Lamentarsi è bello, ma le istituzioni rappresentano fedelmente il popolo elettore
Credo che a forza di sentirci i più furbi si corra il rischio di fare la fine dei più stupidi. Certo può essere bello vivere senza pensieri, fregarsene di tutto e far finta di niente anche di fronte alle peggiori cose. Sarà forse poco edificante, ma è ormai lo stile di vita dei più. Aumenta ogni giorno la gente che ama la natura, gli animali e l’ambiente e allo stesso modo, aumenta a dismisura la gente che crede possano bastare le parole per non inquinare, non insudiciare città, spiagge, campagne e non abbandonare cani, gatti e qualsiasi animale domestico. Si fanno tante chiacchiere, siamo il Paese degli animalisti e dei pacifisti, poi, con l’approssimarsi dell’estate, i tanto cari amici animali, spesso, troppo spesso, per le famiglie che li avevano adottati, si trasformano in un inutile ingombro pronto per essere abbandonato ovunque. Quello che risulta evidente, sin troppo evidente, è la mancanza di coscienza e amor proprio nella maggior parte della popolazione italiota. Parole tante, poi, nei fatti si assiste a comportamenti che nulla hanno a che fare con la civiltà, tutto viene vissuto come un qualcosa che riguarda sempre qualcun altro, sembra che per i più il mondo finisca là dove finisce la punta del loro naso.
Ciò nonostante, mentre risulta sin troppo palese che l’esempio negativo giunge dal basso, quello che agli italiani riesce meglio, come al solito, è dare sfogo alla loro innata propensione alla lamentela e così tutti che si lamentano delle città invase dall’immondizia, del randagismo di cani e gatti e di enormi aree adiacenti a centri abitati adibite a discariche abusive. Sia chiaro, perchè sappiamo che gli italiani sono anche specialisti nel fraintendere o nel mal capire, Italia Terra Celtica è da sempre a favore del carcere duro per chi inquina e deturpa il territorio, così come è da sempre a favore di multe salatissime per chi abbandona o maltratta gli animali, quello che però pare non riesca proprio ad essere recepito dagli italiani è che per pretendere bisogna prima di tutto dare. Provo a spiegarmi meglio, è giusto pretendere di vivere in città pulite e non inquinate soprattutto alla luce di quanto si paga per lo smaltimento dei rifiuti; è giusto pretendere che venga messo fine, o quantomeno limitato il più possibile il randagismo; è giusto pretendre che le industrie non scarichino nei mari, nei fiumi e nei campi i liquami di lavorazione senza averli prima depurati, ma è giusto pretenderlo attraverso comportamenti corretti. Non bisogna essere i primi a lasciare nelle aree di picnic borse e bottiglie, carte e cartacce; non bisogna, quando si hanno rifiuti ingombranti, smaltirli abbandonandoli nelle campagne e nei boschi e poi, se si ha la pretesa di passeggiare per Roma, Napoli, Palermo, Messina, Bari o Latina (tanto per nominare alcune città) senza essere circondati da cassonnetti straripanti d’immondizia e si è in buona fede, necessariamente si deve dedicare uno sguardo attento alla politica, cioè, bisogna assumere la consapevolezza che continuare con le scelte sempre fatte o non fatte è sbagliato. Bisogna leggere, informarsi e non dare ascolto solo a chi urla più forte o a chi promette di più, bisogna scegliere se si vuole vivere in luoghi salubri, se si vuole spendere meno rispetto ad oggi per lo smaltimento dei rifiuti e soprattutto, se si vuole essere i primi a fare ciò che si pretende dalle istituzioni, perchè mai come oggi, che la gestione del Paese, delle Regioni e delle città viene affidata ai politici attraverso il voto, le istituzioni rappresentano fedelmente il popolo che le esprime.
Il Segretario Federale
Paolo Bini