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Oggi tutto è contraddizione

by / lunedì, 11 gennaio 2016 / Published in Cultura e informazione

Non è forse il gioco della contraddizione che spinge un passo davanti all’altro nella commedia della vita?

Quanta gente pensa che i problemi, prima o poi, si risolveranno da soli e si abbandona all’ottimismo distruttivo dispensato a piene mani dalla partitocrazia romanocentrica rinunciando a vivere, anche quando, compiendo scelte diverse, certamente più coraggiose e senza certezze, avrebbe potuto sentirsi viva?

Quanti si nascondono dietro parole e scuse di ogni genere e quanti, abitualmente, vivono dicendo una cosa per poi farne sistematicamente un’altra?

Ogni giorno, se si ha l’apertura mentale necessaria ad analizzare ciò che accade, si può ben vedere come il rispetto universale della vita, ovvero il rifiuto di uccidere senza necessità, non sia cosa di questo mondo.

L’Italia non fa eccezione, da noi è dominante l’ipocrisia che spesso si traduce in vigliaccheria, da noi, anche le leggi si inchinano alla cupidigia e alla codardia del popolo, quindi, del legislatore. Nella realtà non esiste apertura di spirito, vere manifestazioni di tolleranza, di ospitalità, spirito di unità e sentimento d’indipendenza legato alla libertà. Nel nostro Paese tutto è di facciata e non esiste nemmeno una sola azienda dove tali principi siano anche solo tollerati. Non esiste uguaglianza di diritti fra uomo e donna come riconoscimento di equivalenza delle loro funzioni reciproche e complementari. Lo testimonia il fatto che è l’uomo a decidere le “quote rosa” in politica” ed ancor di più lo dimostra, sempre l’uomo, quando in molti casi di separazione e divorzio, le donne, soprattutto quando non meriterebbero nulla, ottengono l’affidamento dei figli ed assegni di mantenimento spropositati rispetto alle reali possibilità dell’ex marito. Tutto questo, è ovvio, accade quando si deve dare l’esempio di tutela della donna ed a pagare è chiamato qualche poveraccio che fatica a mantenere sé stesso ed al quale viene anche negato l’amore dei figli ma, quando l’uomo è potente, la donna, anche se la migliore delle madri, normalmente non ottiene nulla se non una miserabile elemosina. Ci vorrebbero tante brave persone, bisognerebbe riconoscere la primarietà dello “spirito” rispetto alla “lettera”. Comprendere e spiegare il mondo che ci circonda ricollegandolo alle cause invisibili del piano spirituale. Il vero traguardo dell’uomo che cerca la verità è la “Spiritualità razionale”, ovvero l’assenza di dogmi fissi, non è forse vero che gli insegnamenti trasmessi oralmente sono destinati ad essere compresi e non, come quelli affidati alla carta stampata, semplicemente appresi?

Il progresso non è tutto, anzi, questo “progresso” è decisamente dannoso all’umanità, si basa esclusivamente sulla cancellazione delle identità dei popoli, cosa che ci farà sprofondare, se si continua a vivere così, a nutrirsi di miti sbagliati che insegnano a “prendere a calci” la vita, in un “nuovo medioevo” dal quale, forse, ci si rialzerà fra un secolo se non più.

Oggi la contraddizione è ovunque, arriva a contraddire la contraddizione stessa. Fatto salvo un piccolo spicchio di pianeta il resto della Terra è in guerra e noi con il resto dell’Occidente, per cecità, vigliaccheria e menefreghismo, non troviamo di meglio da fare se non aggrapparci alla contraddizione elevata ai massimi sistemi, quella del mercato etico, del consumo produttivo, dei beni pubblici che diventano privati, del dono che produce profitti, della guerra umanitaria, del benessere che genera malessere e della crescita che chiama in causa la decrescita. Tutti fenomeni emergenti che oggi determinano la contraddizione e sfidano le tradizionali spiegazioni della teoria sociologica.

Comunque, certamente il “gioco della contraddizione” spinge un passo davanti all’altro nella commedia della vita, ora si tratta di capire se di questa commedia si vuole essere attori, spettatori o semplici ed inutili comparse.

Il Responsabile Organizzativo Federale

Irina Tancau

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