Serietà e onestà non sono di casa in Italia
Quella di Italia Terra Celtica, unico movimento politico nato dalle necessità della gente, unico soggetto politico nato dalla strada, dai quartieri, dalle periferie e dai comuni di provincia abbandonati nei bisogni e spremuti nei denari dalla politica romanocentrica, è nei fatti una vera lotta di liberazione. Noi siamo sul territorio sempre, tutti i giorni dell’anno, non solo quando c’è da chiedere il voto agli elettori, anzi, noi, fatti salvi i comuni dove governiamo con i nostri uomini a capo di liste civiche, per la verità il voto non lo abbiamo mai chiesto perché mai siamo riusciti, lavorando esclusivamente con onestà e trasparenza, a presentare nostre liste per elezioni parlamentari, regionali o provinciali.
Questo la dice lunga sulla reale volontà di cambiamento degli italiani, più attratti dalla politica spettacolo, dalle sparate ad effetto di chi promette cose irrealizzabili fermo restando questa organizzazione statuale e fermo restando l’Italia all’interno della Nato e dell’Unione Europea. Non credano gli italiani, quelli che ci snobbano come fenomeno da baraccone o quelli che ci catalogano fra i sognatori senza speranza, che la politica romanocentrica non si sia accorta di noi, non passa giorno senza che questa cerchi di fagocitarci, senza che cerchi di intrupparci all’interno del centro-destra o del centro-sinistra e non passa giorno senza il nostro categorico rifiuto a sederci al banchetto romano della spartizione.
Tutto ciò, soprattutto la voluta lontananza abissale di Italia Terra Celtica dalla politica partitocratica, dissocia da noi i tanti che vedono la politica come scorciatoia verso il potere e l’arricchimento facile ed allo stesso modo allontana da Italia Terra Celtica possibili finanziatori che alla politica chiedono esclusivamente favori, il più delle volte a danno del popolo. Il popolo, questo inspiegabile assente, capace di mettersi in coda per apparire in televisione e raccontare all’Italia storie strazianti di rapine, truffe e abusi subiti; di povertà sopraggiunta a causa della perdita del lavoro; di fallimenti causati dall’ingordigia fiscale dello Stato; di torti subiti dalla giustizia italiana, sempre pronta a correre in soccorso di ladri e rapinatori e sempre pronta a castigare chi da questi si è difeso; di perdita della casa per non essere più riusciti a pagare il mutuo, o semplicemente perché qualcuno a pensato bene di occupargliela mentre era assente e della mancanza di denaro per potersi curare, ma mai capace di scegliere qualcosa di diverso dall’aguzzino partitocratico, non importa se di destra, di sinistra o di centro.
Per quel che mi riguarda, non mi vergogno a dirlo, quello che vuole il popolo italiano è incomprensibile. E’ ormai diventato impossibile, anche solo prendere un caffè al bar senza sentire qualcuno che si lamenti di come vanno le cose nel nostro Paese, però, guai a proporre il cambiamento; guai a parlare di federalismo, di riforme della giustizia, della scuola, della sanità; guai a proporre ordine, disciplina, correttezza e castigo per i delinquenti, non importa se grandi o piccoli; guai! Subito scatta l’accusa di fascismo quando è palese che i fascisti da anni ormai governano indisturbati in Italia e in gran parte del mondo dove non a caso gli unici reati considerati gravi, quando non gravissimi, sono quelli di opinione. Oggi non importa se stupri, se rubi, se spacci droga o se ammazzi, con una buona storia strappalacrime alle spalle c’è un’infinita fila di magistrati pronta a perdonare nel rispetto della legge, quello che importa è non dire ciò che si pensa, soprattutto quando ciò che si pensa viene considerato reazionario, non in linea con la “democrazia” imposta ai popoli dalla grandi banche d’affari, dalle multinazionali e dai governi corrotti che a queste rispondono. L’Italia sta annegando nella disperazione, nella disoccupazione, negli scandali politici, nella povertà e ancora, invece di pianificarne la ripresa, la politica nostrana discute di data elettorale, di ius soli, di alleanze, di testamento biologico e di quant’altro, tutto assolutamente inutile. Tutte cose che non si “mangiano” che non servono ad aumentare i posti di lavoro, a dare certezze di arrivare alla pensione ad un’età che non sia prossima alla morte, a migliorare la sanità e la scuola pubblica, a risolvere l’ormai annoso problema della giustizia e della sicurezza, a diminuire le tasse, ad aiutare chi ancora non si arrende e vuole continuare ad imprendere, insomma, la politica italiana si manifesta, attraverso giornali, televisioni e radio in tutta la sua inutilità e gli italiani cosa fanno? Nulla, come al solito hanno tempo per tutto, ma non per impegnarsi seriamente e onestamente nella lotta contro la partitocrazia romanocentrica. Eppure il tempo non dovrebbe mancargli, i disoccupati reali sono ben oltre il 50%, che manchi la serietà e l’onestà?!
Il Segretario Federale
Paolo Bini