FORGOT YOUR DETAILS?

Se l’Italia è questa è perché gli italiani la vogliono così!

by / giovedì, 17 marzo 2016 / Published in Sicurezza e salute

Vogliamo parlare di sicurezza, di giustizia, in parole povere di ciò che manca in Italia?

Bene, all’ora cominciamo col dire, al di là delle favole che ci vengono raccontate dai mestieranti della politica, che l’Italia è ormai diventata l’El Dorado dei rapinatori, addirittura il Paese scuola in Europa per le bande più o meno organizzate che vogliono perfezionare le tecniche di rapina forti dell’impunità che gli riserva la nostra legislatura.

Ogni giorno i cittadini italiani sono costretti a subire violenze inaudite che sempre più spesso degenerano in fatti di sangue e sempre più spesso, se non ci scappa il morto, lo stupro o aggressioni in stile “arancia meccanica”, non vengono neppure più citate dagli organi d’informazione. Il silenzio, si è stabilito, fa la differenza. Una rapina, un’aggressione, un furto, o una truffa esistono solo se giornali e televisioni ne parlano, diversamente restano una cosa privata con le forze dell’ordine che prima di ogni cosa indagano sul come l’aggredito si è difeso, se si è difeso e si accertano che ladri e rapinatori non abbiano subito danni.

Sembra una barzelletta, forse, ma è la barzelletta che gli italiani amano raccontarsi riuscendo a scegliere in politica solo ed esclusivamente il peggio.

Così, scelta sbagliata dopo scelta sbagliata, legge assurda dopo legge assurda, si è arrivati ad essere il Paese dove tutti i delinquenti di ogni ordine e grado sognano di poter venire a delinquere.

Da noi all’aumento del banditismo si risponde con i tagli di fondi e personale alle forze dell’ordine; alle carceri piene si risponde allargando le maglie della giustizia, permettendo ai malfattori di rubare, rapinare e truffare con la certezza che in Italia il carcere è solo per i secondini, per giunta mal pagati e mal vestiti. Non so se i più fanno attenzione alle notizie di cronaca, ma quando Carabinieri e Polizia arrestano qualcuno per un qualsiasi reato, sempre più spesso si trovano ad aver a che fare con pluripregiudicati, gente già condannata per rapine, furti, spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, truffe, aggressioni, atti di vandalismo e chi più ne ha, più ne metta. Gente che non si capisce come possa continuare ad essere libera di delinquere, di recare danno ai cittadini onesti e alla cosa pubblica, gente che ha un costo alto se tenuta in carcere, ma ce l’ha altissimo se lasciata libera di delinquere con il conto, oltremodo salato, quasi interamente scaricato sul privato cittadino che, una volta di più, non si capisce perché debba continuare a pagare le tasse se queste non contribuiscono neanche minimamente a garantirgli la sicurezza né sul lavoro, né tra le mura domestiche.

Nell’ultimo anno è stato stimato che i furti in abitazione sono stati 689 al giorno o, se preferite, 29 ogni ora o uno ogni due minuti. Ciò nonostante abbiamo testate giornalistiche “illuminate”, capaci di riempire pagine parlando del “sesso degli angeli” e degli argomenti più disparati ma “intellettualmente corretti” ed allo stesso modo, capaci di far finta di niente di fronte alla criminalità dilagante che sta mettendo a ferro e fuoco il Paese. Solo nell’ultimo anno l’incremento dei furti in abitazione, tenendo conto delle denunce arrivate a Polizia e Carabinieri, è stato quasi del 6%, più che raddoppiato nell’ultimo decennio con il nord-ovest che risulta essere la zona più colpita d’Italia. Qui sono risultati essere 92.100 gli assalti alle abitazioni con un incremento del 151% nell’ultimo decennio e con Milano che risulta “primatista” con ben 19.214 reati contro i 16.207 denunciati a Torino che comunque, a tutti gli effetti, può “gioire” per un “buon secondo” posto.

Un autentico massacro al quale lo Stato italiano risponde unicamente assecondando le imposizioni dell’Unione Europea che ha fissato la capienza regolamentare massima del nostro sistema carcerario in 47.709 posti, così, a fronte dell’aumento indiscriminato di reati di ogni tipo, le nostre prigioni, che nel 2013 risultavano sovraffollate con 62.536 detenuti, già nel febbraio 2015 risultavano essere popolate da 53.982 carcerati in continua discesa con l’obbiettivo di raggiungere gli standard europei dai quali non siamo comunque lontani visto che ormai il tasso di affollamento e di circa 107 detenuti per ogni 100 posti letto e questo nonostante la popolazione di delinquenti sul territorio nazionale risulti essere drammaticamente in ascesa, tanto che si stima che oltre il 20% dei reati non venga nemmeno più denunciato.

Siamo palesemente lasciati soli dalle istituzioni, pare che i nostri legislatori vedano in chi risparmia, fa sacrifici, lavora e paga le tasse un potenziale nemico da combattere con ogni mezzo, lasciando banditi di ogni genere liberi di infierire sul cittadino ed autorizzando i magistrati a inquisire e condannare chi non si arrende e cerca di difendersi.

Ora, a chiunque, in qualsiasi parte del mondo dove si ha la fortuna di poter andare a votare e scegliersi i politici, risulterebbe più che evidente la necessità di cambiare, di cambiare la classe politica, le regole, le leggi e in gran parte anche la Costituzione, in Italia no! Si preferisce continuare così, ad eleggere politici che a piene mani dispensano al popolo elettore occasioni per lamentarsi, forse gli italiani non cercano di migliorarsi, non cercano occasioni di sviluppo e rilancio, non cercano di lasciare ai propri figli un futuro di certezze positive, forse è questa l’Italia che vogliono e forse, a quel che è dato vedere, la vogliono peggiorare ancora un po’.

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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