Il disastro italiano figlio del popolo italiano
Questo cavolo di governo, che ad ogni legge, ad ogni decreto, ad ogni decisione, anche la più stupida e insignificante, pare traballare e sempre in procinto di cadere, fa si che dal suo insediamento il Paese si trovi costantemente immerso in una interminabile stagione da campagna elettorale. L’effetto di ciò si è tradotto nell’incredibile immobilismo che ha zavorrato sul nascere ogni tipo di riforma e che ha mandato a farsi benedire il rilancio dell’Italia.
Come se questo non bastasse, le famiglie, la gente comune, quella che lavora e paga le tasse, spremuta oltre ogni limite da un fisco rapace ed iniquo, è stata consegnata nelle mani della malavita che, forte dell’impunità garantitagli dalle classe politica italiana, ogni giorno di più, si fa spavalda, arrogante, minacciosa e violenta. In parole povere un vero disastro, certamente annunciato ma non evitato dal popolo elettore. Un disastro che sta penalizzando tutti e più di tutti il tipico elettorato di sinistra: la classe operaia.
Nessuna risposta al grido d’aiuto che si leva dal popolo, però, sembra essere in cantiere, anzi, più le cose vanno a rotoli, più le aziende chiudono, più imperversa il lavoro precario e sottopagato, più le famiglie perdono la casa perché, nonostante i tassi d’interesse siano i più bassi di sempre, non riescono nemmeno più a pagare il mutuo, più i nostri politici procedono a colpi di slogan, comizi e manifestazioni, buoni solo per i titoli di giornali e telegiornali, ma di nessuna utilità per i reali bisogni del Paese.
Insomma, il governo Renzi che, se possibile, è da ritenersi peggiore di quelli che l’hanno preceduto, si sta rivelando per l’Italia quella catastrofe che solo noi di Italia Terra Celtica avevamo previsto. Un esecutivo che si dichiara di centro-sinistra e che vive grazie ai voti del centro-destra non s’era mai visto e noi italiani, infatti, non potevamo farcelo mancare. Ora, mentre aumentano i poveri, mentre si vive in un Paese dove c’è chi prende più di 98.000 euro al mese di pensione e dove per contraltare c’è chi ne prende meno di 500, il nostro premier pare avere quale unico cruccio il referendum costituzionale d’autunno o in alternativa le olimpiadi del 2024 che lui con altri scellerati, vorrebbe a Roma. Decisamente un po’ poco per non dire molto meno di nulla per uno che in ogni dove, si presenta con la spocchia dello statista.
Comunque, mentre il peggio straborda dagli scranni parlamentari, la gente, obbiettivamente, pare continuare nella sua suicida passività senza rendersi conto che l’Italia che lasceranno ai loro figli sarà una nazione senza più regole e diritti dove la corruzione e la prepotenza delle istituzioni saranno la normalità e dove i cittadini saranno servi e schiavi della classe politica e delle grandi multinazionali che stanno procedendo a spron battuto alla colonizzazione della nostra industria, dei nostri marchi di prestigio ed anche delle nostre aziende di servizi.
Certo è più facile disinteressarsi di tutto, ma poi, se così si vuole continuare, almeno la si finisca di piangere e lagnarsi quando si perde il lavoro, quando si perde la casa, quando non si trovano cure mediche adeguate, quando si viene rapinati e quando la giustizia, dovendo scegliere se colpire la vittima o il bandito, sceglie sempre di colpire la vittima.
Tutti noi l’abbiamo detto in tutti i modi e in tutti i modi l’abbiamo ribadito, l’Italia è quella che è, semplicemente perché gli italiani sono quello che sono!
Il Presidente Federale
Carlo Verna