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O si cancella la partitocrazia, o la partitocrazia cancellerà l’Italia

by / lunedì, 10 agosto 2015 / Published in Economia e lavoro

Non solo è un grande affabulatore, ma è anche convinto che gli italiani siano tutti scemi. Il buon Renzi continua a dispensare ottimismo, probabilmente crede possa bastare dire che il peggio è passato perché la gente gli creda. Ora siamo arrivati, secondo quanto sentito dire dal piazzista fiorentino, ad una fase di timida ripresa e noi non possiamo non chiederci: “Ripresa di che, di che cosa?!”

I dati ufficiali, quelli rigorosamente omessi dal Presidente del Consiglio, ci parlano di un’Italia malato grave, gravissimo, con una febbre da cavallo che ne farà, se gli italiani non si decidono a compiere scelte politiche diverse, un malato terminale.

Tra il gennaio 2012 e l’agosto 2014 nel nostro Paese sono state aperte oltre 306 mila procedure fallimentari con i primi otto mesi del 2014 che hanno numericamente superato del 18,1% lo stesso periodo dell’anno precedente. Ora aspettiamo dati più aggiornati, ma da ciò che è dato vedere, nonostante le parole rassicuranti provenienti dagli ambienti di governo, le cose sono ulteriormente peggiorate. Le nostre aziende chiudono e con loro chiudono gli artigiani e gli esercizi commerciali, la gente non lavora più perché la politica italiana portata avanti dai partititi romanocentrici ha cancellato il lavoro e se continua così, cancellerà completamente anche le pensioni, ovviamente quelle dei lavoratori del privato. Un dato su tutti, dal settembre 2008 all’ottobre 2013 sono state chieste e autorizzate più di 6miliardi e 150 milioni di ore di cassa integrazione con costi a carico dell’I.N.P.S. che, riforma dopo riforma, invece della meritata pensione, corrisponderà ai lavoratori che vivranno abbastanza a lungo da averne diritto, una schifosissima e insignificante elemosina, già oggi, in moltissimi casi, inferiore a quanto per legge l’Istituto nazionale di Previdenza Sociale corrisponde alle migliaia di rifugiati che approdano in Italia e che da nord a sud manteniamo in alberghi e strutture ricettive varie a carico della collettività.

Se si volesse fare semplicemente i politici e si avesse quale unica ambizione quella di andare a sostituire qualche sigla all’interno del club partitocratico, potremmo dire che le scelte di Renzi sono sin qui state inefficaci, che il governo, pur avendo svecchiato la politica di tanti “vecchi arnesi”, si è incartato senza riuscire a produrre nulla di tangibile per le famiglie e via così ad evidenziare le tante scelte sbagliate dell’esecutivo di centro-sinistra. Noi, però, non siamo nati per andare a sistemarci attraverso la politica, per andare a proporre Italia Terra Celtica in “questa o quella” alleanza, nossignori, noi ci siamo messi a far politica con l’unico scopo di sostituire la partitocrazia romanocentrica con la Democrazia e il Federalismo, quindi, non abbiamo bisogno di parlare il “politichese”, né tantomeno di raccontare balle alla gente.

Quello che in Italia stiamo raccogliendo è il frutto avvelenato del consociativismo. Da noi le battaglie politiche si combattono nei salotti televisivi mica nelle aule parlamentari, là, tuttalpiù si arriva a metter in atto qualche coreografia di dissenso ad uso e consumo di chi ancora crede si possa cambiare votando “questo o quel partito” appartenente al club della partitocrazia romanocentrica dove, a ben vedere, a nessuno interessa minimamente di fare le veci del popolo italiano.

Prendete la legge sul lavoro, c’è forse stato qualcuno che ha proposto un taglio verticale delle tasse sul lavoro di almeno il 50%?!

Non mi pare.

Continuiamo con le pensioni, c’è forse qualcuno che ha proposto di mettere un tetto, che so, di 5.000 euro mensili alle pensioni maturate nel pubblico impiego o attraverso cariche elettive?!

Mi pare di no.

Per non annoiare mi fermo alla sanità, c’è forse stato qualcuno che ha proposto di sganciare la sanità dai partiti, di riconsegnarla ai medici e di potenziarne e aumentarne le strutture?!

Anche in questo caso la risposta e no!

Allora, in mezzo al mare di bugie della politica romanocentrica c’è una sola evidente verità, o si abbraccia il progetto Italia Terra Celtica e si cancella la partitocrazia o sarà la partitocrazia a cancellare l’Italia.

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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