Rischio naturale, proprio una bella conquista!
Per troppi anni è stato l’esercizio preferito degli italiani, chiudere gli occhi, far finta di niente, è stato così e purtroppo, per la stragrande maggioranza dei piagnoni italioti, continua ad essere così.
Chiudere gli occhi, girarsi dall’altra parte, vivere nell’inconcepibile convinzione che debba sempre toccare a qualcun altro, questo è il marchio di fabbrica, il simbolo di quello che oggi è l’Italia, un Paese dove ci trovi e ci leggi tutto quello che non si sa come affrontare, dove la gente e la politica si muovono disordinatamente in mezzo a paesi, metropoli e città abbandonate a se stesse, lerce, insicure, dove la libertà dei cittadini onesti finisce là dove inizia quella dei delinquenti in Italia tutelati quasi fossero una specie animale in via d’estinzione.
Vivere da italiano in Italia è diventato molto difficile, soprattutto se cresciuti nel rispetto del prossimo e se abituati a vivere e lavorare onestamente, il caso, la violenza, le cattive sorprese, l’inganno e la beffa sono sempre a portata di mano, oserei dire che ormai rappresentano un “rischio naturale” che ci accompagna nella quotidianità, una “fatalità” riconosciuta come tale dalla politica, dai magistrati e dagli organi d’informazione, quasi tutti, schierati sulla la barricata dei ladri, dei truffatori, dei rapinatori, degli stupratori e degli assassini.
Da noi il delitto più grave che si possa commettere è ormai quello che in tutto il resto del mondo altro non è che “legittima difesa”. Da noi non ci si può, o meglio, non ci si deve difendere dal rapinatore, dal truffatore, dal ladro, dallo stupratore e nemmeno da chi non esiterebbe ad ammazzarci, le nostre leggi in materia, rigidamente applicate da giudici e magistrati, profumatamente pagati grazie alle tasse versate dai cittadini onesti, non mancano ogni anno di condannare commercianti, artigiani, pensionati e lavoratori di ogni tipo che, costretti a supplire all’assoluta mancanza di sicurezza, hanno causato danni più o meno gravi ai delinquenti che li avevano assaltati nel negozio, nell’azienda, per strada o, come sempre più spesso accade, nell’abitazione.
Oggi ci vuole coraggio, un grande coraggio, o se preferite una grande incoscienza, ma non per fare chissà quale gesto eroico, semplicemente per portare il proprio figlio al parco dove mangiare un gelato su una panchina, per aspettare l’autobus alla fermata, per andare alla stazione dei treni o per andare a fare la spesa al mercato di quartiere. Tutti posti dove lo scippo, il furto, la truffa sono ormai catalogati come “rischio naturale”, una cosa quasi inevitabile, da mettere in conto come la pioggia se si esce di casa quando il cielo è nuvoloso. Una cosa folle? No, una cosa italiana! Una cosa che come tante altre potrebbe essere cambiata se solo gli italiani lo volessero, ma a vedere come va la politica nel nostro Paese pare che della sicurezza dei cittadini non freghi niente a nessuno, ovviamente cittadini in testa, che per l’ennesima volta, in attesa della scadenza elettorale del 4 marzo, sono tutti intenti a bersi le panzane di Renzi, Berlusconi, Grillo, Salvini e quant’altri si rifanno al credo partitocratico romanocentrico.
Intanto, come se niente fosse, delinquenti di ogni ordine e grado imperversano da nord a sud sicuri dell’immunità e della protezione delle nostre leggi; intanto, ci tocca sorbirci ogni anno il Procuratore Generale della Cassazione che all’inaugurazione dell’anno giudiziario ci ricorda che in Italia l’80% degli illeciti resta impunito, che il 97% dei ladri la fa franca e che 88 rapinatori su cento si godono indisturbati il frutto del loro losco lavoro, cosa dire, sarà “fatalità”! Eppure di fatato nel nostro Paese non c’è più nulla, il “politicamente corretto” e la demagogia progressista hanno reso l’Italia il posto ideale dove venire a delinquere ed allo stesso modo hanno reso l’Italia il posto peggiore dove venire ad investire, a imprendere, a lavorare e studiare.
Una situazione devastante dove, grazie alla depenalizzazione di molti reati ed alla certezza di pene irrisorie, fare il criminale presenta meno rischi che lavorare in cantiere, alla catena di montaggio, in banca o in posta dove gli incidenti sul lavoro e le rapine sono la quotidianità, quella quotidianità che però non interessa a nessuno!
Torre C.se 20 febbraio 2018
Il Segretario Federale
Paolo Bini