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Cosa vogliono gli italiani?

by / mercoledì, 24 maggio 2017 / Published in Giustizia e società

Allora, mentre non c’è organo d’informazione, vuoi televisivo, vuoi su carta, che ad ascoltarlo o leggerlo attentamente non si riveli essere uno spot per questo o quel partito, mentre quel che resta dell’Italia si sta neanche troppo lentamente dissolvendo nel nulla, da nord a sud è tutto un fiorire di lamentele, proteste, urla e schiamazzi fine a se stessi se non, addirittura, sapientemente incanalati dai media ad ingrossare i consensi dei partiti romanocentrici, tutti, chi più chi meno, responsabili dell’attuale disastrosa condizione economica, sociale e morale in cui versa il nostro Paese.

Sinceramente faccio una fatica enorme e ancora non ci riesco a capire cos’altro può chiedere il popolo italiano al regime partitocratico. La sanità pubblica fa semplicemente schifo , se da parte non sia hanno “quattro soldi” per rivolgersi al privato si rischia di aspettare mesi per riuscire a fare una TAC o una risonanza magnetica ed ora anche una semplice ecografia non la si riesce a fare prima di 30/40 giorni. Di riforma in riforma anche il diritto alla pensione ad un’età che non sia prossima alla morte è stato cancellato, ora si è obbligati a versare nelle casse dell’I.N.P.S. in cambio del nulla o, se proprio si è fortunati, raggiunta l’età pensionabile dopo oltre 40 anni di contributi, in cambio dell’elemosina. Giustizia e sicurezza, se le cose continuano così, se gli italiani continueranno a lasciar fare a questa classe politica, sono parole che rischiano di essere cancellate dai nostri dizionari. Oggi, se non si è più che coperti da qualche forma assicurativa non vale nemmeno più la pena di recarsi dalle forze dell’ordine per denunciare furti, borseggi, aggressioni e truffe. La scuola, poi, seppur da anni, troppi anni, era solo più un territorio di scontro per i partiti, oggi è diventato addirittura un luogo pericoloso. I rischi che corrono i nostri ragazzi sono diventati troppi, droga, bullismo, delinquenza spicciola, ma anche organizzata, sono cose penetrate nei nostri istituti scolastici sin dalle fondamenta, non sarà così dappertutto, spero, ma io non conosco una sola realtà scolastica che ne sia immune. Eppure le tasse si pagano, se ne pagano pure troppe, abbiamo, dopo tocchi e ritocchi, leggi e decreti, che hanno portato il tasso d’usura alla soglia del 24%, un’IVA al 22% che sfiora pericolosamente il tasso usuraio, ciò nonostante, ancora l’impegno primario del governo, mentre commercianti e artigiani si indebitano sempre più di frequente per rispettare le scadenze fiscali, continua ad essere la lotta all’evasione. Ovviamente l’evasione fiscale, in Italia dal carcere non evade più nessuno o quasi, i delinquenti sono in gran parte a piede libero in attesa di redenzione o di una nuova occasione, ovviamente il tutto a carico del popolo che negli anni ha visto le tasse trasformarsi in “pizzo”, non si pagano più per avere in cambio uno stato sociale funzionante, bensì per non ricevere la visita degli esattori del governo, non conta se di centro, di destra o di sinistra, l’ingordigia dei partiti romanocentrici non conosce né colore, né ideologie .

E allora, l’ambizione degli italiani qual è? Dal comportamento, dall’incredibile disponibilità a subire senza reagire, si potrebbe ipotizzare la loro volontà di addivenire ad una santificazione di massa, ma poi, osservando con più attenzione, ci si accorge che il loro servilismo nei confronti del potere politico e la facilità con la quale accettano qualsiasi imposizione proveniente da Roma, affonda le radici in una vigliaccheria senza pari al mondo. Cosa suffragata dalle tante piccole e stupide “furberie” che mettono in atto per eludere il fisco e, quando possono, per “fottere” il prossimo. Insomma, il coro di lamentele che sale dalle strade, dai quartieri, dai palazzi e dalle città, alla fine, a ben sentire le reali istanze della gente, si può tranquillamente tradurre in una gigantesca richiesta di elemosina. C’è chi vuole la casa, ovviamente donata dalla comunità; chi il lavoro, però, che non sia duro e impegnativo; chi vestiti e accessori, chiaramente in regalo; chi generi alimentari, certamente da non pagare e meglio se di pregio e di lontana scadenza, diversamente il donatore rischia anche una denuncia e c’è anche chi pretende il mezzo di locomozione, certamente non la bici, pedalare è fatica e non fa figo. Certo, ci sono anche tante persone perbene che fortunatamente ancora lavorano e pagano le tasse per tutti, a queste basterebbe sentirsi sicure almeno a casa propria; essere certe di poter andare in pensione dopo 30, 32 anni di lavoro; potersi fidare della sanità pubblica e avere per i propri figli una scuola valida, capace di dargli l’istruzione e le basi necessarie per l’inserimento nel mondo del lavoro e per affrontare la vita, certo ci sono anche questi italiani, ma sono sempre di meno e, soprattutto, sono abilissimi a farsi infinocchiare dai rappresentanti della partitocrazia romanocentrica.

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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