italiani piccoli, piccoli, piccoli, italia inesistente
C’è ancora chi, quando parla di Italia, soprattutto i nostri politici ed i troppi italiani, quasi tutti, che volutamente scelgono di vivere con la “testa fra le nuvole”, la definisce Paese, Stato, Nazione. Ebbene, un Paese, uno Stato, una Nazione, avrebbe rispetto dei propri cittadini, non vedrebbe in questi solo “galline da spennare”, non avrebbe privatizzato tutte le aziende e le banche di Stato per ritrovarsi oggi senza più nessuna leva economica tra le mani con l’unico modo per far cassa rappresentato dalle tasse, dalle lotterie e dalle multe.
Nessun altro popolo avrebbe permesso che una cosa del genere potesse verificarsi sulla propria Terra, gli italiani si! Probabilmente, al di là di tante parole pompose e prive di significato reale, la penisola italica, se preferite l’italia (volutamente minuscola), è abitata da un insieme di genti che a tutti gli effetti, non so quanto consciamente, non si sentono un popolo.
Di qui leggi assurde che tendono sempre a trovare una scusante per i delinquenti e colpiscono duramente i cittadini perbene che lavorando onestamente e pagando le tasse mantengono la classe dirigente che di loro non ha e non ha mai avuto nessun rispetto.
Guardate cosa sta accadendo, ormai da mesi nel nostro paese (la minuscola è voluta) migliaia di cittadini e lavoratori bancari stanno ricevendo multe di migliaia di euro per aver staccato e negoziato assegni superiori a 999,99 euro senza apporre sugli stessi la fatidica scritta “non trasferibile” obbligatoria per la legge antiriciclaggio. Certo, la legge c’è, ma quanto zelo nel far pagare multe nonostante l’evidenza palese, anche per chi avesse gravi menomazioni di vista e udito, che tutto poteva nascondersi dietro quegli assegni, disattenzione, dimenticanza, non conoscenza, regolarizzazione degli stessi dopo la negoziazione, ma nella maniera più assoluta, non la volontà di riciclare denaro.
Emblematico il caso di quel padre di Copertino (LE) che per regalo di nozze al figlio faceva un assegno di 1.500 euro lo scorso mese di settembre per vedersi poi recapitare dal Ministero dell’Economia, nel dicembre dello stesso anno, a lui ed al figlio, una multa di 6.000 euro, tradotto: un regalo di 1.500 euro per le nozze del figlio è diventato un regalo per lo stato italiano (stato volutamente minuscolo) di 12.000 euro!!! A tal proposito è stato fatto anche ricorso e prodotta una memoria difensiva, ovviamente rigettata, infatti non si era in presenza di un rapinatore, di uno spacciatore di droga, di un truffatore o di altro tipo di bandito, quindi, non c’erano attenuanti di nessun tipo da prendere in considerazione. La legge antiriciclaggio dice che in mancanza di scritta “non trasferibile” prestampata questa deve essere apposta da chi fa l’assegno e quindi, seppur evidente che di riciclaggio non si trattava, la condanna a pagare era inappellabile!!!
Questo caso non è unico, ce ne sono migliaia ed in nessuno di questi poteva essere ravvisata l’intenzione di riciclare denaro. C’è chi ha dato l’acconto per la casa o per l’automobile, chi ha pagato la parcella del notaio o dell’avvocato, chi il medico, chi il commercialista, chi la spesa al supermercato, insomma c’è di tutto, l’unica cosa che manca e che non si può nemmeno lontanamente imputare a chi l’assegno l’ha fatto, ricevuto e negoziato, è la volontà di riciclare denaro!
Ma cosa conta, si sa che il legislatore e chi le leggi è chiamato a far rispettare, quando si tratta di colpire i cittadini onesti è sempre spietato, lo stato ha bisogno di soldi, le tasse, seppur le più alte al mondo, non bastano; le aziende chiudono; i lavoratori vengono meno; i politici ed i servi della politica romanocentrica da mantenere sono tanti e crescono sempre di più ed allora giù con le multe, tanto il popolo, l’ha dimostrato il 4 marzo, non ha nessuna intenzione di cambiare.
Il ragionamento non fa una grinza ed è veramente molto probabile che nei palazzi romani la si pensi così, diversamente non sarebbe stato possibile arrivare a questo punto di indecenza morale e ideologica.
Comunque, passata anche la porcheria del “non trasferibile” fra migliaia di lamentele e pagamenti di multe assurde, ora ci si attende, direi giustamente vista la reazione nulla del popolo, l’arresto per chi si sofferma a guardare la vetrina delle oreficerie, magari con l’accusa di volere organizzare una rapina, arresto ovviamente depenalizzato, “volesse il cielo” con il versamento di 10.000 euro di multa, fermo restando, altrettanto ovviamente, le attenuanti per chi la rapina la farà davvero!
Questa è l’italia degli italiani piccoli, piccoli, piccoli, così piccoli da essere inesistenti!
Torre C.se 11 aprile 2018
Il Segretario Federale
Paolo Bini