Italia Terra Celtica: la rinascita federalista sul crollo della partitocrazia
Credo che violentare le coscienze sia il più grave danno che possa essere fatto all’uomo. Lo ritengo il più doloroso colpo inferto alla dignità umana, forse, addirittura peggiore dell’infliggere la morte fisica e credo che i nostri politici siano da ritenersi responsabili di grave e ripetuta violenza sulle coscienze dei loro concittadini. Diversamente faccio fatica a spiegarmi lo stato di innaturale rassegnazione che regna sempre più diffusamente fra il popolo italiano, ormai l’unico al mondo capace di accettare qualsiasi cosa, legge e riforma proveniente dalle istituzioni, da queste istituzioni, che hanno ormai ampiamente dimostrato il loro totale disinteresse per l’Italia e le condizioni di vita e di lavoro degli italiani.
Nel nostro Paese si è persa la memoria di una sola legge o riforma che sia andata a migliorare il sistema previdenziale, la sanità, la scuola, il lavoro o la sicurezza dei cittadini, tutto quanto ci giunge dalla partitocrazia romanocentrica si rivela puntualmente una fregatura e addirittura diritti sacrosanti come quello alla pensione o all’istruzione sono stati gravemente compromessi dalle ultime riforme volute dai governi guidati da Monti e Renzi. Per contro non vi è nessuno che dai banchi dell’opposizione porti nelle aule parlamentari un progetto diverso, un progetto capace di rilanciare l’Italia, un progetto che trovi i denari necessari alla sua fattibilità nei tagli alle spese della politica e agli innaturali diritti di cui gode la classe dirigente. Pare sempre più vero l’antico detto “cane non morde cane”, tante parole, tante invettive, tanti insulti caratterizzano la politica nostrana, sembrano tutti nemici, addirittura all’interno dello stesso partito ci sono spesso “correnti e fronde” che non se le mandano a dire e poi, però, all’atto pratico, quando si tratta di affondare le loro manone nelle tasche degli italiani, inspiegabilmente sono tutti d’accordo. Nessuno e sottolineo, NESSUNO, a cui freghi qualcosa della sorte dei lavoratori, sempre più alle prese con aziende che chiudono definitivamente i battenti e quelli, che il lavoro ancora ce l’hanno, con stipendi da fame, ormai assolutamente insufficienti al mantenimento di una famiglia ed a garantire la possibilità di studio ai figli.
Hanno creato un sistema nel quale le tasse si pagano esclusivamente per garantire i diritti ai potenti, un sistema che colpisce duramente chi non ce la fa più, chi si trova costretto a scegliere se mangiare, curarsi, pagare il mutuo o l’affitto, comprare i libri ai figli o assecondare le richieste del fisco; chi viene espulso dal mondo del lavoro e non riesce nemmeno più a pagarsi le spese condominiali; chi non si arrende all’evidenza e cerca ancora di imprendere nonostante lo Stato zavorri ogni iniziativa privata usando il suo potere non per aiutare, bensì per perseguitare chiunque non accetti la sconfitta.
Hanno voluto un popolo non più in grado di sognare, di sperare, di credere e devo dire, seppur a malincuore, in grandissima parte ci sono riusciti, ce l’hanno fatta! Non una reazione degna di nota si è levata dal popolo contro l’iniquo massacro fiscale imposto da Monti, nessuno è sceso in piazza quando il Presidente della Repubblica, Napolitano, ha chiarito agli italiani che le elezioni contano solo se il risultato è quello voluto dal sistema partitocratico, cosa che non è stata detta a parole e nemmeno per comunicato stampa, peggio, molto peggio, dopo Monti, prima di ritirarsi a godersi l’immeritata pensione dorata, l’ormai ex Presidente della Repubblica, lo disse con i fatti. Letta era forse stato indicato come eventuale Presidente del Consiglio dal centro-sinistra? Non mi pare, bene, a nominarlo ci pensò Lui e poi, non rimanendo soddisfatto, ecco che ci regalò pure Renzi, appena eletto a furor di popolo da una massa di squinternati che riuscì anche a pagare 2 euro per potersi avvalere del diritto di indicarlo quale Segretario del Partito Democratico e tutto questo dove ci ha portati? E forse servito a qualcosa?
No! Assolutamente No! Non ci ha portato da nessuna parte e non è servito a nulla se non a sistemare i nuovi equilibri partitocratici, poi, il Paese, è sotto gli occhi di tutti, è sempre più allo sbando, nulla che funzioni e il popolo è talmente disgustato dalla politica che ormai il numero degli elettori che non va nemmeno più a votare ha superato il 50% degli aventi diritto. Ora c’è da fare un serio e capillare lavoro d’informazione per far capire agli italiani che tutto può non essere finito. Lo dovrebbero fare i media, ma quelli sono al servizio del potere finanziario e partitocratico, quindi tocca a noi, però, gli italiani devono metterci del loro, la partitocrazia romanocentrica non la si spazza via con le proteste, con le urla e nemmeno aggiungendo promesse alle promesse. Bisogna fare di Italia Terra Celtica e del suo progetto federalista una grande e forte realtà, poi, tutto sarà possibile, anche la rinascita dell’Italia.
Il Vicesegretario Federale
Davide Panero