Salvini non sa cos’è la democrazia”, “La Lega è razzista” e chi più ne più ne metta in una escalation di accuse reciproche, a dire il vero, pretestuose e infondate.
Ora, va bene battersi perché in Italia venga ripristinato un minimo di giustizia sociale e quindi, velocemente via la legge Fornero, cosa che permetterebbe ai tanti che hanno ormai passato da molto tempo i 35 anni di contribuzione per avere diritto alla pensione di poter stare a casa e lasciare il posto di lavoro a giovani che altro non fanno che ingrossare le fila dei disoccupati e dei lavoratori precari, ma poi, tutto il resto, non tenendo nemmeno in considerazione l’inapplicabile “reddito di cittadinanza”, non mi pare sia così diverso nei programmi dei pentastellati, del centro-destra e del centro-sinistra, quindi, non perché sia la mia massima aspirazione essere governato dall’ennesimo rappresentante della partitocrazia romanocentrica, ma semplicemente perché gli italiani possano, se vogliono, capire, ad oggi, per essere riusciti a non dare un governo stabile all’Italia non esiste una sola ragione valida che non possa essere riassunta nell’arroganza e nelle convenienze di questo o quel partito. Non solo, facciamoci due conti, così, forse qualcuno potrà capire a cosa è servito il suo voto se non a niente, fra Senatori e Onorevoli, sono quasi mille le persone, tutte lautamente retribuite con le tasse degli italiani, tutte dipendenti dalle decisioni di Berlusconi, Renzi, Salvini e Di Maio e tutte che ogni giorno di più mostrano a chi li ha eletti di non contare assolutamente nulla!
Torre C.se 26 aprile 2018
Il Presidente Federale
Carlo Verna